Non andai a casa..uscii, con la cartella in spalle e andai a farmi un giro..camminai però ore e ore, volevo scappare e non ritornare mai più. Si fece sera. Era buio. Faceva freddo e addosso avevo solo un paio di jeans e un maglione grigio e nero che mi copriva fino alle cosce. Il cielo era pieno di stelle luminose. Stavo camminando per ritornare a casa. Era stata una giornata pesante, ero molto nervosa. Ero andata a prendere le sigarette alla macchinetta del tabacchino. Arrivai al parco e mi sedetti su una panchina rotta, ma che reggeva ancora il mio peso. Il legno era umido per il freddo che faceva, ma non m'importava di bagnarmi i jeans. Aprii il mio pacchetto di Marlboro appena comprate e presi una sigaretta con le labbra. Cercai nelle tasche del maglione il mio accendino. Era un clipper azzurro opaco. Lo presi e accesi la mia sigaretta. Iniziai a fumare e a cercare di non pensare alla brutta giornata che avevo avuto. Fumare mi faceva stare meglio. Cercai di finirla in fretta, perché iniziavo a sentire l'umidità in tutto il corpo. I piedi non li sentivo più da quanto erano gelati e le mie mani erano rosse e screpolate. Il parco non era molto lontano da casa mia così, finita la mia sigaretta, mi misi a fissare il cielo, era bello e le stelle erano luminose. Mi ero talmente fissata su quel cielo stellato che non mi resi conto che il tempo passava. Era circa un ora e mezza che stavo fuori e se non ritornavo a casa, rischiavo di beccarmi una sgridata e sinceramente non ne avevo voglia, dato che era stata una giornata abbastanza di merda. Mi alzai dalla panchina. Avevo il sedere bagnato. Mi misi a camminare e finalmente raggiunsi la mia casa. Suonai il citofono ma nessuno mi aprì. Decisi di scavalcare il cancello. Era abbastanza alto con degli spuntoni in cima. Saltai giù e raggiunsi il portoncino di casa. Con me avevo le chiavi. L'unica volta che le portai dietro. Aprii il portoncino ed entrai nel salone. Il salone di casa era grande. Aveva un divano di pelle nera a sei posti con davanti una TV con lo schermo grande. Il pavimento era fatto di piastrelle in cotto. Andai vicino al camino dietro al divano e mi sedetti sul muretto accanto. Mi riscaldai per bene e poi andai di sopra, in camera mia. Mi spogliai e misi le sigarette e l'accendino nella cassaforte nascosta sotto ad un quadro e nascosi le chiavi tra le sbarre del letto. Misi i jeans vicino al termosifone in camera mia per farli asciugare un po. Mi tolsi il maglione e lo misi a lavare perché puzzava di fumo. Faceva abbastanza freddo anche in casa, così decisi di mettermi dei leggins ed una felpa larga con una tasca unica davanti. Scesi di nuovo nel salone. In casa non c'era nessuno. Forse i miei genitori erano andati a far la spesa e mio fratello era uscito con gli amici come faceva ogni venerdì sera.
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Ti porto via con me
RandomQuesta è la storia di una ragazza che è costretta a cambiare scuola per la quinta volta, ma questo cambiamento non voluto da lei, la porterà ad un finale felice?