La bellezza del paesaggio fuori dalla finestra mostrava come la mia immaginazione potesse contribuire alla creazione di un ambiente nuovo, rivoluzionario ma che purtroppo era presente solo da qualche parte. L'aria odorava di nuovo, di natura e di giusto bilanciamento fra atti umani e spazio naturale, insomma, il luogo perfetto in cui l'armonia regnava fra il popolo. Presto mi accorsi che essa e la calma non erano le uniche cosa a regnare, bambini che giocano non rappresentano solo amore ma sentivo qualcosa dentro che mi turbava, non sapevo cos'era finché mi voltai, vidi come una linea che divideva il mondo in due, l'altra parte era... come dire, corrotta ecco, era l'esatto contrario di quest altra parte. Le persone, avevano occhi non del tutto normali, la pelle non era rosa, ma viola scuro e presentava varie macchie più scure. I loro abiti erano strappati e danneggiati, ma in quella parte, che subito dopo scoprii chiamarsi AB (Area B), sembrava non importasse nulla a nessuno dell'aspetto fisico degli altri. Provai ad avvicinarmi passando dalla AA (Area A) all'AB ma qualcosa mi respingeva, come una barriera invisibile. Evidentemente quando immaginai questo mondo prima di disegnarlo non ero di buon umore e di questo ne risento ora. Una cosa mi stupì, un' uomo dell'AB oltrepassò la barriera, non so come e si presento nell'AA ma fu istantaneamente bucherellato da una torretta mitragliatrice alla mia destra. La scena fu raccapricciante e provai un vuoto dentro causato dallo spavento. Chiesi spiegazioni a un passante ma non mi rispose.
Sembrava fossi inesistente e tutti mi ignoravano, dovevo capire assolutamente cosa stava succedendo altrimenti non avrei saputo come tornare a casa.
Mi incamminai verso la prima strada che mi trovai davanti e la percorsi a piedi per una buona mezzoretta quando ad un certo punto passai su un tombino bucherellato che presentava internamente una strana luce blu di passaggio che scomparì dopo qualche secondo. L'ennesimo strano evento ma non mi stupivo più di nulla ormai, avevo capito che tutto ciò che accadeva aveva poco a che fare con la normalità a cui ero abituato così mi misi l'anima in pace. Ammetto che quello in cui vivevo era uno schifoso mondo e che sarei voluto restare in questo ma non potevo, quella era casa mia, insomma, non me la sentivo di abbandonarla anche se delle persone non me ne importava nulla.