90 ELLIE

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Ricontrollo per l'ennesima volta il cellulare. Niente, nessun segno di vita.

Ho mandato due messaggi a Max, ma ancora non mi ha risposto. E ho provato anche a chiamarlo, ma il risultato è stato lo stesso. Eppure era stato proprio lui ad insistere affinché io lo chiamassi appena finito il turno. Sono passate quasi due ore, nel frattempo mi sono fermata a mangiare un boccone con la mia collega Mary, sono tornata a casa e ho fatto la doccia. Ma di lui non ho avuto notizie. Mi aveva avvertito che avrebbe fatto tardi questa sera, ma credevo di trovarlo al mio ritorno. O comunque che rientrasse entro la mezzanotte.

Mi chiedo dove sia, e soprattutto se stia bene.

Mentre ero sotto il getto dell'acqua calda mi è pure passato per la testa che fosse andato ad una gara, ma poi mi sono detta che me lo avrebbe detto.

Sì, me lo avrebbe detto.

Prendo un paio di shorts e una canotta grigia e li indosso. Scendo al piano di sotto e mi siedo sul divano, rannicchiandomi con le gambe. Inizio a girare i canali, mentre aspetto che lui ritorni. Sul satellitare danno l'undicesima stagione di Grey's Anatomy, un telefilm che io adoro. È la puntata dove muore il dottor Shepherd; l'ho già vista e ho pianto molto per la tristezza, ma decido ugualmente di rivederla. Spero un giorno di diventare brava come la dottoressa Robbins.

Quaranta minuti dopo si apre la porta d'ingresso. Max entra in casa, e subito mi alzo per raggiungerlo. Ha il viso livido, e non per i pugni presi l'altra sera mentre faceva a botte con Alex. Questi sono freschi...

<<Cosa ti è successo?!>> chiedo allarmata e impaurita dalla risposta.

<<Niente di grave, tranquilla. Ho avuto un incidente>>

<<Un incidente?>>

<<Già, un incidente stradale. Ero con Danny...>> aggiunge, sicuramente vedendo la mia incertezza.

<<Cosa?! E lui sta bene?!>> chiedo agitata.

<<Sì, è nelle mie stesse condizioni>> sorride, <<qualche livido>>. Poi ci pensa e aggiunge: <<be', forse lui ne ha qualcuno in più>> dice stranamente fiero.

<<Oddio, Max! Vieni, fammi vedere...>> mi avvicino e gli prendo il volto tra le mani per esaminarlo meglio.

<<Piccola, non è nulla. Credimi>> mi toglie delicatamente le mani e le intreccia alle sue, <<piuttosto, com'è andata la tua serata?>>

<<La mia?!>> faccio un'alzata di sopracciglia, sorpresa dal fatto che lui chieda a me com'è andata la serata, <<la mia bene! In ospedale c'è stato un via vai continuo di gente>> scuoto la testa ripensando al dolore di quelle povere persone, <<e poi appena finito il turno sono andata a mangiare un panino con Mary e...>>

<<Mary, chi?>> m'interrompe, come sempre.

<<La mia collega, te ne avevo parlato...>> lo guardo storto.

<<Ah sì, quella Mary...>>

<<Già. Tu non rispondevi, così sono venuta subito a casa. Mi hai fatto preoccupare...>> abbasso il volto leggermente imbronciata.

<<Mi dispiace...>> mi cinge in vita e mi sorride dolcemente, formando quelle sue splendide fossette <<non succederà più...>> mi dà un bacio sul collo.

<<Ok>> sospiro, <<ma ora vieni con me>> lo prendo per mano e lo trascino in cucina.

<<E dai, piccola!>> dice in tono esasperato sapendo già quello che ho intenzione di fare, <<ti ho detto che non è niente!>>

<<Sì, sì...>> gli faccio segno con la mano, come se la cosa non mi interessasse. Vado dritta ad aprire il freezer e prendo del ghiaccio.

<<Abbiamo del ghiaccio?>> chiede divertito.

<<Esattamente. Mi sono rifornita. Guarda, con te...>> alzo gli occhi al cielo, mentre avvolgo i piccoli cubetti in un canovaccio. <<Appoggiati qui>> gli indico la penisola, ma lui veloce mi prende e mi fa sedere sopra, sul marmo freddo.

Si mette tra le mie gambe. <<Preferisco così>> mi guarda negli occhi. Gli sorrido, mentre piano piano gli poggio il ghiaccio sulla guancia sinistra. Continua a guardarmi.

<<Cosa c'è?>>

<<Niente>>

<<Perché mi guardi?>>

<<Perché sei bellissima>>

<<Smettila...>> sposto il ghiaccio verso lo zigomo. <<Ti fa male?>>

Scuote la testa lentamente, <<non sento niente>> dice serio. Segue qualche istante di silenzio, poi mi dice: <<Solo tu puoi farmi del male>>

Sorrido a quelle parole. <<Ma io non ti picchierei mai! Né ti provocherei un incidente stradale!>>

<<Infatti, a tutto quello resisto>>. I suoi occhi profondi non si staccano dai miei. La serietà con cui sta parlando mi colpisce; non so cosa sia successo stasera, ma lo vedo strano. <<Sicuro che stai bene?>>

Annuisce. <<Mai stato meglio>>

<<Ok...>> sposto lo sguardo sulla sua camicia perfetta, <<solo tu puoi rientrare la sera con la camicia perfettamente stirata>>

Vedo che fa la faccia stranita. <<Come?>>

<<Be', di solito quando uno rientra a casa dopo una giornata ha la camicia...come dire...>> gli sfioro il colletto <<non so, ma non di certo così...>>

Corruga la fronte, pensieroso di fronte alle mie parole. Poi mi sorride <<ma è di me che stai parlando...>>

<<Giusto... Mister perfezione...>> Lo prendo in giro.

<<Vuoi vedere come si stropiccia una camicia?>> mi sussurra a pochi centimetri dal volto, in tono malizioso.

Ricambio il suo tono. <<Mmm, proposta allettante>> mi sposto i capelli e mi avvicino ancor di più, con fare sensuale. <<Fammi vedere...>>

Rinsalda la presa sui miei fianchi e mi posa una serie di baci bagnati sul collo. Chiudo gli occhi ed istintivamente piego la testa per accoglierlo meglio. <<Mi sei mancato...>> È vero, mi è mancato come l'aria. Non c'è stato istante in cui non ho pensato a lui.

<<Anche tu, piccola>> Sento che si allontana leggermente, così riapro gli occhi e lo guardo. <<Mi sei mancata davvero...>> dice sincero.

<<Ehi, che ti prende?>> sorrido e gli prendo il volto tra le mani.

<<Niente>> scuote la testa. <<Lo sai che ti difenderò sempre da tutto e da tutti, vero?>>

<<Max, ma che...>>

<<Rispondi>>

<<Certo, lo so>>

<<E che non ti farei mai soffrire>>

<<Certo>> dico convinta.

Annuisce. <<Bene>>

<<Max, tutto bene?>> richiedo per la millesima volta. Il fatto è che mi sembra strano. Non mi sembra lui.

<<Alla perfezione>> mi sorride dolcemente. E questo mi fa calmare un po'. <<Allora, dove eravamo rimasti?>>

<<Ah, non mi ricordo!>>

<<Tranquilla, te lo ricordo io...>>.Mi afferra per le cosce e mi prende a cavalcioni sopra di lui. <<Eravamorimasti a noi...>> Ricomincia a baciarmi, mentre veloce mi porta disopra. E in pochi istanti la passione ci travolge completamente, possessiva edolce come mai prima d'ora.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 21, 2019 ⏰

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