Capitolo 2

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Sono le 7.00 in punto, mi preparo per il secondo giorno di liceo, non sono agitata come ieri però mi sento l'angoscia non so nemmeno io il perché.
Sto entrando in classe con Naomi quando mi ferma Max.
-Mia ma che è successo ieri con Jonas?- mi chiede
-Mia madre e mio padre non erano contenti che io lo abbia accolto in casa ieri- gli rispondo dispiaciuta
-Devo dire che ci è rimasto piuttosto male-  mi risponde facendo una smorfia.
-Max prova a chiedergli scusa da parte mia,ieri se n'è andato così come se niente fosse.-
Sono in pensiero per questa cosa spero che Max possa fare qualcosa, e un ragazzo davvero bello voglio conoscerlo fino in fondo, devo dire che i miei genitori sono stati veramente esagerati.

Suona la campanella per uscire da scuola, prima di andare saluto dei miei amici e passo a prendere i libri nel mio armadietto, secondo giorno di scuola e già bisogna studiare.
-Ciao bella- spunta una voce dietro di me, mi giro e vedo quei occhi verdi che mi fanno rimanere a bocca aperta.
-Oh ciao Jonas, volevo scusarmi ancora per ieri sera, ho visto che te ne sei andato così...- mi ha interrotto...
-Tranquilla,forse sono stati infastiditi perché è stato il primo giorno di scuola ed io mi sono permesso di accompagnarti a casa- mi sembra intelligente.
-Si grazie per averlo capito, anche perché non vogliono che io frequenti ragazzi più grandi di me- gli dico, siamo stati in silenzio per un attimo.
-Be, allora ci vediamo domani- mi dice
-Si, a domani-.

Sono in camera mia a studiare e sento bussare la porta.
-Chi è?- grido
-Tesoro porti tu Luca nel parco con il cane?- mi chiede
-Devo studiare mamma-
-Lo porti tu Marco, devo fare troppe cose, Mia sta studiando- glielo sta chiedendo a mio padre.
Mi sto annoiando non mi va di studiare, chiamo Katrine per vedere se può venire qui.
-Pronto- mi risponde
-Cocodè sei impegnata?- gli chiedo
-No sto cercando di studiare-
-Mia stai studiando?- spunta la voce di mio padre, lo ignoro.
-Vieni qua, ceni con noi-
-Ehm... Va bene arrivo- riattacca.
Katrine e una bravissima amica, una bravissima sorella, i ragazzi fanno la fila dietro di lei non perché è troppo bella ma il suo modo di fare con le persone, le sue lentiggini che la rendono simpatica sia fuori che dentro,il suo sorriso grande come la faccia,i suoi occhi tirati,la sua cipolla sempre disordinata,il suo modo di vestire casual, attira le persone che gli stanno intorno senza volerlo.
È arrivata, mio padre e mia madre la conoscono bene, sanno che è una mia migliore amica, sento che sta chiedendo a mia mamma dove sono.
-Ciao Erica, dove sta Mia?-
-Sta studiando in camera sua-
Sale le scale e apre la porta
-Cocodeeee- gli dico morendo dalle risate
-Ha Ha Ha che ridere- quando la chiamiamo così si infastidisce.
-Sei tu che senza la tua gallina di peluche non dormi alla sera- gli dico soffocata dal cuscino.
Ci mettiamo sul letto ad ascoltare Gue Pequeno.
-Kat cosa ne pensi tu di Jonas?- mi guarda con una faccia da "CeQualcosaTraDiVoiEIoLoSaputoAdesso"
-State insieme?-
-No, no ieri mi ha accompagnata a casa però mia madre e mio padre non sono stati contenti-
Si inginocchia sul letto
-Ma quanto sei scema, dovevi saperlo ti fanno frequentare a malapena i ragazzi della tua età-
-Si lo so ma mi sarebbe dispiaciuto non accettare,sembra così buono- invidio Katrine perché ha la libertà di fare tutto quello che vuole
-Be comunque si, Jonas è un ragazzo bravo e molto bello-
Si apre la porta all'improvviso
-A detto il babbo che venite a mangiare-
Luca, mio fratello, ha 4 anni, un bambino piuttosto vivace, lo si nota dal suo visino rotondo e dai suoi occhi azzurri come la mamma,sempre allegri.
-Arriviamo-.

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