Prologo

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                    18 luglio 2015


Il letto è comodo,troppo comodo per alzarsi solo per sentire i soliti "tanti auguri" ed i "buon compleanno",ma lo faccio ugualmente.
Esco dalla mia camera pensando se addentrarmi nel corridoio per far vedere ai miei che sono sveglia e che possono farmi i loro auguri o (scelta che mi attrae molto) scendere al piano terra per sentire solo gli auguri di una persona,mia nonna,che come ogni giorno scende la mattina presto per parcheggiarsi in cucina a guardare serie tv.

Scelgo,a mio rammarico,la prima opzione.
Come già detto mi accolgono i loro auguri,ben accetti ovviamente,ma non completamente soddisfacenti.
Successivamente scendo per gli auguri della donna che amo quasi quanto mia madre,che mi riscaldano il cuore e mi fanno iniziare bene la giornata.
Ultimamente sto poco a casa,esco spesso,ed a volte me ne pento.

Vorrei passare più tempo con i miei nonni,ma l'età che ho non me lo permette.
Non perché essere adolescenti comporti una separazione drastica,ma perché il mio cervello mette al primo posto l'amore per il mio ragazzo e la voglia di vederlo.
Ma tutto ciò non importa,perché per mettermi di buonumore basta vederlo anche solo per un'ora.
E così passo il mio compleanno,tra risate con i miei nonni e sguardi di disappunto da quest'ultimi perché uscirò dalla mattina per tornare poi la sera.
Sera in cui mia nonna avverte strani dolori,ma non volendo andare in ospedale,allontana le nostre proposte dicendoci che sicuramente sarà influenza intestinale.
La notte passa così,tra paura per lei e speranza.
Speranza che mi porta a pensare che ciò che ha sia veramente influenza intestinale e che passerà con amore e qualche medicina.
I giorni seguenti sono come la notte appena passata.
                      22 luglio 2015

La mattina inizia con un sentimento che odio.Un sentimento che ti riduce in piccoli pezzi di te stesso difficili da ricomporre,paura.
Sono sempre stata convinta del fatto che le cose prima o poi si aggiustano alla fine,che un drogato con la forza di volontà riesce a disintossicarsi o muore provandoci,che un fiore sboccia sempre e se lo fa tardi sarà il più bello,che ogni cosa ha il suo fine armonioso.
Questa mattina ho dovuto lottare fino in fondo per sostenere questa convinzione.
Mia nonna è andata all'ospedale il giorno dopo il mio compleanno,e ieri sarei dovuta andare a trovarla,ma come ho detto a quest'età purtroppo si pensa ad altro;io dovevo andare dal mio ragazzo dopo la visita all'ospedale a mia nonna e mia sorella doveva andare dalla sua ragazza.
Stavamo in motorino e purtroppo era tardi e,pensando di poterci andare il giorno dopo,abbiamo seguito i nostri impegni senza preoccuparci troppo.

Tornando a questa mattina,mia madre lavora nel nostro ristorante e di solito torna sempre a casa verso le 15/16.
Oggi è inusualmente tornata all'una.
Nella mia mente inizia ad affacciarsi il peggio.
E la mia mente non si sbaglia mai.
Mia nonna era morta quella mattina,senza soffrire,all'improvviso.
Io stavo preparando il pranzo quando mia madre ce lo ha detto a me e a mia sorella.Io sono crollata,fisicamente ed emotivamente,insieme a mio fratello e mia sorella.
In quel momento sento nascere qualcosa dentro di me,qualcosa di oscuro,una macchia di petrolio nel mare limpido che era il mio carattere,che credeva nel bene.
Un mese passa come un viaggio a piedi per tutta l'Europa,un mese che sembrava non aver fine.

                  Fine agosto 2015

La morte di mia nonna era quasi passata,per quanto possa passare la morte di una persona che ami.
Io,mia madre e mio fratello stavamo sul letto a guardare la tv.

Il telefono di mia madre inizia a squillare e mia madre risponde tranquillamente,è mio zio,suo fratello.
In contemporanea al tg sentiamo una brutta notiza:
"Tre subacquei dispersi,un ferito grave"
Mia madre spalanca gli occhi dicendoci che nostro zio,il padrino di mio fratello,è tra i tre sub.
Non so come spiegare cosa provo ora.
Non riesco più ormai a vedere il meglio,la via d'uscita nelle cose.
Immagino già chi sia tra i tre e come ho detto prima,la mia mente,purtroppo,ha sempre ragione.
Mio zio morì,giovane e forte,per un attacco cardiaco.
Era uno di quegli uomini che non dimentichi lui.
Al suo funerale piango come non ho fatto mai in vita mia,c'era mezza città e i motociclisti,suoi amici,che davano gas in suo onore.

Sento qualcosa che si insedia in me.
Il mio cuore diventa nero,i miei occhi si scuriscono.
E all'inizio nulla cambiò drasticamente.

All'inizio.

Hope In The DarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora