capitolo III - Ravenna Strigoi.

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Ero sempre chiuso al buio. Avevo paura della luce.
Ma col tempo constatai che non mi faceva male, solo l'alba mi bruciava gli occhi...ma quella era evitabile.

Un giorno, motivato dal mio subconsio, uscii di casa.
Facevo schifo, i miei abiti erano strappati e sporchi di sangue.
Mentre i nobili e le persone benestanti passeggiavano fissandomi malamente. Con quegli abiti eleganti, tutti lindi e puliti. Avrei voluto strappargli il cuore.
Un anno dopo quelle vicende, volevo lasciarmi tutto alle spalle.
Così decisi di mettermi in viaggio..ovvia mente a piedi.
Mi facevano male i piedi, era come camminare sui carboni ardenti.
Feci così tanti chilometri che ero stremato.
Dopo un pò di tempo arrivai in una cittadina accogliente.
Si chiamava Ravenna.
Male non era, ma avrei preferito di meglio.
Ma però, mi stabilí li. Dopo poco tempo mi presere come aiutante in una drogheria.
Però era molto diverso da quel che mi aspettavo: infatti, nel seminterrato, vi era una distilleria -ovviamente illegale- dove distillavano Whiskey.
Il mio compito era di aiutare il master distiller, ai tempi il proprietario dell'attività.
Ricordo ancora vagamente la ricetta per il mash di cereali. Ma ora non importa questo.
Ho vissuto un bel pò così.
5 anni della mia vita erano passati ormai, ed era sempre vivo il suo ricordo..
Dicevo tra me e me:-'chissà che fine avrà fatto..'
A poco a poco, iniziai a comprendere di aver qualcosa che non andava.
E il suo ricordo si faceva sempre più vivo.
Nelle notti di luna, mi mettevo fuori a pensare ed a ascoltare il rumore del vento che sbatteva contro i muri.
Un giorno scoprì che Morgana era stata arsa...
È così doloroso ricordare e avere nostalgia Sapete?
Trascorsi una decina d'anni li, andavo a teatro e avevo cominciato a farmi una cultura, anche esoterica.
E li capii..tutto fú più chiaro!
Ero diventato un qualcosa di orribile, una creatura notturna.. Che si nutriva dei fluidi di innocenti per sopravvivere. Quella cosa mi turbò, ma la accettai piano piano.
Una notte andai nelle boscaglie per raccogliere erbe.
Tutto un tratto un branco di lupi mi accerchiò..
Non mi toccarono. Anzi, si facevano anche accarezzare!
Avevano capito che ero un figlio della notte come loro.
Da quell'incontro, ottenni conferme su ciò che ero. Nosferatu, in Romania li chiamano così.
Un demone della notte. Morto ma non morto. Era una cosa orribile, potevo solo accettarlo.
Quale umano sano beveva sangue ai tempi? Era considerata eresia e atto diabolico..sentivo le persone parlare dall'altra parte della strada..anche se sottovoce, e le mie emozioni erano differenti..era tutto diverso.
Erano passati molti anni da quando stavo con morgana. Ero sempre più vecchio.. Ma non si vedeva. Ero sempre giovane...
Il proprietario della drogheria/distilleria ormai era morto.
Il figlio ne aveva preso proprietà e notava che io ero sempre li.
Lui era invecchiato
Ma di me si ricordava.
Ai tempi era un ragazzino.

Un giorno mi chiese

"Giovane.
Quanti anni avete?"

"Ne ho così tanti che ormai vivere è diventato noioso-risposi-"

"Io ero ragazzino. Mi ricordo di voi. Com'è possibile tale situazione? Siete sempre uguale"

Mi venne in mente il tizio che parlava di morgana quando stavo a parigi:
"Provate ad osservare con la mente. Non solo con gli occhi"

Lui era irrequieto..si vedeva da lontano.

Era vestito con un abito marrone fatto di pelli. Era molto bello mi piaceva.

Conclusi con "bel completo" e me ne tornai a casa.

Ormai avevo racimolato soldi e vivevo in una piccola dimora. Umile ma accogliente.
In quel periodo si erano fissati coi vampiri.
Storie provenienti dai Carpazi di uomini morti che camminavano.

Era tornata in un certo senso la caccia alle streghe, ma stavolta contro i mostri della notte.

Ravenna ormai era in preda alla follia, e decapitavano qualsiasi corpo presente nei cimiteri..alla faccia dei cimiteri..piazze di terreno con corpi e ossa ammassate..

Ogni tanto spariva qualcuno..ma accusavano sempre la persona sbagliata .
Chissà chi era stato...
Era il 2 aprile credo.
Faceva caldino e il sole batteva forte.

Stavo in quella drogheria.
E quel tizio mi osservava...sapevo che era turbato da me.

Così gli chiesi "scusate, ma avete qualcosa contro di me?"

Lui si stette muto..

Mi agitai...distrussi tutto..lui ormai anziano si spaventò a tal punto da quegli occhi rosso sangue.. Che morì
Il cuore gli si fermò, Ma era morto da solo, non avevo fatto nulla.
Cosí, con un atteggiamento menefreghista, Me ne andai E abbandonai quel posto..non ci tornai più. Intanto in citta girava voce su di me.
Che ero il diavolo sceso in terra...

Mi guardavano tutti male, li cominciai a capire come si sentiva morgana
Purtroppo Avevo un punto debole.

Non morivo si.
Ma il modo c'era.

Niente paletti o robe simili.
Bastava la decapitazione
Non lo sapevo però.
Una notte mi trovarono in un fienile.
Che mi nutrivo e Mi presero di forza.
Non riuscivo a liberarmi.
Provarono di tutto : darmi fuoco, spararmi, mi tagliarono ovunque..ma ero sempre lí, con quel ghigno malefico che avrebbe fatto rabbrividire anche satana stesso.
Provarono uno strumento strano, mi legarono gli arti e mi "allungarono" tramite una leva. Nulla funzionava!
Nulla!
Ormai avevano capito.
Tentarono con la decapitazione.
In quel momento ridevo...ma subito dopo sentii un brivido gelido.
Ero morto...ed ero felice!
Pensavo di non dover più soffrire, di non dover più uccidere.
Ma..Anche stavolta mi sbagliavo!
Il maleficio era indirizzato all'anima e non al corpo.
Non morivo, si. Ma solo perché la mia anima lo era.
Era morta.
Fredda come il ghiaccio intorno al mio cuore.
Continuai a vagare nel vuoto, non si può ricordare il trapasso da una vita all'altra.
Ma so che un giorno tornai in vita...

Under The Ice Moon - Fragments Of Dark MemoriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora