Io e Alex eravamo all'aeroporto e stavamo aspettando che la sua famiglia ci venisse a prendere.
Continuavo a chiedermi perché avessi accettato. Avrei potuto benissimo evitare l’obbligo pagando, in fondo i soldi non mi mancavano, anche se probabilmente i miei genitori mi avrebbero ammazzata.
Non sapevano nemmeno che avrei passato l’estate con il mio “ragazzo”. Avremmo passato quasi tutti i tre mesi, stabiliti dall'obbligo, nella sua casa al mare insieme alla sua famiglia.
Lo osservai di sottecchi, non sembrava per niente agitato nonostante pochi minuti dopo mi avrebbe dovuta presentare come sua fidanzata ai suoi genitori. Probabilmente aveva fatto questo genere di cose almeno mille volte. Visto il numero di feste a cui andava, non mi stupivo che fosse un giocatore provetto a “obbligo o verità”.
Io, invece, ero nel panico più totale, non avevo idea di come mi sarei dovuta comportare, né con lui né tanto meno con la sua famiglia. E se mi avessero chiesto da quanto stavamo insieme? Come ci eravamo conosciuti? Dove? Qualche dettaglio della nostra relazione? Probabilmente sarei rimasta muta di fronte a quelle domande senza risposta; e così, la grande bugia si sarebbe rivelata tale ancor prima di poterla mettere in atto.
«Fratellone!»
La voce di un bambinetto mi risvegliò dai miei pensieri.
Stava correndo nella nostra direzione e, appena ci raggiunse, saltò al collo di Alex. Era Max, il fratello piccolo, un bambino dai capelli biondo platino con grandi occhi nocciola.
Ero così immersa nei miei pensieri da non essermi accorta che la famiglia era già arrivata.
«E questa bella ragazza, chi è? Io sono John, il padre di Alex.» disse un uomo sulla cinquantina porgendomi la mano dopo aver salutato il figlio.
Che abbia inizio la grande commedia.
«Kate, mi chiamo Kate…»
Non feci nemmeno in tempo a stringere la mano a John che Alex mi precedette nel fare l’annuncio.
«È la mia ragazza.»
Il padre sgranò gli occhi e fece saltare lo sguardo da me ad Alex.
«Ragazza? “Ragazza” intesa come “fidanzata”? Mi stai forse dicendo che voi due state insieme?» chiese incredulo. Annuii leggermente.
La famiglia di Alex rimase sbalordita da quella notizia e continuavano a scambiarsi sguardi sorpresi. Il silenzio imbarazzante creatosi durò fin troppo ma fortunatamente Jenny, la sorella maggiore, decise di interromperlo.
«Benvenuta in famiglia! Era ora che Alex ci portasse una ragazza a casa, e soprattutto così carina.»
E così dicendo mi abbracciò felice.
Il viaggio non durò molto anche se a me sembrava che ogni minuto passasse lungo un’ora. Non sapevo come comportarmi e di certo Alex non faceva nulla per aiutarmi.
Gli presi semplicemente la mano e gli appoggiai la testa sulla spalla, sperando bastasse per sembrare una coppia. Sentivo lo sguardo di Jenny scrutare ogni mio piccolo movimento per vedere come mi comportavo. Probabilmente Alex non aveva mai avuto una ragazza seria o erano scappate tutte prima di poterlo diventare. Forse per questo la sua famiglia era gentilissima con me, e io cercavo di fare altrettanto.
«Allora dicci, Kate, da quanto state insieme?» chiese John mentre guidava.
Era arrivato il momento della fatale domanda ancora prima di averla discussa con Alex; così mi girai nella sua direzione sperando di ricevere aiuto ma stava dormendo tranquillo, appoggiato al finestrino ignaro di cosa stesse succedendo.
Dovevo rimanere calma e inventare un numero a caso, che non fosse troppo grande e nemmeno troppo piccolo.
«Quasi un anno» dissi sicura, senza nemmeno rendermi conto di cosa avessi detto. Realizzai solo dopo qualche secondo e me ne pentii, ma ormai non si poteva più tornare indietro.
Fortunatamente arrivammo prima che John o Jenny potessero farmi altre domande.
La casa non era una semplice casetta come Alex mi aveva anticipato, ma una villa. Rimasi immobile davanti a quella bellezza.
Nonostante avesse solo due piani, si allargava in una maniera spropositata orizzontalmente. Intuii fosse una villa antica ma che era stata rimodernizzata recentemente; si poteva notare dall’assenza di macchie lungo i muri bianchi e azzurrini, colori che davano un aspetto più marittimo a quella villa e dalle grandi vetrate disposte in modo simmetrico. Il tetto era piatto, un altro tocco moderno, e probabilmente ospitava una terrazza. Era una villa isolata circondata da un immenso giardino fiorito.
«Johnson, non sbavare troppo, andiamo» disse Alex spingendomi leggermente verso l’entrata.
Mi girai per prendere le mie valigie ma lui e suo padre le avevano già portate all’interno. Li seguii ed entrai in quella che immaginai fosse la cucina, nonostante avevo notato che la porta di ingresso si trovasse qualche metro più in là.
Dopo qualche secondo dal nostro arrivo, una signora elegante e dal sorriso smagliante fece il suo ingresso nella stanza. Era la copia perfetta di Jenny, era come vedere la versione adulta e quella ancora nel pieno della gioventù della stessa persona. Era quasi inquietante.
«Finalmente siete arrivati, vi stavo aspettando» disse ma si interruppe notando la mia presenza.. «E tu, chi saresti?».
Prima che potessi rispondere, venni interrotta per la seconda volta nella mattinata.
«È la fidanzata di nostro figlio e stanno insieme da un anno» comunicò John entusiasta. Ma alle sue ultime parole Alex mi lanciò uno sguardo assassino. Invece che biasimarmi, sarebbe dovuto rimanere sveglio e aiutarmi.
La donna rimase interdetta dalla notizia e spostò lo sguardo tra il marito e la primogenita in modo confuso. subito si riprese porgendomi la mano con un largo sorriso. «Piacere, sono sua madre. Chiamami Molly» Io gliela strinsi impacciata.
«Allora non sarà un problema per voi dormire entrambi nella stanza di Alex.»
Pensai che stesse cercando di testarci ma non dissi nulla.
«No assolutamente, siamo abituati a dormire insieme» rispose lui. Questa volta fui io a lanciare uno sguardo assassino.
Mi sarei opposta una volta rimasti da soli.
Fingere di stare insieme era un conto, ma dormire insieme superava i limiti dell’obbligo.
Dopo aver salutato sua madre, Alex si incamminò all’interno della grande villa facendomi cenno di seguirlo, e così feci.
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Obbligo o Verità #Wattys2018
RomanceE se, per uno stupido obbligo di obbligo o verità, il piu popolare e puttaniere e la piu invisibile della scuola si ritrovassero a fingere per tre mesi di essere fidanzati e presentarsi alle proprie famiglie come tali? Riusciranno a resistere per i...