(∂ + m) ψ = 0 , il mio modo per dirti ti amo

114 8 3
                                    




E alla fine di tutto sono qui, e ci sei anche tu. Ciò non potrebbe rendermi più felice.
Sai, Spinella, sai una cosa che mi è rimasta sempre impressa di te, un immagine che mi si para davanti ogni volta che chiudo gli occhi? Tu che voli.
È questo ciò che ti rende quello che sei, la tua libertà. Tu poi ignorare tutto i tutti, e spiccare il volo. Sei bellissima quando voli, sembri come se fossi tornata a casa dopo un lungo viaggio. Sei bellissima sempre.
Sono in alto, io, troppo. Devo saltare. Come sarà? Sarà come volare? Potrò provare quello che provi tu quando stacchi i piedi da terra?
Ho solo un modo per scoprirlo. Salto. E tu sei lì, Spinella, ci sei sempre. Mi vedi saltare, mi vedi volare. Sembra che il tempo sia rallentato, è tutto più amplificato nella mia testa. La gravità che mi attanaglia le viscere, lo spostamento d'aria che mi fa fischiare le orecchie e poi la sensazione del terreno sotto di me.
Quella terra irlandese su cui sono nato e cresciuto. E tu, a te piace l'Irlanda? So già la risposta, non parlare.
"Mi piacerebbe di più se non la distruggesse voi Fangosi." Lo so, è quello che penso anche io, ma non accuso altre specie, accuso la mia. Fa più male.
Atterro, ma non mi fermo. Una parte di me continua a precipitare, sempre di più, sempre più giù. Una parte di me sta già volando.
Corro, e la sensazione è la stessa, ma meno adrenalinica. Quell'adrenalina che mi scorre nelle vene ogni volta che ti vedo, che sono con te, ogni volta che partiamo alla volta di una nuova avventura. Tu hai reso la mia vita un'avventura. Mi stavo spegnendo, ero diventato un vecchio nel corpo di un bambino. Era tutto grigio, tutto oscuro. Giocavo con il destino degli altri perché il mio era tracciato talmente il profondità delle tenebre, che non volevo stare solo. Volevo che altri patissero le tenebre nei loro cuori.
Ma tu sei una luce, Spinella, la più splendenti di tutte, e mi hai costretto a guardarla. Ha fatto male, tanto, e dopo il dolore, è venuto qualcosa. Qualcosa di caldo, che parte dagli occhi, ti riempie la testa e poi cola giù, come fuoco liquido, attraverso la gola e si ferma nel petto. Ed è caldo, e non capisci se è piacevole o doloroso, o entrambe o nessuna delle tre.
Sai solo che c'è, e non se ne va.
Ci sono quasi, Spinella, sto arrivando, e tu sei lì che mi corri incontro.
Vorrei abbracciarti, e vorrei farmi abbracciare. Tu sei così piccola nel corpo, e così grande nell'animo. Io non ce l'avevo un animo. Hai fatto a metà il tuo e me ne hai dato un pezzetto.
Un altro me lo ha dato Leale, un altro mia madre. Juliet, Polledro, Bombarda, mio padre, i miei fratelli, il comandante Tubero, N. 1.
Persino Grana Algonzo me ne ha donato un pezzetto, sotto forma di battute acide.
Mai acide quanto il vuoto nel mio cuore che avevo prima di conoscere tutti voi.
Non è compatto, il mio animo, è un insieme di tutte quelle persone che mi hanno portato nella luce.
Ma la luce, la magia, è intelligente, è cattiva, ma non per scelta sua.
Mi dispiace, Spinella, ma non posso più andare avanti.
Vorrei, lo giuro. Vorrei vivere la mia vita al tuo fianco, ma so che non mi accetterai mai del tutto. Vorrei tante cose, e più di tutto, vorrei dirti che ti amo.
(∂ + m) ψ = 0
Tu sai cosa è questa, Spinella? Polledro di sicuro la sa, ma tu sei troppo selvaggia per conoscerla. Sei troppo te stessa.
Si chiama equazione di Dirac, l'equazione più bella dell'universo.
Io e te l'abbiamo visto l'universo, ricordi? Ci abbiamo viaggiato dentro, e non eravamo soli.
L'universo era liquido, e blu, e c'erano scintille ovunque. Io e te eravamo una cosa sola. Poi siamo tornati, e una cosa sola siamo rimasti.
Un pezzetto di me su di te, un pezzetto di te dentro me.
Io e te siamo l'equazione di Dirac.
Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l'altro, anche se distanti chilometri o anni luce.
Questo dice Dirac.
Io e te siamo i due sistemi.
Prima eravamo singoli esseri, poi, nel momento in cui abbiamo viaggiato attraverso l'universo, siamo davvero diventati uno.
Non importa cosa accada, Spinella. Non importa se non potrò toccarti un'altra volta, se non potrò accarezzarti il volto, o darti quel bacio che da sempre spero di darti.
Va bene così, Spinella, stammi lontana. Stai al sicuro. Lasciami morire. Lasciamo volare nell'universo, solo per un ultima volta.
Non lasciarla, Leale, proteggila. Tu potrai farlo meglio di come l'avrei fatto io.
Polledro, Grana, prendetevi cura di lei, io non posso farlo.
Io non uno dei sistemi. Spinella è con me, dentro il mio corpo, e Spinella è una fata.
La magia uccide le fate. La magia ucciderà me.
Ma va tutto bene, Spinella, non urlare, non piangere. Posso sentirti, posso sentire la tua voce come se fossi qui con me.
E lo sei, anche se sei lontana.
Sei al sicuro, tanto basta.
Morirò, ma non ho paura. Prima l'avevo, ora no. Mi sono reso conto che se morire è l'unico modo per sapervi al sicuro, abbraccerò la morte come avrei voluto abbracciare te.
Allungo le mani, e mi sembra ti toccare un muro. Allunghi le mai e le posi davanti alle mie. Sono talmente piccole che non riesco a vederle, le mie oscurano le tue.
Sorrido.
È la fine, ma sono tranquillo.
Avrei voluto fare ancora tante cose, avrei voluto salvare il mondo.
Ma non dall'ombra, come facevamo sempre. Ma alla luce del sole, davanti a tutti. Avrei voluto mostrare a tutti un modo diverso di vivere.
Non ne avrò l'opportunità.
Realizzatela voi al mio posto, amici. Mi fido di voi, vi affido la mia missione.
Non servo io, non più.
Ho troppi rimorsi, ho troppi rimpianti, ma sono tranquillo.
Tu mi hai dato un'opportunità, Spinella, e io l'ho colta. Sono diventato migliore, solo perché tu potessi essere fiera di me.
Sei fiera di me, Spinella? Io sto morendo, dimmi, posso morire sapendo che sei fiera di me?
Dirac. Pensa a Dirac ogni volta che penserai a me.
Ricorda che siamo stati un unico sistema, che abbiamo interagito. Anche se morirò, una parte di me rimarrà con te per sempre.
Neanche la morte saprà dividere ciò che è stato e non è stato di noi.
Avrei avuto delle speranze? Avrei potuto sperare in un noi, se fossi sopravvissuto?
Probabilmente non lo saprò mai, e sicuramente ho paura di saperlo.
Sicuramente, io ti amo. Ti ho amata e ti amerò. Per i pochi secondi di vita che mi restano e per l'eternità della morte.
Cado in ginocchio.
Sono così stanco, e la magia mi invita a chiudere gli occhi.
Non voglio farlo. Voglio morire guardandoti.
Hai le maniche abbassate.
Te le ho abbassate io.
Mentre dormivi ti ho scritto una cosa sul braccio, spero potrai perdonarmi per averlo fatto.
Ti ho scritto un equazione.
L'equazione di Dirac.
Solo quella, so che sarà sufficiente. Sei intelligente, molto, più di quanto tu creda.
Scoprirai cos'è, ne sono certo.
E mi odierai o mi amerai, non lo so.
So solo che saprai che una piccola equazione, che è più bella e complicata di quando sembra, è stato il mio modo per dirti che ti amo.
E che ti amerò per sempre.
Il resto, amici miei, lo lascio a voi.
Il mio cuore, Spinella, lo lascio a te.
E a me, non rimane altro che chiudere gli occhi, che hanno smesso di funzionare da un po'.


(∂ + m) ψ = 0 , il mio modo per dirti ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora