Il film finisce e salutiamo Theo per fare ritorno a casa.
Noto che Amelia è un po' giù di morale e decido di fermarla prima di entrare in auto e le chiedo: «Cosa hai?»
«È così evidente che non sono nelle migliori condizioni?» annuisco senza dire niente ed evito di insistere, perché solitamente quando sta così non vuole parlarne, alla fine questa sera mi chiamerà lei una volta tornata a casa e mi racconterà tutto quello che la turba.
Entriamo in macchina e per evitare di ascoltare il silenzio, decido di alzare il volume della radio ed esce una delle mie canzoni preferite: non poteva esserci cosa migliore per concludere in bellezza la serata. Arriviamo davanti casa mia e mi volto verso Amelia, notando che ha una lacrima sul volto. Come ho fatto a non rendermi conto che stava piangendo? Ero così immersa nei miei pensieri da non accorgermene?
«Cosa ti prende?»
«Credo che mi sia entrata qualcosa nell'occhio»
«Ah ah, poco credibile. Dai dimmi, che hai?»
«Nulla, problemi in casa che mi fanno stare male»
Decido di abbracciarla senza dire niente, perché in questo momento penso che abbia più bisogno di fatti che di parole.
Esco dalla macchina dopo averle dato un affettuoso bacio sulla guancia ed entro in casa. Sento qualcosa rompersi. Entro in casa e vedo mia madre che urla contro mio padre, perché è tornato a casa barcollando. Decido di non intervenire e salgo in camera.
Mi stendo sul letto e ripenso alla giornata di oggi, è stata molto bella. Prendo il telefono e mi ritrovo due messaggiTheo
Grazie per la giornata, ne avevo bisogno. Notte Hele :)Decido di rispondere
di niente, a domani. Notte anche a te :)Amelia ❤️
Posso venire a dormire da te? Qui non fanno altro che urlare e io non ce la faccio più.
Rispondo semplicemente
Corri qui, ti aspetto! E fai veloce!Lascio il telefono in carica e mi corico sul letto, finalmente. Ho bisogno di un po' di riposo. Dopo cinque minuti contati sento bussare alla porta
«Ok allora io temo che in casa mia siano tutti pazzi. È successo un casino e non so cosa fare per aiutarli»
«Che tipo di casino?» chiedo con molta discrezione
«Papà non paga da qualche mese le rate della macchina e potrebbero pignorarla, mamma ha perso il lavoro e io ho deciso di trovare un lavoro per raccimolare qualcosa ed essere di aiuto in quella casa. Joe piange in continuazione»
«Perché Joe piange? E poi, dove credi che troverai un lavoro? Pensi di riuscirci? Sai perché tuo padre non ha pagato le rate e perché tua madre ha perso il lavoro?»
«Perché gridano in continuazione e lui odia le urla, dovresti saperlo. Un lavoro posso trovarlo, hanno bisogno di aiuto in biblioteca, spero che possano assumermi. Papà da quello che ho capito ha speso tutto nell'alcol e mamma perché prendeva troppi riposi, quindi hanno deciso di licenziarla dato che non serviva a molto»
«Che guaio, dai ti aiuto io a cercare qualcosa»
«Grazie Hele, sei un'amica»
Decido di abbracciarla.
Preparo il letto che ripongo per lei allor quando decidesse di venire a casa e prima di dormire spettegoliamo un po' sulle news che ci sono a scuola.
Poi sento gli occhi pensati e crollo.
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Your breaths on me.
RomanceHelena è una diciassettenne che abita a Milano. Ama le lingue e perciò ha deciso di frequentare il liceo linguistico, amante della scrittura e della fotografia, incontrerà in modo strano un ragazzo, Theo, che poi diventerà la sua persona e l'amore d...