Correva. Correva.
Non sapeva dove stava andando. Ma sapeva che doveva farlo. Sí,era cosí sicura. Quasi mi spaventa. Quel viso,serio,di chi sta andando a combattere. Correva, sempre piú veloce. Dove voleva andare? Nessuno lo sapeva. C'era del genio in quella ragazza. C'era qualcosa che la spingeva a correre.
Scavalcava, alberi, cosí velocemente, che se qualcuno l'avesse vista, si sarebbe sul serio spaventato. C'era del magico. Una ragazzina, di pochi anni, dove poteva dirigersi?
Correva, ancora.Forse correva da un paio d'ore, forse da un giorno intero, o forse da una vita.
Potevo notare le sue lentiggini scurirsi a causa di un sole davvero tanto forte. Potevo notare i suoi capelli disordinati ma perfettamente belli.
Il suo volto, delle volte rilassato, delle volte sofferente.
Definirla strana era il minimo.
Correva e quasi come se il destino volesse riderle sú, inciampó su un grosso sasso che, faccio fatica a capire come abbia fatto a non vederlo.
La sua posizione era strategica, la definiscono molti, io la definisco 'magica'.
Era distesa, rilassata in volto, e solo chi fosse riuscito a fissarla 'come si deve' si sarebbe accorto di quelle labbra che erano sul punto di esprimere un sorriso.
Era immobile.
Qualcuno avrebbe potuto pensare fosse morta, ma no, non era cosí, io lo sapevo.