Black

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Nero. Oggi è nero. Tutto. Sono passate tre settimane, la nonna non mi parla da quel giorno. Le voci aumentano. Ho abbandonato la scuola. Il mio fratellone, saltella da una stanza all'altra da quando loro sono morti, mi dice di non preoccuparmi che presto staremo insieme. Scrivo molto di più sul mio diario. Ho scritto nero, dovunque. Sono dimagrita molto, vorrei morire, ma ho paura. "Sorellina,sorellina, a cosa pensi mia bambina?" Mi dice accarezzandomi i capelli. Oggi nero, perché piango, "sono sola fratellone", le carezze di lui diventano più rudi inizia strattonarmi, mi porta in bagno. "SORELLINA, SORELLINA VUOI MORIRE MIA BAMBINA?" La vasca era già piena d'acqua. Nero. STO AFFOGANDO. NERO. NERO DEL TRADIMENTO. MIO FRATELLO MI ANNEGA. "Sorellina, sorellina vieni con me mia bambina, ti porto nel mio mondo, COSÌ STAREMO INSIEME!". Nero. Risata nera. Persona nera. Sento che abbandoneró. Cedo.
"Bianca! Cosa stai facendo?!" La nonna mi tira su. Respiro. Sputo acqua e incanalo ossigeno, la nonna è scioccata, tiene una mano al cuore. Il mio fratellone, ride e si prende gioco di me, non è arrabbiato. Nero. Per lo schiaffo della nonna, uno di quegli schiaffi che fanno un gran rumore. La nonna si gira e se ne va. Restiamo io e lui, ci guardiamo, mi dice di seguirlo. Mi alzo e lo rincorro, si ferma davanti alla camera che ha usato la nonna per tutto il tempo che è rimasta qui. Il mio fratellone mi indica un foglietto sopra la scrivania, mi deride.

Bianca,
Domani mattina ci sarà il funerale, non mi aspetto lacrime, non mi aspetto che ci sarai, sei un mostro, e voglio che tu lo sappia.
Inoltre domani verranno per te. Ti porteranno dove le persone pazze come devono stare. Credi che non me ne sia accorta che parli da sola? Io so cosa vedi. Ma non è la realtà Bianca, io non voglio più vederti.
Addio.

Nessun amore, niente dolcezza, solo disprezzo. Nero come i vestiti che dovrò portare. "Staremo sempre insieme sorellina, solo io e te" detto questo scomparve. Nero come il futuro che mi aspetta. Mi addormentai con la sensazione di nero. Il risveglio fu più triste che mai, non volevo vestirmi con un vestito, non ero triste di aver ucciso loro, non riuscivo nemmeno a ricordarlo, ero triste perché ero più sola che mai. "Non sei sola mia piccola sorellina" mi abbracció dal dietro, "io ci sono ancora". Mi avviai per andare al cimitero. Per tutto la processione rimasi a debita distanza dai miei parenti. Oggi era un altra giornata nera, avevo portato con me il diario, per poter scrivere tutto. "che c'è Bianca non vuoi andare dai nostri parenti?" Mi girava attorno, mi faceva impazzire. "Vuoi uccidere anche loro?" Mi derise. Nero di rabbia. "No! vuoi tagliargli la testa come hai fatto con i nostri genitori!" Sangue. Troppo sangue. "SMETTILA!" urlai, tutti si girarono alcuni volti erano tristi altri mi commiseravano, "guarda i loro volti! Ti odiano", aveva ragione mi odiavano, "soltanto io ti apprezzo" aveva ragione avevo solo lui. "Ucciditi!" Rideva, mi prese la testa e iniziò a sbatterla contro l'albero. Nero. Vedevo nero. Urla. Tante urla. Troppo nero. Braccia. Volti. Lacrime
Nero di nuovo.

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