Epilogo

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Ebbene sì, mi sono deciso a concludere la storia.
Non mi dilungherò in questo angolo autore, volevo solo dire: grazie.
Grazie di cuore,sul serio.

Zayn's pov

Non sapevo cosa pensare: se sarebbe venuto,se era veramente lui chi mi scriveva ,se era vivo.

Ma su una cosa ero veramente certo: sarei andato al nostro luogo. Anche se le possibilità che sarebbe venuto erano poche, io sarei rimasto tutta la notte, se necessario, ad aspettarlo. Forse ad aspettare il vuoto, nessuno.

Mi misi i miei soliti,stretti,skinny jeans neri, una maglietta grigia e un paio di vans.

Controllai l'orario: erano le 4 p.m.

Decisi di accendermi una sigaretta,prendere il telefono ed uscire di casa velocemente.

Non mi sembrava quasi vero che lui fosse vivo... e se fosse stato solo un brutto scherzo e qualcuno si era finto per lui?

E se Liam fosse già lontano dalla città,con una nuova vita,un nuovo amore e soprattutto una nuova identità?

Mille domande mi turbinavano in testa e a nessuna di queste sapevo dare risposta.

Dopo qualche minuto di camminata mi fermai: ero arrivato. Sospirai e buttai la sigaretta. Il nostro luogo, ossia il luogo dove ci eravamo conosciuti tanti anni fa, era proprio una panchina difronte al mare, non molto distante da casa mia.

Io avevo nove anni ed ero un bimbo spensierato e felice, andavo spesso in bici con i miei genitori, infatti avevo imparato ad andarci da poco e poichè quella era veramente una bella giornata per uscire decisi di uscire di casa di nascosto, con la mia bicicletta.

Per fortuna che c'era Liam.

Rese quella giornata la migliore in assoluto.

Salii la collinetta vicino casa mia, (si affacciava sul mare e mi è sempre piaciuto il mare), ma persi l'equilibrio e caddi sul terreno misto a rocce appuntite, mentre la mia bicicletta rotolava fino alla strada ai piedi della collina. Dal ginocchio destro cominciò a fuoriuscirmi molto sangue, avevo le mani sbucciate e insanguinate e avevo sbattuto la testa in un sasso. Cominciai a piangere, desiderando i miei genitori.
Poi vidi un bambino avvicinarsi sempre di più a me. Era poco più grande di me, la prima cosa che notai di lui fu lo sguardo preoccupato per le mie ferite. Si mise accanto a me e disse:"Non piangere, ti compro mille biciclette e infinite più uno caramelle!"
Da allora diventammo migliori amici.
Io avevo bisogno di lui, e lui di me.
Mi fece appoggiare a se per poter tornare a casa e quando mi accompagnò disse dandomi una caramella gommosa: "Tieni, per ora ho solo questa!"
Quel Liam dodicenne si prese cura di me,e io non riuscii a prendermi cura di lui.

I rimorsi mi mangiarono vivo ritornando con la mente ai ricordi.

Controllai l'orologio.

Alla fine, impaziente, gli mandai un messaggio:

xhalfbloodsmile: Sono qua.

Passò meno di un minuto che il mio telefono vibrò.

Sconosciuto: Girati.

Mi girai. Spalancai la bocca.

Il telefono mi cadde dalle mani, mi misi a correre urlando e ridendo per poi finire tra le braccia di un Liam con un tenero pigiama blu e bianco da ospedale.

Mi venne d'istinto: lo baciai ripetutamente sulle labbra ridendo e qualche lacrima di gioia mi scese sul viso.

"LIAM PAYNE,SEI VIVO

DEVI SPIEGARMI TUTT-"

Non riuscii a completare la frase che mi sistemò seduto sulla panchina e mi diede una lettera assieme ad una rosa.

Homophobia; ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora