22 ottobre - parte I

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@cryssgirl96: #askher @ellanorwich15 pensi di poterti nascondere? HAHAHA

Ella scoppiò a piangere seduta stante.

Non l'avevano dimenticata. Non l'avrebbero mai fatto.

Era come un segno marchiato in fronte, che non si poteva togliere. L'avrebbero perseguitata sempre.

Nessuno le aveva insegnato a difendersi, benché lei lo volesse disperatamente.

A chi chiedere aiuto?

I suoi genitori erano fuori discussione, non aveva fratelli né sorelle tantomeno parenti di fiducia. Non aveva confidenza con le coetanee e non avrebbe spifferato i suoi problemi alla prima cretina a portata di mano.

Le lacrime scendevano impregnando il suo viso, lasciando una scia lunga e percepibile, oltre che visibile.

Le sue guance arrossate accentuavano i segni del pianto, mentre i suoi occhi lucidi erano come un libro aperto.

Ella cercò invano di smettere, cercò di mascherare il suo stato d'animo.

Si affacciò alla finestra della sua camera e osservò una colomba volare, in doloroso silenzio.

Avrebbe avuto più fortuna come uccello. Nessun uccello avrebbe potuto farla stare male tramite i social. Nessuno avrebbe fatto di più che rubarle del cibo.

Poco dopo vide Calum Hood passare in bicicletta per la via.

All'istante si schiacciò contro la tenda e sperò che non la vedesse.

Era già abbastanza pietosa nel suo stato presentabile, in quel momento era inguardabile.

Lei si nascose in camera, ma lui l'aveva vista. Aveva visto come si era ritratta e soprattutto, aveva visto in che stato era.

Accostò la bici al muro dell'edificio e andò a suonare il campanello.

Sperava che lei venisse ad aprirgli.

Alla porta si presentò invece una donna matura, alta e magra, con gli stessi capelli biondi della figlia.

- Lei sarebbe? - domandò.

- Un... Amico... Di Ella. - rispose Calum, un po' scoraggiato anche dall'espressione minacciosa che aveva di fronte.

- Non dica bugie, mia figlia non ha amici.

Il tono severo ma sofferto con cui uscirono quelle parole fece rabbrividire Calum.

- Forse è troppo riservata per parlare di nuovi amici. - tentò.

La donna chiamò Ella, che aveva seguito gran parte della scena tramite l'udito.

Ella avanzò lentamente, con il viso triste.

- Lo conosci? - le chiese la madre.

Lei annuì.

Non voleva procurarsi anche la cattiveria di Calum facendogli fare la figura del bugiardo.

Aveva già abbastanza nemici così, senza fare nulla.

- Okay e cosa è venuto a fare? - volle sapere la madre, rivolgendosi ancora ad Ella.

- Volevo una piccola ripetizione di filosofia. - rispose Calum al posto suo.

La donna guardò male entrambi, prima di fare un cenno alla figlia verso l'orologio, per indicarle che era meglio se avessero finito prima del rientro del marito, e uno di benvenuto a Calum, accompagnato da un'occhiata di avvertimento.

I due ragazzi andarono in camera di Ella, silenziosi.

- Sei venuto per filosofia? - chiese lei, con un filo di voce, tanto che si sentirono solo le effe.

- No. - sorrise lui.

Ask Her (Calum Hood)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora