28.Harry e Deimos

5K 488 98
                                    


Deimos si svegliò di colpo e, non appena aprì gli occhi e mise a fuoco la persona che si trovava nel capanno, abbassò lo sguardo, non trovando nemmeno il coraggio di guardare in faccia chi lo aveva chiamato.

" Non la farò tanto lunga, a casa tutti ti aspettano, manchi a Fobos, ad Armonia, a Cupido e a tuo padre...quindi sei pregato di tornare e di smetterla di comportarti come un bambino capriccioso...."

" E a te manco, papà ?" chiese Deimos con un filo di voce.

Harry non rispose, si voltò e, prima di uscire dal capanno, aggiunse:

" Ti ho detto ciò che ti dovevo dire, se poi non vuoi tornare a casa, pazienza, vivremo ugualmente..."

Il riccio stava per andarsene, quando la voce di suo figlio lo fece fermare...

" Sai, in questi giorni in cui ero qui da solo mi sono tornati in mente tanti ricordi...
Quando ero piccolo e avevo paura di fare il bagno nel fiume e tu mi raccontavi le storie per farmela passare...
Quando litigavo con Fobos e tu dovevi cercare di non dare ragione a nessuno dei due perché se no era peggio...
Quando mi vergognavo di dire che mi piaceva farmi coccolare da te, ma, poi, quando nessuno mi vedeva, correvo fra le tue braccia...
I primi cinque anni della mia vita, quando papà non stava con noi e io, te e Fobos vivevamo sulla terra, sono stati quelli che mi hanno fatto sempre pensare a quanto io fossi orgoglioso di te e dell'uomo coraggioso che sei stato...con due bambini, solo contro tutti...
Io sono sempre stato fiero di te e...e...credimi non so perché ho detto quelle cose...
Vorrei poter tornare indietro e dirti invece che sono orgoglioso di te, di avere
un padre come te e  vorrei solo che mi stringessi fra le braccia come quando ero piccolo e che mi dicessi che mi vuoi ancora bene, come una volta..."

Harry rimase fermo con la mano sulla maniglia della porta, poi si voltò e si avvicinò lentamente al figlio.

Gli si inginocchiò accanto e lo attirò a sè, stringendolo più forte che poteva.

Deimos scoppiò a piangere disperato e, come una litania, continuò a chiedere scusa al padre, finché non ebbe esaurito tutte le lacrime.

" Andiamo a casa adesso, va bene?" disse Harry, asciugando con i pollici le guance del figlio bagnate dalle lacrime.

" Grazie, papà..." sussurrò il ragazzo con un sorriso.

I due uscirono dal capanno e trovarono Larry intento a sradicare tutte le cipolle che Chirone aveva piantato nel suo orto.

Deimos prese in braccio il cane e, insieme al padre, si recò dal centauro per salutarlo.

" Chirone, mi dispiace, Larry ha sradicato le tue cipolle..." disse Harry imbarazzato.

" Non preoccuparti, non mi piacciono nemmeno le cipolle, le pianto solo perché danno sicurezza al mio subconscio..." replicò serio il centauro.

Harry e Deimos non seppero cosa rispondere, così si congedarono da Chirone e tornarono a casa.

Fobos e Deimos  ( Saga di Cupido libro 4)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora