Jennifer.

40 4 2
                                    

Guardando fuori dalla finestra della mia camera vedo mille foglie di sfumature rosse, gialle e marroni staccarsi dagli alberi, fare qualche capriola in aria ed infine cadere a terra, assieme a tante altre.

A parte il freddo, mi è sempre piaciuto l'Autunno ed i suoi mille colori.

Continuo a guardare l'esterno dietro a quella sottile lastra di vetro, fino a quando mi ricordo del piccolo libro sotto le mie mani.

'La nascita non è mai sicura come la morte.
È questa la ragione per cui nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati.'

Così recita Neruda, uno dei miei poeti preferiti.

Poggio la testa sullo schienale della sedia a dondolo ricoperta da morbidi cuscini colorati, e mi trovo a passare lo sguardo sulla mia piccola stanza colorata di un rosa perla, con una scrivania poggiata al muro sporca di tempera e piena di fogli colorati, sparsi su di essa; due scaffali con parecchi libri; un armadio; ed infine un letto matrimoniale con talmente tante coperte e vestiti su esso che non sembra nemmeno un letto..

Insomma la mia stanza è uno schifo, ma se non fosse così non sarebbe la mia stanza.

'È per rinascere che siamo nati..'

Ripenso alle parole di Neruda, credo parli dell'amore, di quello vero.. siamo vuoti senza l'amore e credo che solo con quest'ultimo possiamo dire veramente di essere qualcuno.

Mi guardo allo specchio che si trova sopra la scrivania.

Ho sempre pensato di essere una bella ragazza: un piccolo viso ovale; occhi grandi e marroni; due labbra non troppo carnose; un naso piccolo ed un enorme chignon di capelli mori..

Insomma non mi piace farmi troppi problemi riguardo al fatto di piacere agli altri.. io mi piaccio così e questo basta.. No?

"Jennifer!"

I miei pensieri vengono interrotti da delle urla provenienti dal piano inferiore.

Sospiro e mi incammino verso la porta, per poi aprirla e scendere le scale velocemente.

"Dimmi mamma" dissi già spazientita nel vederla cercare nei mobiletti della cucina della Vodka che in realtà non c'è.

"Muovi il culo e trovami qualcosa di forte da bere che sono stanca" mi sputa in faccia appena mi vede.

Schifata dall'odore di alcool che emana le rispondo a tono: "perché non lo muovi tu il culo e non te lo vai a prendere da sola?"

La sua faccia diventa rossa come un pomodoro..

"Hei mocciosetta.. Non ti permettere.. sono io che ti mantengo e quindi sono io quella che detta le regole.. hai capito?" Mi urla in faccia.

"Ah si?! Tu mi mantieni?.." Mi giro a prendere dei fogli sparsi per la cucina. ".. e queste allora cosa sono? Non lo sai, mamma? Beh, sono bollette arretrate e non, che tu non puoi pagare dato che ti sei licenziata! Come pensi di mantenermi quindi?" le urlo di rimando.

Mi guarda per un po tra l'ammutolito ed il colpevole fino a quando non la vedo scossa dai singhiozzi ed incomincia a lagnarsi " t-tu non mi vuoi b-bene.. io s-sono sol-la.."

Basta.
Non ne posso più.

Ritorno sui miei passi e salgo le scale, apro la porta e la sbatto con forza schifata dal comportamento di quella persona che chiamo madre.

Perché fa così? Non riesco a capire.

Si, è vero.. mio padre è morto da ormai due anni, ci tenevo molto e mi manca.. ma questo non può giustificare lei.

Lei è mia madre, dovrebbe essere più forte di me ed avremmo potuto affrontare tutto questo insieme.. e invece no.

Invece sono io che porto a casa quel misero pane che possiamo permetterci con il mio lavoro da bibliotecaria.

Mi appoggio alla porta stanca di sentirmi così sola, e mi faccio scivolare fino al pavimento.

Sento ancora mia mamma piangere dal piano di sotto, quindi mi alzo per prendere le cuffie ed il cellulare abbandonati sotto alcuni fogli nella scrivania.

Mi metto le cuffie e faccio partire Welcome to my life al massimo del volume.

Può sembrare strano, ma a volte le persone che non sanno nemmeno della mia esistenza, mi capiscono meglio delle persone che invece mi sono affianco da sempre..

Sento un vuoto enorme in mezzo al mio petto e subito sento la mancanza dell'amore di cui tanto parlava Neruda, quell'amore che, secondo lui, ci fa rinascere.

¤¤¤

Salveee♡
Lo so, lo so.. questo primo capitolo è un po tanto deprimente.. ma prometto che il prossimo sarà molto più carino😉

Comunque mi presento: io sono Niki, e spero di non annoiarvi con il mio racconto..

Ci vediamo al prossimo capitolo.. e non scappate subito.. pleasee😅😘

Bound to You.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora