Cap. 3

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Come avevo immaginato, Luke si aggiunse a noi, e tutte e 4 decidemmo di andare al parco. E pensare che doveva essere una giornata in cui dovevo rilassarmi e non pensare a nulla se non al mio migliore amico. E invece no. Ok, Crystal mi andava più che bene, ma Luke no. Non lo sopportavo. E da quello che avevo capito in quegli anni nemmeno lui sopportava me. Mi infastidiva tutto di lui, dal suo modo di camminare, o come parlava, o come si credeva chissà chi, mi infastidiva che si prendesse gioco di me, ma sopratutto, mi infastidiva il fatto che sembrava che lui ci trovasse gusto nel farlo. I miei pensieri vengono interrotti dalla voce di Dylan. -Scusami, lo so che sei arrabbiata perché c'è anche lui, ma credimi, volevo sul serio passare una giornata solo con te.- mi sussurrò all'orecchio, in modo che Luke non potesse sentire. -Oh, Dylan, non preoccuparti, non è colpa tua. Come potevi sapere che lo avremmo incontrato.- -Ma se a te facesse piacere io potrei anche mandarlo via..- -Ma no, cosa dici? Ormai è qui, non fa niente- gli sorrisi sinceramente. Era così dolce. Arrivati al parco ci sedemmo tutte e quattro sulle panchine. -Allora piccola Amy, come passi ora le tue giornate senza di me?- disse Luke, usando quello stupido nomignolo che ormai usavano tutti, ma quando lo faceva lui, cavolo, lo odiavo ancora di più. -Oh, non puoi nemmeno immaginare quanto io stia bene senza di te- risposi -Si, certo, sai che bello passare le giornate intere nella propria camera a piagnucolare per tuo fratello?- quando sentii quelle parole mi irrigidii subito, e il mio volto si fece rosso per la rabbia -Ma sei serio? Ma ti senti quando parli? Come ti permetti? Come ti permetti di parlare di mio fratello? Tu non sai proprio un cazzo, non hai il diritto di parlare di lui. Ti lascio passare tutto Luke, ti lascio passare quando mi fai sentire una nullità o quando mi prendi in giro davanti a tutta la scuola, ma questa no, non puoi farlo.- -Come parlo io? In realtà dovresti essere tu quella a sentirti. Ma stai fottutamente scherzando?! Sono passati 10 anni cazzo, fattene una fottuta ragione e non pensarci più!- stavamo urlando entrambi ormai, e per tutte le persone che si erano fermate a sentire, sembrava che stessimo dando spettacolo. -Come pretendi che io mi dimentichi di mio fratello? È morto cazzo, è morto per colpa mia, perché se quel fottuto giorno io non gli avrei chiesto di uscire, lui ora sarebbe ancora qui con me..- mi alzai di scatto dalla panchina e corsi via. Non ci potevo credere, come aveva potuto? Che stronzo che era. Aveva osato dirmi di dimenticarmi di mio fratello. Roba da pazzi.
Qualcuno mi tiró per un braccio, così mi girai e trovai Crystal -Amy, posso venire con te?- annuii. -Come stai?- mi chiese mentre tornavamo a casa, -Oh, io sto bene, mi ha solo dato molto fastidio. Per quanto io possa odiarlo devo ammettere che quelle parole mi hanno davvero ferita. Ma infondo, ora che ci penso meglio, lui ha ragione. Si, è strano..- dissi con una risata amara, - Ma è così, sono ormai passati 10 anni, ed io ci sto male come se fosse accaduto ieri- -Amy, non puoi pretendere che il dolore diminuisca, è tuo fratello, il dolore non diminuirà mai, devi solo imparare a conviverci. Ma sappi che qualsiasi cosa accada io ti vorrò sempre bene- -Anche io te ne voglio-.

*******************
Era passata una settimana da quel litigio con Luke. Dylan mi aveva detto che dopo che io e Crystal eravamo andate via, lui fece una bella ramanzina a Luke, il quale sembrava davvero pentito per le parole che aveva detto.
Non scrivevo a mio fratello da tanto, così decisi di farlo.

"Ehy Eric,
come va lì? Qui va abbastanza bene. Il rapporto che ho con la mamma va alla grande direi, sembriamo ritornate quelle di una volta. Le dico tutti i giorni che le voglio bene, l'abbraccio tutti i giorni, e lei fa lo stesso con me. Non ci ignoriamo più.
Ah, quasi dimenticavo, l'altro giorno ho avuto l'ennesimo litigio con quello stupido di Luke. Questa volta non è perché ha iniziato a prendermi in giro. Era per te. Ha iniziato a dirmi che dovevo finirla di stare male per la tua morte, che sono passati tanti anni ormai, e che devo farmene una ragione, e così io non ci ho visto più e ho iniziato ad urlargli contro. Mi ha fatta sentire così male. Perché l'ha fatto? Io lo so lui mi odia, ma non credevo così tanto. Non so per quale motivo, ma mi ha ferita, e tu sai benissimo che non mi sento mai così quando Luke mi dice qualcosa.
Ora però devo andare, ti scriverò un altro giorno.
Per sempre tua.
Amy."

Erano le 10:30, mamma era uscita, ed io non avevo granché da fare, così decisi di guardare un po' di TV in salotto.
Stavo guardando uno stupido programma televisivo quando sentii bussare alla porta, andai ad aprire. Quella che mi si presentò davanti era la persona più impensabile di tutte. Che cavolo ci faceva Luke a casa mia? E sopratutto come aveva fatto a sapere dove vivevo?
-Cosa vuoi?- domandai senza neanche guardarlo negli occhi, ero ancora molto ferita per quello che mi aveva detto. -Che dici, vuoi farmi entrare o vuoi che rimanga per strada?- mi spostai un po' per farlo passare, chiusi la porta, e mi appoggia ad essa aspettando che parlasse. -Adesso mi dici cosa vuoi?- -Carino qui eh..- rispose lui distratto, -Oh andiamo Luke, cosa cazzo vuoi da me? Perché sei qui?- risposi un po' seccata da quella situazione. -Senti...scusa!- disse tutto d'un fiato. Lo guardai un po' interrogativa. Lucas Hale mi stava chiedendo scusa? Ero per caso finita in un mondo parallelo?
Lui notando la mia sorpresa, riprese a parlare -Si, scusami per l'altro giorno al parco, non volevo ferirti, non so perché ho parlato di tuo fratello in quel modo, non so neanche perché sono qui a scusarmi, ma quando dicevo quelle parole nei tuoi occhi non c'era la solita rabbia che c'è quando mi parli, ma c'era dolore, mi dispiace. Potrà sembrare strano, ma io non ti dico tutte quelle cose brutte per farti stare male, ma solo per divertirmi..-
Ascoltai ogni singola parola, non mi persi neanche una virgola. Non potevo credere alle mie orecchie. Perché lo stava facendo? Non l'aveva mai fatto. Si vedeva che era, come dire, era dispiaciuto, e lo era davvero, glielo si leggeva in faccia. -Oh Luke, non preoccuparti, non mi è dispiaciuto il fatto che hai parlato in quel modo di mio fratello. Mi ha solo fatta male il fatto che mentre lo dicevi nei tuoi occhi si leggeva la rabbia assoluta, e sinceramente non ne capivo e non ne capisco il motivo. Infondo io non ti ho fatto niente.- Avevo le lacrime agli occhi, non mi ero mai mostrata deboli davanti a persone che non fossero mia madre, Crystal o Dylan. Mi ero promessa di non farlo mai. Ma stavo piangendo davanti a lui. Si avvicinò lentamente e mi abbracciò, all'inizio rimasi un po' sorpresa da quel gesto, ma poi lo abbracciai anche io. Riuscivo a sentire il suo cuore battere forte, riuscivo a sentire il suo bellissimo profumo, un misto tra cannella e camomilla. Alzai lo sguardo verso di lui, e vidi che aveva gli occhi chiusi, mi soffermai a guardare i suoi lineamenti, aveva la carnagione abbastanza chiara, e si poteva benissimo notare un piccolo accenno di barba. Aprì gli occhi e mi guardò. Mi persi dentro esso, erano così scuri e profondi, e un pó rispecchiavano anche la sua personalità. Mi ero completamente incantata.
Ad un tratto si staccò da me, e il suo sguardo diventó di nuovo duro. Mi guardò per un po' e senza dire nulla uscì di casa sbattendo la porta.
Ecco ritornato il Luke che conoscevo io.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 08, 2016 ⏰

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