Capitolo 3

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Tom POV
Mi girai e vidi Robert alle mie spalle. <<Non riesco a dormire, ho tanta voglia di andare nella camera delle ragazze, ma mi devo trattenere, uff!>> mi disse. <<Tranquillo, non sei l'unico che si sta trattenendo in questa casa>>. <<E se vado a spiarle? Ho sentito che parlavano. Quindi sono ancora sveglie>> propose lui. <<Sai cosa? Si, hai ragione. Mi sto annoiando. Non trasmettono nulla di interessante in TV>>.
Andammo di sopra e vedemmo che la porta era mezza aperta. Le ragazze parlavano e all'inizio sentii una cosa che mi riempii il cuore di gioia. Emma voleva lasciare il suo ragazzo. Poi iniziò a parlare Kristen, non si capiva molto perché avevano abbassato il tono di voce. Sentimmo solo il nome di Robert e nient'altro. Quando lui sentì il suo nome gli si illuminarono gli occhi e mi sussurrò felice <<Sta parlando di me! Sta fottutamente parlando di me!>> disse indicandosi. Scoppiammo a ridere e corremmo giù dalle scale per non farci scoprire. Dalla fretta, indovinate cosa successe? Robert cadde dalle scale. <<Ahia! La gamba! La mia gamba!>> disse urlando e tenendosi la gamba dolorante. Chiamammo il 118 <<Il mio amico è caduto dalle scale. Venite con le sirene spente o sceglierete gli altri in casa>> <<Certo, arriviamo subito!>>. Quando arrivarono, ovviamente, avevano le sirene accese e si svegliarono tutti. Luke, nervosissimo, scese e urlò <<Idioti! Avete disturbato il mio sogno. Stavo sognando Megan Fox! Io vi uccido!>>. Il personale dell'ambulanza ci guardò male ma io li rassicurai, faceva sempre così <<Mi sono fatto male ad una gamba!>> disse Robert ancora dolorante. <<E quindi?>> domandò Luke fregandosene. Il personale controllò Robert e disse <<Non è nulla, se mettete della pomata nel punto in cui gli fa male, gli passerà, dopo qualche giorno>>. Robert urlò sollevato. <<Grazie a Dio, sono salvo!>>. Luke, prima di ritornare di sopra, disse <<Babbei!>>. L'ambulanza se ne andò e io aiutai Robert a mettere la pomata sulla gamba. Sentimmo un miagolio. Ad un tratto vedemmo un gatto entrare dalla porta del bagno e Robert urlò <<Manda via quel coso peloso! Che schifo!>>. Subito dopo arrivò Taylor e si scusò, aveva lasciato la gabbia aperta ed è uscito il gatto. <<Un'altra volta che scappa e lo vedo, lo cucino e me lo mangio>>. <<Calmati Robert>> lo rassicurai io. <<Calma un corno, ammazzo sia lui che quel mostro a quattro zampe>> si mise ad urlare talmente forte che ancora una volta, Luke si svegliò. Adesso sono guai. <<Sapete cosa faccio ora? Vi uccido tutti e tre se non la smettete di svegliarmi ogni santa volta che cerco di dormire>> continuò urlando. Detto questo se ne andò sbattendo la porta. Taylor se ne andò portando con sé il gatto. Io, invece, andai in salotto. Mi sdraiai sul divano perché c'era più tranquillità. Stavo per chiudere gli occhi, quando sentii dei passi. Mi alzai e vidi Emma. <<Emh... Ti ho svegliato?>> mi chiese. <<Nono, tranquilla. Stavo solo... Pensando>> le rispondo. Lei annuii. Ad un tratto il suo telefono iniziò a squillare. Andò a parlare in cucina. Urlava, e avevo paura che svegliasse Luke. Ma, per fortuna, non successe. Sentivo che parlava con un ragazzo. <<No! Non sto calma. Mi hanno quasi stuprata! Non me ne frega che erano i tuoi amici! Mi stavano per stuprare. Se non fosse arrivato un ragazzo...>>. Dopo sentii delle parole che mi rallegrarono. Aveva appena urlato che aveva chiuso con lui. Io entrai in cucina e vidi che stava piangendo. Mi avvicinai a lei e, d'istinto, l'abbracciai. Le chiesi se ne voleva parlare. Aveva sempre odiato gli amici del suo ragazzo, ma non pensava che sarebbero arrivati a tanto. L'abbracciai di nuovo. Quell'abbraccio sembrava durare anni. <<Ora vado a dormire>> mi disse, ed io fui costretto a lasciarla andare via dalle mie braccia. Andai anch'io nella mia stanza e crollai nel sonno.

Erano le 11:30 e venni svegliato da Charlie che mi urlò qualcosa di indecifrabile. Mi misi a sedere sul letto mentre lo guardavo male. <<Mi hai sentito? Le ragazze sono scomparse!>>. Nell'udire quelle parole mi alzai in un batter d'occhio. <<CHE VUOL DIRE SCOMPARSE?>> <<Vuol dire scomparse. Sparite. Puff!>>

Corsi giù dalle scale e per poco non mi ammazzavo. Prima di uscire a cercarle presi una mela dalla cucina, giusto per darmi qualche energia. Per fortuna che la notte scorsa mi sono addormentato con la maglietta e i pantaloni. Presi la mela con una velocità che non credevo neanche di possedere, ma prima di uscire dalla porta mi fermai...
Mi resi conto di un bigliettino su cui c'era scritto "Noi ragazze usciamo a prendere del cinese". Tornai da Charlie e gli tirai un colpetto, uno dei miei che credo gli resterà il segno per tutta la giornata. Gli mostrai il foglio e, quando lui ebbe finito di leggere, si girò e disse <<Non me ne ero minimamente accorto... Scusami...>>. Mi girai e andai in camera mia.

Dopo un'ora arrivarono le ragazze con il pranzo. Non so dove siano andate a prendere da mangiare, ma ci hanno messo un sacco di tempo, probabilmente sono andate direttamente in Cina.

Il pranzo passò senza grandi conversazioni, nessuno aveva voglia di parlare, soprattutto io dopo quello spavento che mi ha fatto prendere Charlie.

Di pomeriggio ero sul divano (che novità) e mi stavo annoiando un casino, quando le ragazze scesero dalle scale. <<Noi torniamo a casa nostra, grazie di tutto>>. Al sentire quelle parole mi si strinse il cuore, non volevo che Emma se ne andasse. Prima che uscissero dalla porta dissi <<Non mi avete ancora dato il vostro numero>>, loro rientrarono e mi diedero i loro numeri e poi io scrissi su un biglietto il mio numero di telefono e degli altri. Poi se ne andarono.

Quella stessa sera scrissi un messaggio ad Emma.

-Ciao- rispose quasi subito

-Ciao, chi sei?- cazzo, non le avevo detto chi ero, che figura di merda!

Emma POV

Quella stessa sera mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto.

-Ciao- . Decido di rispondere.

-Ciao, chi sei?- non mi piace molto scrivere 'Chi sei?' alle persone perchè un giorno una mia amica mi ha fatto uno scherzo: aveva scritto dal telefono di un suo amico che era mio nonno morto e io mi sono spaventata un sacco.

Apparte questo, lo sconosciuto mi rispose con una velocità che non avevo mai visto da una persona che di solito ti scrive e quando gli rispondi ci mettono mezzo millennio.

-Scusa, mi sono dimenticato di dirti che sono... Tom-

Tom POV

In realtà non volevo scrivere proprio così, volevo scrivere 'Scusa, mi sono dimenticato di dirti che sono il ragazzo a cui piaci', ma non lo scriverò mai, e non credo di dirglielo neanche a voce visto che il mio orgoglio me lo impedisce: stupido orgoglio!!!!

Appena guardai la sua risposta scoppiai a ridere

-Ah... per fortuna, pensavo che fossi un maniaco che volesse uccidermi, ahahah-

Non credevo ai miei occhi, magari le è successo davvero.

-Nono tranquilla, perchè lo pensavi? Ti è già successo?-

-No, grazie al cielo no- .Dopo un pò che messaggiavamo le scrissi il vero motivo del mio messaggio: -Senti, ma... per quella cosa-

-Quale cosa?-

-Denunciare i tuoi aggressori-

-Nono, lascia perdere. Se il mio ex sapesse che ho denunciato i suoi amici riuscirebbe a mandarmi all'ospedale... quindi è meglio non parlarne più-

-COSA... lascia perdere, non se ne parla, ti hanno quasi stuprata-

-Lo so ma non voglio andare all'ospedale, se ti sta a cuore la mia vita... per favore, scordatelo-

Riusciresti a stare un giorno sapendo che qualcuno le ha fatto del male?

Grazie mille coscienza, lo sapevo già, ero un pò indeciso su cosa scriverle, perchè volevo trovare le parole giuste.

SPAZIO AUTRICE:

Scusate se ho postato troppo tardi, ma ora ecco a voi il capitolo. Spero che vi piaccia. Ad ogni modo lasciate un commentino qui sotto e ditemi cosa ne pensate. UN BACIO 😘😘😚😚

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 02, 2016 ⏰

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