Il circo era iperattivo quella sera. Era l'ultima serata che ci esibivamo in quel paesino e la chiesa scomunicata era strapiena di persone (come ogni sera, del resto).
Quella sera non dovevo esibirmi e avevo già pianificato i miei programmi per la serata e per l'intera notte: Appena il primo freak sarebbe salito sul palco, io sarei uscita dalla bara e sarei andata nella città più vicina, avrei cercato un umano e, dopo averlo addormentato, avrei bevuto il suo sangue. Poi avrei fatto un giro per la città e sarei tornata al circo all'alba, giusto in tempo per preparare i bagagli.
Avevo un bisogno tremendo di bere. Ero come un tossico che ha bisogno della sua droga e significava che ero a secco da qualche giorno. L'ultima volta avevo avuto un calo ed ero svenuta, dato che non avevo bevuto da circa due settimane (i vampiri dovrebbero bere almeno 2-3 volte a settimana). E mi reputo una persona che riesce a badare a sé stessa...
Comunque fu Crepsley, un mio amico, a soccorermi e mi diede del sangue in bottiglia, che teneva sempre nel mantello e che io odio perché il sangue in bottiglia acquista un gusto troppo ferroso dopo troppo tempo passato nel vetro.Ero nella mia bara marrone scuro e mi rigiravo sul materasso morbido. Ero in uno stato di dormiveglia quando qualcuno bussò sul coperchio della bara. Sobbalzai e le unghie si conficcarono nel legno duro della bara. Inizialmente il rumore mi aveva spaventata, ma mi riaddormebtia dubito. Mancava ancora un'ora allo spettacolo e volevo ancora dormire, quindi non mi curai di chi fosse a battere sulla barra.
Il rumore si fece sempre più forte e mi stava scocciando di quel suono che rimbombava tra le pareti di legno della bara. Mi stavo davvero arrabbiando, perché odiavo essere svegliata così, e avrei imprecato contro chi bussava se non mi fossero saltate fuori le buone maniere... se potevano essere chiamate buone maniere.
- Chi bussa alla mia bara? - chiesi bruscamente, tenendo gli occhi chiusi. - Se niente va a fuoco, andate via o vi stacco la testa a morsi. Tall sa già che non mi esibirò, quindi non è il caso di insistere. -
- È un piacere anche per me rivederti, Biophilia. - disse una voce familiare, tamburellando le dita su un lato della bara.
Spalancai gli occhi e mi sentii gelare. Lui. Ogni volta che lo trovavo portava con sé una terribile notizia. Ed era proprio con lui che sarei dovuta essere gentile...
- Desmond?! - ringhiai, alzandomi a sedere di scatto.
Sbattei la testa contro il coperchio della bara, rischiando di romperlo pure, e lanciai una serie di imprecazioni violente appena appoggiai la mano destra sulla testa.
L'uomo al di fuori scoppiò in una fragorosa risata che mi fece rabbrividire e arrabbiare ancor di più. Era una risata folle e macabra, che ti faceva accapponare la pelle, ma stava ridendo di me.
Alzai il coperchio della bara e con uno scatto saltai fuori, atterrando a un metro e mezzo dalla bara. Osservai l'uomo, che aveva smesso di ridire e aggrottai le sopracciglia, e ora mi fissava. Vedere quell'uomo era come augurarsi la mala sorte, in poche parole.
- Che ci fai qui? - chiesi bruscamente. Lo osservai e feci respiri profondi. Non dovevo arrabbiarmi e sfogare la mia ira su di lui, non era la persona giusta e se l'avessi fatto ci avrei rimesso qualcosa. - Che guai vai portando, stavolta? -
- Sono venuto a fare una visita alla mia vampira preferita - disse l'ometto giocando con un orologio a forma di cuore. L'orologio s'illuminò e si spense subito. - Io non porto mai guai, li comunico e basta. Siete voi che li portate. -
Lui chi era? Desmond Tiny, ma si faceva chiamare Sig. Tiny. Tutti gli artisti del circo avevano paura di lui e il motivo era il suo nome abbreviato: Des Tiny= Destino. E non per scherzo lui comandava il destino di ogni essere vivente. Aveva una certa fama in tutto il mondo, ma in pochi lo conoscevano dato che se ne stava nell'ombra. Sembrava un vecchietto adorabile e dolce, con il suo impermeabile giallo e gli stivaloni verdi, ma era capace di ucciderti con uno schiocco delle dita.
Feci una smorfia . - Non sei il tipo da visita, Desmond. Molla il rospo: cosa bolle in pentola? Non voglio passare la serata a parlare, ho altri progetti, quindi sbrigati. -
- Come siamo arrabbiati stasera! - mi fece notare, chiudendo la mia bara con uno schiocco delle dita. - Ma hai ragione, non sono un tipo da visita - sorrise in modo macabro. Si sedette, senza il mio permesso, sulla mia bara e questo mi fece arrabbiare ancor di più. Chi si credeva di essere per sedersi sul mio letto? - e non ho intenzione perdermi la distruzione di un villaggio e nemmeno voglio intralciare nemmeno i tuoi piani ma è un discorso serio. Forse è meglio se ti siedi. -
Obbedii, sedendomi per terra. Il pavimento era freddo e sporco, ma non feci caso al freddo e alla sporcizia. Incrociai le braccia al petto e aggrottai le sopracciglia. Un suo discorso serio equivaleva a qualcosa di veramente serio, capace di cambiare le sorti del mondo. Ora, oltre che a essere arrabbiata, ero impaurita.
- Bene - l'ometto sorrise e nella sua mano apparì una tazza di tè fumante. - Vuoi? -
- Al diavolo il tè, vai al sodo. -
- Va bene, va bene. - bevve un sorso di tè, con estrema lentezza e poi mi rivolse un sorriso. - sta arrivando. -
- Chi? - sibilai, preoccupata.
Pensai subito ai miei più grandi pericoli: un cacciatore di vampiri, un vampiro killer impazzito e un cacciatore vampiro killer impazzito. Ma non avevo assolutamente idea che quel che mi aspettava era mille volte peggio.
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Il Circo Degli Orrori
FanfictionIsabelle e un misterioso Circo degli Orrori fanno capolino in una città, per un tour di nuovi spettacoli. Isabelle, tuttavia, non è una ragazza normale: lei è una vampira e si esibisce come illusionista al Circo. Mister Crepsley, migliore amico dell...