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" ...Into you, Into you, Into you... " suona Into you di Ariana Grande dalla macchina, gli ultimi mobili e scatoloni stanno per essere trasportati fuori dalla casa per essere messi nel camion e io sto salutando gli ultimi amici che, interessati al vedermi per un'ultima volta, sono venuti a dirmi ciao, fino all'inizio della prossima estate.
È così dura andarsene dalla casa nella quale hai vissuto per tanti anni, ma adesso mi aspetta una nuova vita, in una nuova scuola, con nuovi amici e in una citta diversa dalla mia stupenda Los Angeles, arrivo Miami.
Mamma Sara e Papà Enzo mi urlano:
"Jiulia sali in macchina, è ora", io obbedisco, mentre saluto la mia casa in riva al mare.
La strada è lunga, a volte dormo e a volte penso, sento il rumore di tutte queste macchine sulla strada che emanano i loro tossici fumi, spero che Miami non sia così.
Dopo la prima giornata di viaggio, gli autisti sono costretti a fermarsi ma noi proseguiamo per un kilometro e poi ci fermiamo con la nostra Audi SQ7 davanti ad un albergo quattro stelle.
La notte passa abbastanza bene, sono riuscita a dormire sei ore e, una volta giunte le sette del mattino, i miei mi svegliano, e tra le mani hanno la colazione in camera.
Un toast, uno yogurt e una mela, la colazione ideale per una fine estate abbastanza afosa.
Usciamo dall'albergo e vediamo passare davanti a noi i camion, quindi ci sbrighiamo a salire in macchina e partire.
Il resto del viaggio passa molto lento e triste, non è molto bello essere figlia unica, non si ha nessuno con il quale parlare.
Strade, strade e strade, i miei occhi non vedono altro, questo viaggio mi sta letteralmente torturando.
Le otto di sera, finalmente siamo arrivati nella nuova casa, entriamo dal cancello principale e ci ritroviamo in un immenso giardino verde, il cui perimetro è contornato da siepi.
La macchiana gira su una piccola aiuola circolare e poi si ferma, posso scendere.
Mi trovo davanti ad una grande casa, la porta d'ingresso è coperta da una tettoia colonnata e le pareti bianche separano un piano dall'altro, che non sono formati da muri, infatti a contornare le pareti della casa, ci sono dei vetri.
Entro in casa, l'ingresso è composto da un lungo corridoio e alla fine c'è una porta che da sul giardino sul retro, alla mia destra c'è un'apertura che porta alla sala da pranzo e alla cucina, facenti parte di un open space assai grande, comprensivo di tutti i migliori comfort, si vede che la casa è nuova.
Alla mia sinistra invece, ci sono il salotto e la sala cinema.
Nel salotto c'è un grande divano nero a sei posti, davanti c'è un tappeto antico con sopra un tavolino in vetro e sulla parete, questa in pietra, ci sono dei mobili bianchi e marronie, al centro, c'è una televisione Samsung curva a settanta pollici.
Alla destra del divano, c'è una parete con una porta e, dietro ad essa, c'è una saletta tutta buia.
Al suo interno, ci sono sei poltrone reclinabili rosse e sulla parete uno scermo da cinema, con il proiettore.
In salotto ci sono anche le scale, oh my god sono tagli di marmo attaccate alla parete dove c'è la porta.
Salita per le scale, mi trovo sul lato destro della casa, percorro un corridoio dalle pareti vetrate e mi trovo in un corridoio dal quale si vede quel bel giardino di fronte alla casa, che bello avere le pareti in vetro.
Alla fine del corridoio c'è la mia camera, entro.
Le due pareti che non sono in vetro sono di un meraviglioso colore verde acqua e, appoggiato sulla parete, c'è un letto king size con due comodini laterali, nella camera ci sono due poltroncine bianche e una TV più piccola di quella in salotto, in oltre, ci sono due porte che conducono rispettivamente al bagno, con idromassaggio e doccia, e ad un'enorme cabina armadio.

-Spazio autore-
Questo è il primo capitolo di "Tell to perfection", appena il capitolo vedrò che sarà apprezzato, pubblicherò il secondo e via dicendo.
Un saluto a tutti.

Celecosta

Tell to perfectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora