Avete presente quelle sere in cui credi che tutto quello che... che tu pensi possa diventare realtà? quelle sere in cui inizi a pensare a cose impossibili che speri possano accadere? Bene, una di queste sere iniziai a pensare al valore dell'amicizia, a cosa possano essere gli amici oltre che delle persone che "uso" per passare il tempo, mi resi conto che avevo dei pensieri molto confusi sull'amicizia ma tutto quello che dicevo aveva un senso nella mia testa. I miei pensieri iniziarono ad invadere anche il cuore e quindi decisi di abbandonare il tema e dedicarmi al disegno. Presi quella matita alla mia destra e quella gomma alla mia sinistra, iniziai a pensare a qualcosa da disegnare. Tutto ciò che disegnavo, nella mia mente si animava dandomi la possibilità di creare un mondo tutto mio. Il blu, il verde, il rosso, i fantastici occhi, la spaventosa bocca, le sue scaglie d'oro, piano piano il drago iniziò a prendere vita. Soddisfatto del risultato decisi di attaccare il disegno nella mia camera ma ad un certo punto, fortissime soffiate di vento iniziarono ad invadere la camera, le pareti, le porte e le finestre iniziarono a prendere un po' di viola. Non capii cosa stesse succedendo, il disegno mi scivolò dalle mani, ecco che lo raccolsi, ma mi accorsi che qualcosa era cambiato e finalmente mi accorsi cosa, gli occhi non erano più incolore ma... diventarono con una leggera sfumatura di blu, che pian piano si accentuava sempre di più fino a mostrare un persistente blu puro. Non ero spaventato ma... affascinato dalla bellezza dei suoi occhi ma lo diventai quando, fissando quelle fantastiche sfere blu sul muso, notai che esso si spostò fino a fissarmi a sua volta. Non ero pazzo, e tantomeno incredulo, era ovvio ormai, diedi vita a qualcosa, un essenza di fantasia, diedi vita ad un drago che molto lentamente iniziò a scrollarsi di dosso quel maledettissimo foglio A4 e spiccò il volo iniziando a fluttuare per camera mia. Mi rivolse lo sguardo per una seconda volta, ma ora era per un altro motivo. Tutti i miei disegni attaccati per la camera iniziarono a prendere vita. La cosa che più mi innervosiva era che purtroppo, sul muro c'era anche un disegno raffigurante un fantastico mondo frutto della mia mente e avevo brutti presentimenti, se avesse preso vita, il mondo non sarebbe stato più lo stesso. Improvvisamente mi risvegliai, pensando che tutto ciò fosse stato solo un sogno ma mi accorsi subito che non lo era, insomma che cosa dovrei pensare se la mia camera diventasse di un design futuristico e uno schermo ologrammico di cui non seppi neanche l'esistenza. Riuscii a rialzarmi dal pavimento. Lui, era lì ad aspettarmi sull'orlo della porta, svolazzando a destra e a sinistra, saltellando da una parte all'altra, i suoi occhi blu componevano il cinquanta percento della luce che era presente in camera mia, una luce blu, quasi ipnotizzante ma che non promettevano nulla di cattivo, lo sentivo, era frutto della mia fantasia, il suo nome era Soyuz.