Dopo le vacanze di Natale decisi di informarmi di più, lui si chiamava Simone, la cosa che non riuscivo a capire era come non lo avessi notato per tutto quel tempo.
'Perchè forse non te ne frega di nessuno quando la mattina a stento riesci ad alzarti dal letto?'
Avevo scoperto che la mia era una sbadataggine assurda, perchè la classe di Simone era pure sullo stesso piano della mia classe.
'Prima o poi se continuo così andrò a finire contro un muro, assurdo che non lo avessi mai visto'
Ora che sapevo di più su di lui mi incuriosiva.
Mi accorsi che ogni tanto, quando ci incrociavamo i nostri sguardi si scontravano, cercavamo entrambi di capire di più, ma allo stesso tempo continuavamo a non parlarci.
Fine dell'estate
Quest'estate è stata fantastica ma come al solito giunge al termine. Devo iniziare a vedere le cose da comprare per la scuola, e mia madre non fa altro che dirmi di domandare a scuola se qualcuno vende i libri usati.
Mentre scorro su Facebook mi esce Simone come richieste suggerite. Gli mandai un messaggio.
Io: "Hai venduto già i libri?"
'Tentar non nuoce'
Simone: "Nono"
Io: "Possiamo vedere se qualcuno combacia così me lo vendi?"
Simone: "Nessun problema, abbiamo tutto il tempo"
Io: "Sisi certo"
Simone: "Sempre antipatica eh"
'Cosaaaa? io antipatica? Mah"
Io: "Non sono antipatica"
Simone: "Allora sei acida solo con me?"
Ii: "Non sono acida, perchè lo sarei?
Nessuna risposta.
'Questo non sta bene!'
Qualche giorno dopo.
Simone: "Antipatica domani ti porto i primi libri della lista, solo perchè sei tu prezzo pieno"
Io: "Non sono antipatica, domani ti porto i soldi che ti devo, altro che prezzo pieno"
Simone: "Mi fai morire dal ridere. Qundi sei antipatica solo con me?"
Io: "Non lo sono e basta"
'Questo non sta bene, davvero'
Il giorno dopo
Le ore sembrano non passare più, io e una mia compagna iniziamo a parlare mentre la professoressa prova a spiegare.
-"Hai trovato chi ti vende i libri?"- gli domando così a caso.
-"Si, un ragazzo della classe affianco, mi sembra si chiama Simone, tu?"- disse lei guardando verso la professoressa per mostrarsi interessata.
-"Simone? Ma il ragazzo della classe che sta in fondo al corridoio?"- dico io trattenendo una risata.
-"Si, quello"- dice lei e girandosi subito verso di me quando mi sente ridere. -"Perchè ridi?"- dice incuriosita.
-"Ci siamo organizzati che oggi mi portava i libri a me, com'è possibile che li porta anche a te?"- cerco di ridere senza farmi sentire dalla professoressa.
-"Ma come? Aveva detto che li vendeva a me, la cosa non ha senso"- inizia a ridere anche lei, proprio mentre bussano alla porta.
-"Professoressa scusate posso dare i libri ad Alice?"- mi blocco di colpo dal ridere, guardo la mia compagna e poi vedo lui venire verso il mio banco.
Cerco il portafoglio quando sento la mia amica dirgli -"Ma non avevi detto che li davi a me i libri?"- inizio a ridere di nuovo, prendo il portafoglio e vedo Simone guardarmi.
-"Per me è uguale, decidete voi" - dice lui mantenendo il mio sguardo. -"Oramai hai preso l'impegno con lei, io troverò qualcun'altro"- ero rimasta immobile alla scena.
-"Allora li vuoi o no i libri?"- dice a me Simone. -"Si, tieni i soldi"- gli passo i soldi e lui mi mette i libri sul banco. -"Okkey, il resto è mancia"- sorride e sparisce.'MANCIA? Ma se la sogna'
Esco dalla classe e lo raggiungo prima che rientri nella sua aula.
-"Mi devi due euro di resto"- lo fermo per il braccio. -"Davvero sei venuta fin qui per due miseri euro?"- dice lui ridendo e si mette le mani in tasca.
-"Si"- la sua risata mi fa ridere e inizio a ridere anche io
-"Allora? Sto aspettando"-dico.
-"Non li ho, ho solo i soldi che mi hai appena dato"- dice frugandosi in tasca.'E poi sarei io la zingara'
-"Vabbene"- gli dico e vado verso la classe.
Questo tipo non sta bene, sapeva quanto dovevo dargli non poteva portarsi qualche moneta? Aah, menomale che la giornata è finita.
Messaggio da Facebook:
Simone: "Grazie per la mancia, ma in fondo sono pur sempre i miei libri"
Io: "Ti ho fatto un favore a prenderli"
Simone: "Potevo tranquillamente darli alla tua amica"
Io: "Si, ma li hai dati a me perchè io sono speciale"
Simone: "Tu sei speciale? Raccontami, scrivimi per messaggi però, non su Facebook"
Io: "Genio, non ho il tuo numero"
Simone: "Basta chiedere, *numero telefonico*, aspetto un tuo messaggio"
Questo ragazzo mi incuriosice.
Iniziammo a messaggiare e scherzare, per messaggi eravamo così schietti, mentre a scuola neanche ci slautavamo. Parlavamo di scuola, musica, giochi e cose varie.
-"Tieni questo è il libro di diritto"- disse porgendomi il libro. -"Grazie, tieni i soldi, mi devi un euro, sta volta lo tieni?- dico guardandolo in modo scherzoso.
-"In realtà no"- lo guardai sbalordita -"Ma faccimo una cosa, ti offro qualcosa al bar"-
-"Qualcosa al bar? E cosa? Dove poi?"- sembravo scesa dalle nuvole.
-"Ci sentiamo dopo devo entrare in classe"- dice scappando in classe.'Bah, questo ragazzo non sta bene!'
Qualche giorno dopo
Simone: "Hey allora oggi seconda?"
Simone: "Acida andiamo al bar?"
Simone: "Fattela una ricarica ogni tanto"
Io: "Avevo il telefono spento, scusami"
Simone: "Tra poco esci andiamo al distrubutore, ti offro qualcosa"
Io: "Sono già fuori"
Simone: "Sei ancora fuori?"
Io: "No, ora sono entrata"
Simone: "Appena entra il mio compagno esco, tu puoi uscire?"
Io: "Sto già fuori"
Simone: "Sto al distributore tu?"
Io: "In classe"
Simone: "MA CHE CAZZO"
Io: "Hahaha è proprio sfiga"
Altri messaggi, altri discorsi, altre risate vicino al telefono, altre sensazioni.