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Dopo essermi calmata un po', Niall mi propone di non andare a scuola, ma io rifiuto pensando a tutte le insufficenze da recuperare a scuola per non essere bocciata. Forse i prof non mi bocciano perchè anche loro provano compassione per me.

Arrivata a scuola tutti mi guardano con aria di pietà. Abbasso la testa imbarazzata. Ogni anno la stessa storia. ''Smettetela di guardare porca puttana! Non è morto nessuno!'' grida Niall per i corridori a tutti quelli che mi stavano guardando  immediatamente si girano.  Mi mordo il labbro che evitare di sorridere al mio migliore amico che come ogni anno prontamente decide di difendermi a modo suo.

Mi sembra un po' Harry, quando mi difese il giorno che tutti mi presero in giro per la mia finta cotta segreta per quello stronzo di Zac, quando io in realtà ero innamorata di  Harry.

Io e Harry camminiamo per i corridoi per andare dall'aula di matematica a quella di inglese. Mentre camminiamo sentiamo risolini e parole sussurate. Ogni volta che guardiamo un gruppetto di qualche oca vicino agli armadietti, loro smettono di guardarci e parlano tra loro. Stanno palesemente parlando male di noi, o di me. ''Hei Cleo''. Cleo, quarto anno,capo gruppo di quelle oche delle cheerleader, ''ama alla follia'' Harry praticamente da sempre (o più che innamorata l'unica cosa che vuole fare è portarselo a letto). Prova odio per me da altrettanto tempo solo perchè io e Harry siamo migliori amici, ridicola. ''Cosa c'è Styles?'' dice con una voce che dovrebbe risultare sensuale. Cerco in tutti i modi di non ridere ma non fallisco miseramente, scoppiando in una risata rumorosa seguita da quella di Harry che è imbarazzato quanto me per Cleo. ''Cosa ridi Benson? Non hai letto nulla sul gruppo della scuola? Poca aggiornata vedo'' sputa con un sorriso odioso. Quanto la vorrei prendere a schiaffi. ''Cosa dovrei leggere Oc... volevo dire Cleo.'' le dico con un ghigno. ''Non fare tanto la spiritosa Benson, sappiamo benissimo la tua cotta segreta, guarda un po'!'' inizia a ridere con il gruppo di  oche, mentre io vedo la foto sullo schermo del telefono: è una specie di articolo di giornale con un fotomontaggio di me con gli occhi a cuoricino e la lingua da fuori che guardo una foto di Zac con su scritto come titolo: ''Quella cicciona di Ashley Benson mentre fa sogni poco casti sul ragazzo più figo della scuola! Dove andremo a finire?''. Non avevo mai provato tanto imbarazzo in vita mia. Ero indignata e così offesa da tutto questo. In quel momento intorno a me tutto girava, e sentivo solo gli insulti e le risate malefiche dei miei compagni che credevano a tutte queste cazzate. Non riuscivo a parlare, anche se avevo tanto da dire ma non mi usciva niente, quindi lo fece Harry per me. ''Tu brutta stronza! Come ti sei permessa di fare questa cosa ad Ashley? Lei non si merita ciò che le hai appena fatto. Non è una sgualdrina anzi è tutto ciò che tutte voi dovreste essere e non sarete mai! La vostra è tutta invidia! Lei è mille o forse molte più volte migliore di voi e non merita del male, assolutamente. Ora sparite dalla mia vista, tutti quanti!'' gridò arrabbiato Harry, puntando il dita dalla parte opposta del corridoio come per indicargli la strada. ''Ma Harry...'' provò a parlare Cleo, avvicinandosi un po' a lui. ''Va via, non ti voglio nè vedere nè sentire, come ho sempre voluto in realtà. Solo che tu mi sei sempre stata così appiccicata pur di andare a letto con me. Ma sai che c'è? Non te lo darò mai, nè in questa vita nè in un'altra. Non sei abbastanza degna nemmeno del mio cazzo.'' termina Harry incronciando le braccia al petto e facendole un sorriso provocatorio. Tutte iniziano a battere le mani e a ridere, come se fosse una rivincita personale per tutte le cattiverie compiute da Cleo in questi anni.

Cleo rimane senza parole e corre via, mentre il suo gruppo di amiche la seguono come un cagnolino. Ben le sta.

''Hei stai bene? Mi dispiace per la scenata ma proprio dovevo. Lei non si deve permettere di trattarti così''. Abbraccio forte Harry, senza dire nulla, ma lo abbraccio per ringraziarlo di tutto quello che lui fa per me giorno dopo giorno. Quel abbraccio era così forte che gli avrebbe rotto quasi le costole, ma lui era lì così bello e protettivo, sempre pronto ad aiutarmi e a supportarmi.

Qualche piccolo singhiozzo si fece spazio tra il nostro silenzio. Lui iniziò ad accarezzarmi i capelli e a baciarmi la fronte, continuando a ripetermi che sarebbe andato tutto bene.

Ed era proprio in quel momento che pensavo veramente che sarebbe andato tutto bene.

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