Occhi enigmatici.

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P.d.v Dylan Stilinski.
Un nuovo giorno nasce a Bacon Hills, la cittadina più stramba e noiosa del pianeta terra. Lancio in un punto impreciso la mia amatissima sveglia e strusciando mi avvio al bagno, capelli arruffati, occhi gonfi, labbra screpolate...sono l'antistupro.
Mi fiondo nella doccia e prendo dei vestiti a caso, non è cosí importante vestire bene. 07:40. Scendo le scale e incontro mio padre -Buongiorno Dyl- -Giorno...- mangio il più velocemente qualcosa, rischiando anche di affogarmi, non voglio artivare in ritardo -Ah Dylan, Lydia ha chiamato prima, voleva sapere se la andavi a prendere a casa- -Papà e tu ora lo dici?!- prendo lo zaino e le chiavi della Jeep e corro a casa Martin. Dopo più o meno sei minuti vedo Lydia salire in macchina furiosa. -Mi spieghi perchè ci hai messo tutto questo tempo? Se non volevi venire a prendermi basta dirlo!- incrocia le braccia e gira la testa al lato opposto -Scusa Lyds ma mio padre mi ha avvertito alle 07:56, ho corso ti giuro- -Sisi ora parti- è rimasta nella stessa posizione, oramai siamo arrivati, il viaggio è stato silenzioso, Lydia fa per scendere ma blocco le porte con la sicura. -Cosa...Dylan apri- si volta verso di me, finalmente. -Non litighiamo per una stupidagine Lyds...- -Ok ma apri- -Non mi hai perdonato ancora- con le dita le volto il capo e la fisso negli occhi...Dio che bellezza. -...perdonato- lo ha detto come un sussurro, faccio per avvicinarmi ma un rumore mi fa allontanare -Hey girl ce ne hai messo di tempo per arrivare- apro le sicure e Lydia scende -Scusa All è stato Dylan- -Mi hai perdonato- -Sei sempre il solito Dylan- -Grazie Ally- -Nulla Dylly- ci stiamo mandando frecciatine a vicenda come bambini -Finitela, piuttosto Scott?- -Non viene, mal di schiena- -Entriamo- andiamo nel carcere più brutto di sempre e ci separiamo a metà strada come sempre e visto che la fortuna gira sempre dalla mie parti, incontro Malia. -Oh, ciao Dylan...che piacere rivederti- -Vorrei poter dire lo stesso- mi incammino verso la mia classe senza darle ascolto -Dyl...Dyl...ma che ti prende eh?- -Che mi prende? Hai anche la faccia tosta di chiedermelo?- mi fermo e la fisso negli occhi, so quanto gli da fastidio -Di cosa stai parlando Dyl?- -Smettila di chiamarmi Dyl, so tutto, Lydia mi ha detto tutto- sbianca di botto, ben ti sta -Hai sentito solo la sua versione- -È l'unica che voglio sapere, perchè è quella vera, ora scusa ma devo andare- è rimasta pietrificata su se stessa.
P.d.v Malia Harolande.
Per colpa di una ragazza dai capelli rossi ho perso l'unica persona che io abbia mai amato per davvero in tutta la mia vita dopo mio padre.
Perchè il mio orgoglio deve sempre rovinare tutto? Se solo gli avessi teso la mano ora sarei con Dylan.
Sono stati mesi difficili senza la sua figura al mio fianco. Per quanto Krum fosse dolce, rispettoso e serio a me mancava lui. Mancavano i suoi occhi. Le sue labbra. Le sue mani. I suoi capelli. Il suo profumo. Il profumo che Lydia può avere.
P.d.v. Lydia Martin.
Le cinque ore di lezione sono andate bene se non fosse stato per educazione fisica, ho sempre odiato la pallavolo infatti non gioco molto bene, cerco sempre di starmene in panchina ma niente. Sto cercando Allison ovunque, nei bagni, alle macchinette, nelle aule, alla segreteria e persino nello sgabuzzino. Sconfitta esco e cerco per la trentesima volta di chiamarla. ... Nulla. -Buh- qualcuno mi fa sobbalzare posando le mani sui miei fianchi -AH- cavolo ho urlato, ci fissano tutti... -Ahahahahahah dovevi vedere la tua faccia- -Dyl giuro che ti ammazzo!- -Non vivi senza me- si fionda addosso e mi abbraccia. Menta e cioccolato. Mh. -Allison?- chiede staccandosi -Non la trovo da nessuna parte- -Forse è rimasta con Ginevra, dovevano finire un compito- cavolo me lo ero proprio dimenticata -Si giusto, mi aveva anche avvisato...dove ho la testa...- -Sul collo- -Non sei divertente- -Ma è vero...- -Lascia perdere...mi dai un passaggio?- -Certo, andiamo biondo-fragola- non ci credo. -Come hai fatto?- -Fatto cosa?- -Ad indovinare il colore dei miei capelli...- -Li ho osservati attentamente, perchè?- nessuno apparte mia madre era mai riuscito ad identificare il vero colore dei miei capelli. -No, nulla; andiamo caramello-cioccolato- -Ahahah ok finiscila.- mi prende per mano e mi trascina verso l'auto. -Dyl...- -Mh?- -Nulla ti volevo chiedere se ti andava di venire a casa mia oggi pomeriggio- -Ok- -Ok alle 17:00?- -Perfetto- saliamo in auto e mi sorge un dubbio. -Hai incontrato Malia?-

Ossessione.//O'Brien//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora