Cap.1:Il risveglio

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Sono ormai passati quasi 20 anni da quel giorno, il giorno in cui i miei genitori scomparirono, è il 1983, mi chiamo Jonathan Smith e oggi è il giorno in cui inizierò a scoprire la verità sulla scomparsa dei miei genitori, io e un gruppo di amici che hanno vissuto la mia stessa esperienza ci siamo dati appuntamento nella stanza di un hotel per decidere sul da farsi, eravamo in 5 me compreso John, Jessica, Marco, Philip, ed io. Erano le 5:00 del pomeriggio e dentro la stanza dell'hotel c'era solo silenzio, finché quel silenzio non venne rotto da John "Bè che cosa si fa?" Allora io risposi a quella domanda "Come sapete vi ho chiamato tutti qui per scoprire che cosa è successo ai nostri genitori il giorno in cui eravamo in quel parco giochi, dobbiamo cercare degli indizi e io pensavo di iniziare proprio dal ex-parco giochi KidsWorld." A dire quel nome notai lo sguardo di terrore negli occhi di tutti anche se qualcuno faceva finta di nulla "ne sei proprio sicuro, voglio dire ci sono molte altre notizie su internet potremmo iniziare da lì!" Disse Jessica, potevo vedere che stava tremando un pochino e non era per il freddo "Jessica, lo so' che non è uno dei posti più sicuri dove andare a cercare, ma lì troveremo più notizie! Lo sai che non ci si può fidare di quello che dice internet." All' inizio sembrava pietrificata ma dopo poco scosse la testa e disse "Va bene verrò con te." Sembrava che tutti fossero d'accordo, tutti tranne Marco "Qual è il p..problema Marco? Non m..mi sembri c..convinto." Disse Philip, lui ha iniziato a balbuziare sin dal giorno in cui scomparirono i suoi genitori "Problemi? PROBLEMI?! TU SEI QUELLO CON I PROBLEMI BALBUZIENTE DI MERDA!" Marco all'inizio quando era bambino non era così...aggressivo, essendo che non aveva dei genitori che gli badavano, lui iniziò a frequentare brutta gente,(finì in prigione 3 volte per vendita di stupefacenti), ma non è un tipo pericoloso. "Stai calmo Marco, Philip ti ha solo chiesto se c'era qualcosa che non andava, e non urlargli contro lo sai che è fragile." Disse John, (Marco e John sono diventati buoni amici, e quando Marco sta per fare una cazzata John interviene sempre per aiutarlo, per fortuna c'è lui, altrimenti Marco sarebbe senza speranza!), "Hai ragione John, scusa se ti ho urlato contro Philip, è tutta questa... agitazione che... mi mette pressione." Philip lo scusò "Non ti p..preoccupare Marco, anche io s..sono un p..po' spaventato." Alla fine ebbi l'opportunità di parlare "Bene se nessuno a nient'altro da aggiungere direi di prestabilire l'ora dell' incontro... nessuno?... Bene direi che per le 12 in punto mi sembra un buon orario, per evitare gli sbirri, ci vediamo nel retro del parco giochi." Tutti erano d'accordo "Bene allora ci vediamo lì, mi raccomando venite pronti con varia attrezzatura, non sappiamo cosa ci aspetti laggiù." Tutti uscirono dalla stanza, rimasi solo io, ero un po' preoccupato per quello che sarebbe accaduto quella sera, ma ormai era troppo tardi per i ripensamenti.!

Mi buttai sul letto facendo un grosso sospiro, come se lo avessi trattenuto per tutto il tempo, (Avanti Jonathan, non è il momento di rilassarsi, bisogna prepararsi!), mi alzai dal letto, già che c'ero decisi di farmi una doccia veloce giusto per levarmi questa brutta sensazione di paura,( la doccia mi da sempre una sensazione di sicurezza), è quasi come se fossi in un bel letto al caldo, ti rilassi, o almeno è così per me. Dopo essermi fatto la doccia mi vestii in modo casuale: una camicia verde scuro, dei jeans blu e delle scarpe di camoscio, ero pronto per uscire. Presi la mia macchina e mi diressi verso casa mia per recuperare un po' di attrezzatura, e pensai "vediamo cosa riesco a prendere", presi: una torcia, un medi - kit, qualche snack nel caso ci venisse fame, un pacco di batterie, una bottiglia d'acqua, della corda , ed un coltello da cucina solo nei casi estremi, (Bene dovrei aver preso tutto il necessario,) guardai il mio orologio da polso le 8:22, (Era ancora presto, allora decisi di schiacciare un pisolino) impostai la sveglia per le 11:00 e subito dopo mi sdraiai sul letto.

Cominciai a sognare di quando ero piccolo e avevo sui 10 anni, ero insieme ai miei genitori ed ero felice? eh... era da molto che non mi vedevo sorridere in quel modo, ad un certo punto, una figura misteriosa si avvicinò e parlò, ne ero sicuro perché gesticolava, però non riuscivo a sentirlo, è come quando guardi un film ma in muto, diedi la mano al coniglio e lo seguii, ad un certo punto ci fermammo eravamo davanti ad una grossa porta bianca, la figura misteriosa mi fece cenno di aprire la porta, con un po' di esitazione misi la mia mano sulla maniglia, cercai di aprirla, ma... non si apriva per quanto io mi sforzavo la porta non si apriva! Rassegnato cercai di levare la mano dalla maniglia, ma non ci riuscivo... era come se la mano si fosse incollata, all' improvviso del liquido rosso usciva da sopra la porta cominciando a ricoprirla, cominciò ad arrivare anche sopra la mia mano e... mi stava ricoprendo tutto il mio braccio, stava cercando di salire sopra il mio corpo, mi guardai intorno e gridai "MAMMA... PADRE! DOVE SIETE!", Ma invece delle parole dalla mia bocca usciva solo aria, notai solo ora che il parco giochi stava prendendo fuoco ed io ero ancora lì con la mano sulla maniglia ed il sangue che stava salendo sempre di più verso la mia faccia. E fu allora che lo vidi, la figura misteriosa con un costume da coniglio, era lì fermo in mezzo alle fiamme con un ascia in mano, sembrava che fosse lì da un'eternità quando alla fine si girò a guardare verso di me e cominciò a camminare nella mia direzione, io con tutta la forza nel mio corpo cercai di staccare la mano dalla maniglia, ma niente da fare, sentivo il sangue che ormai era praticamente arrivato sulla mia gola, quando notai l'ombra del coniglio davanti a me, non volevo girarmi, ma raccolsi tutto il mio coraggio e mi girai, era lui... il coniglio, si accovaccio verso di me, e finalmente riuscii a sentire! Ma quello che sentivo non era bello, le urla di terrore delle persone che cercavano di scappare da quell' inferno di fuoco, le urla di dolore per le persone che bruciavano in mezzo al fuoco, il pianto dei bambini, dopo... silenzio, sentivo solo il battito del mio cuore andare a mille mentre guardavo quel abominio davanti a me, con quel sorriso spaventoso e la bocca tutta sporca di sangue, e la sua ascia puntata alla mia gola, alla fine disse qualcosa con una voce molto pesante e seria "Hey... perché mi guardi così? Hai per caso paura che ti tagli la testa? Hehe... non ti preoccupare non ho intenzione di ucciderti... non ancora, ma sappi questo..." levò la lama dell'ascia dalla mia gola per alzarsi, mise l'arma dietro di sé come quando stai per dare un colpo ad un albero, inizio' a piovere a dirotto ed il cielo era pieno di lampi, alla fine lui mi urlò "IO STO TORNANDO E VOI NON POTETE FERMARMI!" nel frattempo il sangue era arrivato al mio naso, non riuscivo a respirare, letteralmente mi mancava il respiro, riuscivo ancora a vedere cosa stava accadendo, alla fine il coniglio fece la sua mossa, l'ascia con molta violenza stava arrivando con una velocità superiore del previsto, stava per colpirmi! quando al improvviso "BIP, BIP, BIP" Mi svegliai di scatto notando che la mia faccia era sopra il cuscino, forse era per questo che non riuscivo a respirare, per fortuna la mia sveglia mi aveva salvato da quel terribile incubo.

(Cavolo che sogno, sembrava così realistico.) Misi la mano sulla fronte cercando di asciugare il sudore (Naaah, sarà solo l'agitazione per tutto quanto.), mi alzai dal letto e andai verso il bagno per sciacquarmi la faccia giusto per svegliarmi meglio, notai dallo specchio che c'era un segno rosso sulla mia gola, come il segno di un taglio, naturalmente mi spaventai nel vederlo ripensando al sogno che avevo fatto, (Deve essere tutto un caso, non c'è ombra di dubbio, si solo un caso), Senza pensarci due volte salii sulla mia macchina, guardai il mio orologio 11:23, (C'è ancora tempo per un caffè veloce.), misi la prima e partì verso il bar più vicino, arrivato al bar chiesi un caffè normale al barista "Subito signore!" mentre aspettavo mi guardai intorno quando notai seduta ad un tavolo Jessica! Andai a sedermi vicino a lei "Ciao Jessica, che cosa ci fai qui?" Jessica mi guardo e rispose "Ho! Ciao Jonathan, ero solo venuta a prendere un caffè prima di... bè tu sai cosa." Alla fine arrivarono i nostri caffè, nel berli parlammo di cose non molto importanti parlavamo della vita insomma, dopo aver finito i nostri caffè ci alzammo e andammo a pagare "Quanto le dobbiamo?" il barista disse "1.50$" dissi a Jessica che avrei pagato io, naturalmente lei disse di no ma io insistetti, Alla fine ebbi la meglio, pagai e uscimmo dal bar, le offrii un passaggio e questa volta accettò. Arrivammo dal retro del parco giochi, c'erano già tutti, scendemmo dalla macchina, mentre ci stavamo avvicinando John disse qualcosa "Era l'ora che voi due piccioncini arrivaste!" Io ovviamente gli dissi di tacere e lui rise come un idiota, e dopo qualche pugno sul braccio e due risate ci girammo tutti e 5 verso il cancello "Bene, è arrivato il momento di scoprire la verità...siete pronti?"

Jessica "Si facciamolo!"

Philip "S..Sono nato p..pronto!"

Marco "Si andiamo dentro e se qualcuno ci fermerà gli farò del male!"

John " Voleva dire che gli parleremo naturalmente con quello intendo dire si!"

Jonathan "Bene andiamo allora!"

Continua nel Capitolo.2

La tana del coniglio assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora