24. Un cavallino e una margherita

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Fobos non tornò subito a casa, vagò semplicemente per i campi vicini alla casa di Ercole e, solo quando si sentì pronto, si mise sulla via del ritorno.

Non appena varcò la porta di casa e vide lo sguardo dei suoi genitori e di Armonia, capì che i suoi cari avevano già saputo tutto.

" Io lo dovevo fare, per me stesso, soprattutto, per riprendermi la vita che Ercole mi ha tolto..."

Harry chinò gli occhi e si asciugò le lacrime che gli scendevano sul viso, mentre Louis si alzò e mise una mano sulla spalla del figlio.

" So cosa senti dentro di te e non posso non approvare la tua decisione, io so che ce la farai perché sei bravissimo con le armi..."

" Grazie papà, io farò del mio meglio..."

La mattina del duello Fobos si preparò meticolosamente.

Indossò l'armatura completa, prese la spada di suo padre e la infilò nel fodero, impugnò in una mano lo scudo e nell'altra la lancia che gli aveva dato Ade e, così armato, uscì di casa.

Fuori c'erano i suoi genitori, Armonia, Aurelio e Anna.

Harry gli si avvicinò e lo abbracciò.

" Non ce la faccio a venire ad assistere al duello, noi ti aspettiamo qui..." disse, indicando con lo sguardo i presenti.

Fobos annuì e cercò di sorridere nonostante la tensione.

Guardò un'ultima volta i suoi nonni, suo padre e sua sorella e si avviò insieme a Louis lungo il vialetto che si trovava davanti alla casa in cui viveva.

" Fobos aspetta me io, me io dovere dare a te porta fortuna..."

Il ragazzo si fermò un istante e osservò il fratellino arrivare di corsa trotterellando con in mano una corda.

Cupido, giunto vicino al fratello, si sollevò leggermente da terra svolazzando e allacciò alla sua vita la corda che aveva in mano a cui era appeso il suo cavallino.

" Mio cavallino proteggere te da Ircole e io aspettare qui perché tu promesso di giocare con me io a fare torte con fango, vero?"

" Certo, aspettami e io torno presto..." rispose Fobos.

Padre e figlio, quindi, si allontanarono lungo la strada e, stavano passando davanti alla casa della dea Flora, quando Clario uscì fuori di corsa dal vialetto.

Fobos si fermò e il dio delle farfalle gli si avvicinò.

" Torna presto, io ho ancora tante cose da raccontarti...se vuoi..." sussurrò infilandogli una margherita nella cinghia che gli legava la corazza al corpo.

" Aspettami, anche io ho tante cose da dirti..." rispose Fobos con un sorriso.

Padre e figlio ripresero il cammino e, dopo alcuni istanti di silenzio, Fobos disse ridacchiando:

" Papà, lo so che vuoi commentare la mia amicizia con Clario..."

" No, mi piace come ragazzo, comunque ne riparleremo stasera.." rispose Louis, abbracciandolo e cercando di trasmettergli tutto il suo amore.

Fobos e Deimos  ( Saga di Cupido libro 4)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora