Capitolo Uno - It Has Been 0 Days Since Our Last Shenanigans

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Vi chiedo, se possibile, di commentare l'intera storia in inglese, così che l'autrice possa leggere e capire ciò che scrivete. Se non siete in grado di farlo, taggate me (@accolasvoice) e io tradurrò il commento per voi. Grazie, godetevi la storia!

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Capitolo Uno - It Has Been 0 Days Since Our Last Shenanigans

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Quello sarebbe stato il giorno peggiore della sua vita. Lo sapeva a prescindere. Ad un osservatore esterno sarebbe potuto sembrare un giudizio affrettato, visto che i suoi piedi non avevano nemmeno ancora toccato il pavimento, intricati com'erano nelle lenzuola, ma Charlie Oswin non era mai stata per l'incertezza. No, lei era sempre decisa. E quel giorno avrebbe fatto schifo. Perché quello era il primo giorno di scuola.

Non le era mai piaciuto il primo giorno di scuola, sin da quando era bambina. Ok, il primo giorno di scuola materna in realtà era stato piuttosto emozionante, con la promessa di nuove esperienze, di nuovi volti e l'invitante profumo di matite mai usate. Beh, quello e lo zainetto a tinte sgargianti e l'astuccio dei supereroi che aveva ottenuto come incoraggiamento. Quelli erano stati davvero una figata. Ma dopo, le cose erano state sempre uguali e gli astucci avevano smesso di essere interessanti. Il primo giorno di scuola significava soltanto ricominciare tutto da capo, ricostruire direttamente dalle fondamenta.

La vita era un po' come i pancake e Charlie colei che li preparava. Mescolava l'impasto, lo metteva nella padella e quelli diventavano morbidi e di un invitante colore marroncino-dorato, poi, appena si sedeva a tavola per divorarli, non prima di averli ricoperti di sciroppo, qualche coglione entrava e glieli rubava, dandole in cambio una scatola di Bisquick. Aveva tutti gli ingredienti a portata di mano, ma niente maledetti pancake. Solo farina e delusione. Tutto lavoro e niente ricompensa. Una metafora contorta, si, ma rendeva l'idea.

Poi arrivava sempre quel momento in cui confondeva la scuola nuova con quella vecchia, girava a sinistra invece che a destra e finiva nello spogliatoio dei maschi. O peggio, in sala insegnanti. Charlie non voleva nemmeno provare a immaginare cosa succedesse in quella stanza. Probabilmente dei riti satanici, o magari delle semplici partite a scarabeo. In ogni caso, non le interessava. Rimaneva sempre il fatto, però, che per lei l'inizio di ogni nuovo anno scolastico era come cancellare tutto con una gigantesca gomma o scuotere un Etch-a-Sketch. Spariva tutto, come se non fosse mai accaduto, e l'intero processo era stancante e ripetitivo.

Il brutto di avere un genitore nella guardia costiera: la vita è in costante movimento.

C'era sempre stata una costante, però; una cosa che non cambiava mai, in qualunque città e in qualunque scuola fosse. Suo padre. Ogni mattina del primo giorno Charlie si svegliava con il profumo di pancake alla banana -questa volta pancake veri, non metaforici -, percorreva i pochi passi che separavano la sua camera dalla cucina e trovava suo padre che ballava sulle note dei Rolling Stones nei modi più imbarazzanti, che includevano l'uso di un mestolo come microfono e il conseguente spargimento di impasto per tutto il pavimento, nonché un grembiule con stampate le parole "I Fish Therefore I Drink". Ogni volta lei gli diceva che era un idiota e lui la trascinava in qualche strano balletto che non era nemmeno a ritmo con la canzone. Era un rituale che le faceva sempre alzare gli occhi al cielo e che non aveva mai ammesso ad alta voce di adorare.

Quello era un altro motivo per cui sarebbe stato il secondo giorno peggiore della sua vita; perché quando si era addormentata la notte precedente sapeva che al suo risveglio non avrebbe sentito l'odore dei pancake alla banana.

Una piccola parte di Charlie sperava di poter passare il resto del liceo in letargo - era una splendida fantasia -, e il fatto che il suo letto la facesse sentire come se stesse abbracciando una nuvola, di certo non alimentava il suo desiderio di muoversi. Non avrebbe dovuto cominciare il secondo anno, non avrebbe avuto nulla a che fare con tutto ciò, si sarebbe semplicemente lasciata fluttuare nel vento come un petalo di soffione e avrebbe abbracciato l'oblio. Ma quella piccola bolla felice che si era costruita fu brutalmente scoppiata quando le note di "Girls Just Wanna Have Fun" esplosero dal suo cellulare.

Black Water // Teen Wolf // Stiles (Italian Translation by @accolasvoice)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora