Capitolo 4: Dawn

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Mi diresse verso la mia, ah no scusa, la nostra camera. Quello non c'era.
Mi stesi per terra dove c'erano il cuscino e la coperta, era quasi ora di cena e sicuramente tutti si trovavano di sotto.

Appoggiai la testa sul cuscino e iniziai a pensare a tutti gli attimi passati con i miei genitori. Era tutto finito in una notte.

Per colpa mia.

Per quel cavolo di bigliettino. Iniziai a piangere silenziosamente fino a quando la porta si aprì. Era Jeff. Senza farmi vedere mi asciugai le lacrime... ma che credevo?! Avevo gli ohi rossi e gonfi e il mio respiro ormai era veloce e pesante.

- Che succede?- Mi disse stranamente con dolcezza. Non risposi, guardavo un punto fisso della stanza.

-Capito.- Disse soltanto. Aspettò qualche minuto seduto vicino a me, intanto le mie lacrime scorrevano senza sosta.

Ad un certo punto si udì un fischio dal piano di sotto e Jeff mi disse -È pronto, scendi a mangiare?-

-No- gli dissi freddamente. Aspettò per qualche secondo poi andò giù. Tranquillo eh, mi hai solo rovinato la vita vai così.

Da sotto proveniva un casino tremendo, ma stavano mangiando o cosa?!

Ripensai ai corpi dei miei genitori ma improvvisamente sentii i conati di vomito e corsi in bagno. Feci veramente confusione.

Aprii la porta e stavolta non mi fregava nulla se c'era qualcuno che so stava lavando io dovevo vomitare. Rimisi e poi mi misi a piangere.

Poi pensai che i miei genitori non avrebbero voluto vedermi soffrire in quel modo. Loro avrebbero voluto che continuassi la mia vita, perché ci sarebbero sempre stati nel mio cuore.
"Ricomincio per voi..." sussurrai.

Mi sciacquai la faccia e uscii fuori. E chi c'era ? Lui.

Andai verso le scale, fame non ne avevo ma avevo bisogno di aria. Intanto lui mi veniva dietro.

Arrivai alla porta e cercai di aprirla ma non ci riuscii, era ancora bloccata.
-Apri.- Mi guardò male.

-Apri questa diavolo di porta.- La aprì e mi seguì, intanto gli altri dentro si erano tutti zittati li vedevo dalla finnestrona che dava in cucina.

Mi misi a sedere su un divanetto. Jeff mi guardava strano, probabilmente non capiva le mie intenzioni. Neanche io le sapevo volevo solo respirare.

Le ore passarono fino a quando sua maestà mi costrinse a ritornare dentro. Gli altri erano tutti andati a dormire, sarà stata mezzanotte.

Arrivammo in camera e mi misi per terra. Jeff si tolse la felpa ma io figuriamoci se guardavo lui, dopo tutto.

Dopo essermi rifirata per almeno una mezz'ora buona mi addormentai.

Dopo un po' aprii gli occhi era ancora notte, ma io non ero per terra ero nel letto con Jeff.

Oh cacchio come era successo?! Mi ci aveva portato quello sicuramente.

Il mio stomaco iniziò a fare versi strani, così cercando di non svegliare Jeff, ma non perché me ne fregasse qualcosa del suo sonno ma perché non mi avrebbe fatto muovere da lì.

Scesi piano le scale e andai in cucina. Aprii il frigo e presi il prosciutto e fortunatamente trovai il pane così mi feci un panino. Quando ero nel bel mezzo del mio spuntino mi ritrovai davanti Jack. Inziai a tossire per la sorpresa e lui si mise a ridere.

-Shhh- mi disse e mi fece cenno di seguirlo. Ovvio che lo seguii.

Mi portò in salotto, chiuse la porta a chiave e poi mi disse -Qua c'è la wii, giochiamo?- no cioè Jack ti adoro.

-Siiii ti prego giochiamo tanto.-
-OK OK- disse lui.

Mise un gioco di sport strano dove dovevamo colpirci in testa con degli affari.

Ridevamo sempre più forte. Per quanto ci sforzavamo di fare piano.

Dopo un po' ci mettemmo a giocare da seduti sul divano.

-Uh uh Jack ha colpito ancora-

-Guarda quanto sono carini insieme-

-Lei è così bella mentre dorme-

Delle voci mi svegliarono ma non riuscii ad aprire gli occhi.

-Cosa sta suc-... Io li ammazzo tutti e due- ma quale sinfonia eh Jeff?!

-Stai zitto idiota la svegli- disse...Jack.

Aprii gli occhi e mi tirai su. Intorno a me c'era un bel po' di gente. No aspetta oddio io ero abbracciata a Jack oh cavolo.

Stavo per sciogliere l'abbraccio quando qualcuno mi prese in collo.

-Non è un mio problema se ti innamori delle persone sbagliate.- Detto ciò mi portò in camera dopo essersi preso i miei cazzotti sulla schiena. Chiuse la porta porta a chiave.

-Bravo bravo no ma complimenti, mi spieghi cosa vuoi dalla mia vita?! Lasciami vivere in pace- No fece neanche caso a ciò che gli dissi anzi faceva tutt'altro.

Stavo per tirargli qualcosa in testa poi si girò e mi disse - Domani sera noi facciamo una festa, andrò a prenderti io vestito oggi...ah e per favore stai zitta e non controbattere.-

Rimasi in silenzio per un po' poi gli dissi -Avete un pianoforte?-

- È in una stanza a parte perché?-

- Portami lì.- Volevo suonare mi mancava quella sensazione.

Arrivammo in quel luogo, sembrava magico c'era una cupola e su di essa un lucernario da cui la luce si rifletteva nel centro della stanza su cui era situato il pianoforte. Era...era surreale.

Jeff The Killer × Reader FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora