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Erano le cinque del pomeriggio,le cinque e sedici secondi per la precisione,ed io ero in cucina a fare delle analisi su alcuni campioni di DNA trovati su una scena del crimine.

Sembrava una giornata come tante altre,fino a quando John non venne a trovarmi per chiedermi quella cosa.

Sentii il campanello di casa suonare e capii subito che si trattava del mio caro vecchio amico Watson.

《Entra John,è aperto!>>

Urlai dalla cucina,per farmi sentire.

Proprio come previsto,poco dopo il mio ex coinquilino si presentò in cucina.

Non lo vedevo da mesi.

Da quando si era trasferito per andare a vivere con la sua nuova fiamma niente era più lo stesso fra di noi.

《Come hai fatto a capire che si trattava di me?>>

Domandò John,con il suo solito modo di fare curioso ed ingenuo.

Era quella una delle cose che più adoravo di lui,la sua ingenuità.

《Hai tenuto il dito premuto sul campanello per cinque secondi,molto di più rispetto a chiunque altro io conosca. Dovresti essere più delicato,sai John?>>

Posai gli aggeggi che stavo maneggiando sul tavolo e focalizzai la mia attenzione sull'uomo che si trovava di fronte a me.

Watson alzò gli occhi al cielo,scocciato per quelle mie parole,ma io sapevo benissimo che adorava vedermi all'azione.

In quel suo piccolo gesto notai qualcosa di diverso,insolito oserei dire.

Sembrava...preoccupato? Sì, lo sembrava.

《Cos'è che ti turba,John?>>

Domandai senza troppi giri di parole.

Il mio amico sorrise appena,era un sorriso falso,ma John era sempre stato un libro aperto per me ed io capii all'istante che stava per dire una bugia.

《Sto bene,Sherlock. Non ho niente che non vada.>>

Infatti, il mio sesto senso non aveva sbagliato neppure quella volta.

Mi avvicinai ad un mobiletto,lo aprii e ne tirai fuori un bollitore.

Subito dopo mi voltai nuovamente verso John.

《Scommetto che davanti ad una bella tazza di the caldo mi parlerai volentieri di qualsiasi cosa ti stia turbando.>>

Dissi sicuro di me,facendo ciondolare il bollitore d'acciaio davanti al viso di Watson.

Il the caldo era sempre stato il suo punto debole, ed io lo sapevo bene.

Pensandoci bene,John aveva davvero tanti punti deboli.

Lui era testardo, ottuso, poco sveglio ed anche distratto.

Tanto per fare un esempio,John mangiava così distrattamente che chiunque avrebbe potuto avvelenarlo e lui non se ne sarebbe neanche accorto.

Ma sapete cosa? Avevo sempre adorato tutti quei suoi difetti.

Quando lui era con me,grazie a queste sue caratteristiche,riusciva a bilanciare il mio essere troppo preciso e cinico e questo mi rendeva una persona diversa, quasi sopportabile direi.

Proprio come mi aspettavo, John sorrise a 32 denti,e non mi servì altro per capire che quello era un sì per la mia proposta.

Senza perdere tempo versai dell'acqua nel contenitore di ferro e poi lo posizionai sulla piccola fiamma accesa dei fornelli.

Sincere for the first timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora