Capitolo Uno

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Era una calda e afosa mattina di giugno del 1986, Leila era seduta a leggere il suo libro preferito ''the notebook'' mentre aspettava che un cameriere venisse per offrirle la sua colazione.

Ogni mattina da quando era piccola andava con la madre a quel bar del centro della città, e quest'abitudine non l'aveva persa nemmeno quando sua madre era morta tre estati precedenti.

Era una graziosa ragazza di campagna; bruna con occhi verdi e indossava sempre dei vestitini anni '50 che a lei tanto piacevano.

Quella mattina portava i capelli raccolti con un nastro rosa dello stesso colore del vestito che indossava; sposto' lo sguardo fuori dalla grande vetrata mentre si sventolo' con il menu'che si rigiro' fra le mani una volta che chiuse il libro e lo ripose nella borsetta di cuoio. Non si accorse pero' che il nuovo ragazzo la stava fissando. Tossì per farsi sentire da essa che si volto' verso di lui; rimase per un'istante a guardarlo mentre lui le sorrideva,guardando poi il menu' che aveva fra le mani sperando che lei capisse perchè l'aveva distratta dai suoi pensieri.

-Oh si, scusami, la colazione..-Mormoro' con un filo di voce leggermente imbarazzata, anche se si chiedeva il motivo di cio' visto che lei non arrossiva quasi mai, forse era proprio per via di quel ragazzo biondo con degli occhi grigi che continuava a fissarla come se volesse sapere qualcosa di piu' oltre la colazione che stava per chiedergli.

-Allora vorrei un cappuccino e una fetta di torta al cioccolato..- Mormoro' con un filo di voce, come se avesse paura di parlare con quel ragazzo.

-Con tutta questa roba diventerai grassa, non hai paura?.- Domando' John il cameriere, mentre scrisse cio' che desiderava la ragazza.

-Non sono affari tuoi, poi non sono grassa.- Disse Leila leggermente infastidita dal comportamento da quel ragazzo, ma sorrise subito dopo quando il ragazzo rise.

-Tranquilla, era solo per scherzare, sei bellissima così.- Disse infine prima di lasciarla al tavolo e dirigendosi verso il bancone per farle preparare la colazione.

Dopo aver mangiato si alzo' dalla sedia, prendendo la sua borsa di cuoio e poggiando i soldi sul tavolino di vetro, guardando il ragazzo che si avvicino' a lei.

-Offro io.- Disse prendendo i soldi e porgendoli alla ragazza.

-No, non mi va che paghi tu..- Disse timida mentre abbasso' per un'istante lo sguardo, prima di rialzarlo verso i suoi occhi grigi, sentendo il respiro quasi mancare.

-Voglio davvero offrirlo io.- Continuo' lui insistendo.

-Facciamo così, per una settimana io non verro' qui, se ci becchiamo in giro allora mi offrirai un caffè.- Affermo' la ragazza attendendo una risposta da lui, mentre si passo' una mano fra i suoi capelli lisci.

-Non ti offriro' il caffè ma vorrei offrirti una cena.-Gli sorrise lui, avvicinandosi del tutto a lei.

-Quindi vorresti un'appuntamento?.- Le chiese alzando il viso verso il suo.

-Non si era capito?.- Domando' il ragazzo ridacchiando mentre si volto' notando che il capo li fissava.

-Ti ho detto cosa fare, se ci incontriamo vorrà dire che il destino vuole quell'appuntamento.- Disse infine la ragazza prima di uscire dal bar, dirigendosi verso la propria macchina e poggiando la borsa sui sedili posteriori, prima di accendere il motore e partire.

Nei giorni successivi i due ragazzi non si beccarono nemmeno una volta; John era seduto ai piedi del proprio letto mentre si infilava uno dei calzini per poi infilare la scarpa, alzandosi poco dopo dal letto. Quel pomeriggio non doveva lavorare e ricevette un sms dal proprio amico che chiedeva se voleva andare alla fiera delle barche con esso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 08, 2016 ⏰

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