S o a p ;;

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Una giornata cupa,nuvolosa.
Un ragazzo bassino e dai capelli castano chiaro,sta' aspettando il suo autobus,con molta impazienza dato che,se non sarebbe arrivato,quelle voci l'avrebbero raggiunto.
E purtroppo è andata esattamente così.
Lo hanno raggiunto,e hanno iniziato a deriderlo,prendendolo in giro come al solito.
Delle gelide lacrime bussano con potenza contro gli occhi a mandorla del ragazzo.
E...
Eccole.
Stanno uscendo.
Le vedono tutti.
Le sue emozioni stanno uscendo dal suo cuore troppo grande per il suo esile corpo,e le vedono tutti.
Voci e rumorose risate,regnano dietro le spalle del ragazzo,il quale ha iniziato a correre.
Dietro di lui,è presente quel gruppetto di ragazzi che ogni giorno,dona al ragazzo un biglietto per l'inferno.
Alcune volte lo prendono solamente in giro,altre volte...beh,arrivano a fare cose peggiori.
Quel gruppetto,continua a ridere alle sue spalle,e continua ad indicare il castano,o come semplicemente lo definivano loro: il piagnucolone; visto il suo essere così sensibile e da "lacrime facili."
Lentamente,il cielo si incupisce,lasciando libere le sue lacrime,le quali,vanno a confondersi con quelle del ragazzo.
Al bassino,non è mai piaciuta la pioggia.
Amava alla follia il sole,poiché lo vedeva come l'unica cosa che non lo chiamava "piagnucolone".
C'erano riusciti di nuovo.
Erano riusciti di nuovo ad aprire il rubinetto nei suoi occhi.
Correva e correva,senza badare alle voci dei ragazzi dietro di sé.
Dopo un lungo tragitto,arriva ad un'abitazione,molto probabilmente la sua.
Apre la porta,e vi entra dentro,correndo in bagno,nel quale si chiude.
Le tapparelle della finestra,sono abbassate,e giusto alcuni raggi del sole,filtrano dentro quella stanza,ma nonostante questo,è ancora buia,e fredda.
C'è un silenzio assordante,e l'unico rumore presente,è quello del respiro affannato proveniente dal ragazzo, -a causa della lunga corsa,appena affrontata- accompagnato da alcuni singhiozzi.
Non ha ancora smesso si piangere.
E non avrebbe smesso neanche tra qualche minuto.
Ben presto un altro rumore,si unisce a spezzare il silenzio che regna sovrano nella stanza.
Il rumore dell'acqua che esce dal rubinetto,e va a riempire la vasca.
È un rumore rilassante,vista la delicatezza con la quale l'acqua,va a scontrarsi contro la ceramica bianco latte della vasca.
Non appena la vasca si è riempita,il castano vi entra dentro,facendo venire a contatto la sua nivea pelle,con l'acqua gelida della vasca.
Lacrime altrettanto gelide,continuano a rigare le guance del bassino,fino a quando non arrivano al suo mento,e cadono in quell'oceano,mescolandosi con l'acqua della vasca,finendo così il loro percorso.
Migliaia di parole,cercano di uscire dalle labbra del ragazzo,ma tutte quante si bloccano nella sua gola.

"Guess i better wash my mouth out with soap.
God i wish i never spoke,now i gotta wash my mouth out with soap."

Queste sono le parole,che probabilmente hanno vinto su tutte le altre,e sono riuscite ad uscire dalle sue sottili labbra.
O forse erano così dannatamente importanti,che sono riuscite a sconfiggere il blocco alla gola del castano.
Lentamente il ragazzo,prende del sapone,e lo butta tutto in acqua.
Aspetta qualche secondo...
Si bagna completamente la mano,e dopodiché lecca un piccolo lembo di pelle,assaporando il sapone.
Il castano,ripensa a quel soprannome; piagnucolone.
Dopo vari secondi,il bassino scoppia in una malsana risata divertita,nonostante le sue lacrime non avevano cessato di cadere dai suoi occhi a mandorla.
Sta lasciando che le sue lacrime,allaghino tutto.
Dopo qualche secondo,il ragazzo prende fiato,buttandosi giù in acqua.
I suoi occhi sono chiusi,e il suo corpo,è oramai avvolto dalla gelida acqua,mischiata al sapone che precedentemente il ragazzo,ha buttato nella vasca.
I suoi polmoni,si stanno comprimendo.
Li sta mancando il fiato,eppure non vuole tornare su.
Lentamente i suoi occhi si aprono,e un bruciore insopportabile,gli aggredisce.
Eppure,è la stessa sensazione che ogni giorno,il castano prova.
Sulla sua mente,si stampa un'immagine.
Non è la propria.
Non è quella dei ragazzi che lo tormentano.
Ma è la sua.
È la loro.
Quando si sono scambiati il primo sguardo.
Quando per la prima volta,le loro iridi si sono incatenate le une con le altre.
Vari colpi violenti,provengono dalla porta chiusa a chiave.
Dei singhiozzi provengono dietro quella porta.
E una voce.
La sua voce.

"Baekhyun."

Mormora,la voce dietro la porta,rotta da vari singhiozzi.
Ed eccolo che improvvisamente il bassino inizia a dimenarsi in quell'oceano,come bloccato.
Inizia a gridare in quell'oceano che lo circondava.
Come ha fatto la persona che ha tradito la sua fiducia,a sapere che è lì?
Ma il bassino,non lo vuole più vedere,nonostante poco prima,stesse pensando a lui.
Lentamente,gli occhi che,finora ha lasciato aperti,si chiudono,stanchi di tutto.
Un'ultima lacrima,riga la sua guancia.
I colpi alla porta sono sempre più potenti e frequenti,ma oramai il bassino non sente più nulla.
Finalmente,è arrivato il sole.

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Annyeonghaseyo!
Questa è la mia prima "fan fiction",cioè diciamo che in realtà è una "OneShot|SongFiction" ispirata a due canzoni di Melanie Martinez; Soap & Cry Baby ;w;
Beh,ovviamente è una cosa depressa perché eeehiii,la vita è pella :D
Sono consapevole del fatto che faccia abbastanza schifo,e niente.
Non ho detto chi sia il tizio dietro la porta -nome da stalker- così immaginate che sia il tizio con cui shippate baekhyun,e...eheh,odor di Baekyeoool~
Che dire,ditemi che cosa ne pensate e bu -^-
Arrivedorci :)

Baekhyun's one shot;; SoapDove le storie prendono vita. Scoprilo ora