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Ci mettiamo d'accordo per l'orario e mi metto a pisolarmi, sono stanchissima, poi ieri sera ho anche lavorato. Ripenso ancora a questa mattina, con Stefan e Gemma. É stato tutto così unico, così magico.
É la mattina di domenica, sono carica ed emozionata, solo un paio di ore alla magia.
Mi metto l'accappatoio di seta e le ciabattine e mi reco in cucina. Trovo Gemma ai fornelli, é di spalle, decido di farla spaventare.
La vedo saltare e appena si gira verso di me le do un bacio sulla guancia e le do il buongiorno. Sembra che ha deciso di non rispondermi, ma si mette una mano al petto dicendomi: «ho perso 50anni di vita!» mi sorride con l'espressione da falso broncio e mi da il buongiorno con un bacino e sorriso.
«Cosa cucini di buono?» chiedo divertita.
«Quello che doveva essere la colazione a letto, ma ti sei svegliata presto e non posso fare nulla ormai» dice in tono malinconico.
«Oh guarda, l'importante é che la faccio! Ho una fame!»
«Sei una peste Emily!» mi da una pacca sul culo.
E allora la rincorro con la panna a spray con lo scopo di riempirle la faccia, e così accadde, ma siamo inciampate e mi sono riempita pure io. Decido così di andare immediatamente a farmi una doccia.

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