Il mio sogno, la mia realtà ||ALBERICO DE GIGLIO||

#2

Sto per entrare in stanza, mancano circa 40 minuti per arrivare in Puglia. Ma Mr. Ciuffo Ribelle mi prende per mano.
"Ehy, aspetta.." dice guardandosi intorno. "Sei.. emh, carina." si gratta la nuca.
"Emmh, dici a me?" dico girandomi dietro di me per capire se ci sono altre persone.
"Emmh si." dice chinando il volto.
"Gra-azi-ie" dico balbettando. Divento rossa e guardo giù, verso le sue scarpe che all'improvviso son diventare interessanti. Mi alza il mento con due dita e mi guarda negli occhi. Scoppia a ridere.
"Cos'ho?" chiedo preoccupata.
"Nulla, adoro quando arrossisci."
Sorrido. Si sta avvicinando troppo, sento il suo fiato caldo sul mio collo. Oh mio dio, sento una fitta alla pancia. Le mie gambe tremano. Sta per baciarmi.
"I passeggeri sono pregati di preparare le loro cose, fra 30 minuti, si arriverà a destinazione" ci interrompe la voce di una ragazza con una divisa, credo che lavori nella nave. Merda.
"Non importa. Vieni in stanza." dice. Annuisco ed entro.
Si avvicina e mi prende in braccio, lego le mie gambe attorno alla sua vita e mi fa sedere a cavalcioni sulle sue gambe, su una poltrona.
"Che vuoi fare?" dico con tono innocente.
"Voglio coccolarti." dice sogghignando.
Mi bacia sul collo, poi sotto il mio orecchio e gemo. Lo fermo.
"No..io.. non voglio farlo. Ho paura." dico imbarazzata.
"Eh? Non l'hai mai fatto?"
"No."
"Comuqnue non volevo farlo, non ti ho neanche baciata. Non sono come gli altri. Il bacio sulle labbra si da a quella giusta, non ha la prima che capita. E poi non vado con le vergini."
Ma com'è possibile che un momento prima è dolce e il momento dopo è cosí: così dannatamente arrogante. Scendo dalle sue gambe.
"Hai ragione. Ciao." dico seccata.
"Ciao.."
Mi metto a piangere. Esco dalla porta in lacrime. Perché piango per lui? Com'è possibile? Non lo conosco neanche!
Mi sento male. Vado in bagno e mi metto per terra contro la porta, avvicino le mie ginocchia alla mia bocca e scoppio a piangere.