POVS CHIARA
"Vado in soffitta"
Urlai a mia madre salendo per le scale.
girai tutta la soffitta in cerca di qualcosa da fare,
Ad un certo punto uno strano libro catturò la mia attenzione, lo aprì e iniziai a leggerlo.
Era il "diario" di quando era giovane mia madre, di quando circa, aveva 20 anni.7 ottobre 1980
"Sorrideva, sorrideva e lo faceva pure bene, lo guardavo e stavo bene, da lì a poco se ne sarebbe andato, eppure stavo bene.
Il treno arrivò e lui partì con il suo immenso sorriso in faccia e la sua chitarra sulle spalle.
Mi salutò dal finestrino e andò via.
Appena se ne andò il mio sorriso svanì, era diventato così tanto importante per me che la sua sola presenza mi dava felicità e nel momento in cui quel treno partì, il mio umore improvvisamente calò, Nello stesso momento sentì che la nostra amicizia sarebbe finita da lì a poco, me lo sentivo, ne ero certa.""Wao"
Sussurrai finendo di leggere la prima pagina.
Rimango affascinata e incuriosita dalle parole utilizzate da mia madre, affascinata dal modo in cui riuscì a trasformare le emozioni in parole e incuriosita dell'uomo che si nasconde dietro quelle pagine.
Riaprii il diario, dovevo scoprire di che si trattava.10 ottobre 1980
"Non lo sentii più, il suo era solo un ricordo lontano.
Uno di quei ricordi che ti rimbombano dentro senza mai smettere di ricordarti che lui c'è stato davvero ma che ora devi solo togliertelo dalla testa.
Dal momento in cui partì sapevo che la nostra amicizia sarebbe finita ma sotto sotto ancora ora ci spero in una chiamata""Dai ma cavolo, vai al punto mamma"
Mi lamentai abbassando il diario e alzando la testa verso il soffitto.
Girai pagina.15 ottobre 1980
"Oggi è stata una giornata..oggi è stato oggi,niente di speciale,niente di cui valga la pena raccontare.
Niente di che.
Magari c'è qualcosa da raccontare ma niente è più tanto importante.
Vedo passare la mia vita in giorni,senza dare a questi ultimi molta importanza.
Mi sono ricordata di lui, di noi,di quello che eravamo.
Oggi ho guardato fuori dalla finestra,quella stessa finestra da cui guardavamo insieme una settimana fa.
Adesso lui non c'è.
Solo io,quella finestra e la mia vita.
Oggi è una giornata perché mi sono ricordata del suo tocco sulla mia pelle,che una settimana fa ho potuto provare di nuovo.
Il sapore dei suoi abbracci, quelli più caldi.
Mi sono ricordata quei pomeriggi,forse quelli erano giorni.
Giorni di cui valeva la pena raccontare.
Mi sono ricordata anche delle nostre mani che si toccavano per l'ultima volta,del mio sorriso.
Fa troppo male,davvero troppo.
Sono ripetitiva?
Lo so..voglio fissare meglio le immagini nella mia testa,mi piace ripetere le cose che mi danno tanto da ricordare..
Quelli erano giorni. Giorni vissuti a viverci.""Certo che potevi scrivermi il nome di sto tizio che me lo cercavo su Facebook"
Pensai chiudendo il diario e infilandomelo in borsa.
"Chiara muoviti che dobbiamo partire"
Mi chiamò mia madre, da lì a poco avremmo dovuto lasciare casa per trasferirci in Italia.