-È orribile! Non posso permettere che mia sorella indossi vestiti del genere!-
Era una normale mattinata primaverile. Il sole era alto nel cielo, gli uccelli cinguettavano e le persone passeggiavano felici.
Poi c'erano due sorelle che avevano voglia di litigare fin dal mattino. I loro rispettivi nomi erano: Rika e Minako Urabe.
-Rika! Molla immediatamente quella maglietta!-
-È orribile! Un vero e proprio affronto alla moda, come può piacerti?-
-Cosa c'è che non va?- chiese la ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi azzurri a braccia incrociate.
-È nera!- rispose l'altra ragazza dai capelli verde acqua e la carnagione olivastra. La mora aveva un'espressione indecifrabile. Non riusciva ancora a capire il problema.
La sorella, notando l'espressione dell'altra, si affrettò a chiarire.
-Dovresti usare tinte più vivaci. Siamo in primavera, non puoi vestirti di nero!-
-È solo una maglietta...- rispose Minako alzando gli occhi al cielo.
-Oggi faremo shopping!- disse Rika in tono autoritario.
-L'abbiamo fatto la settimana scorsa!-
-Ma a quanto pare il tuo armadio non è ancora pieno! Meglio avere più vestiti che non averli affatto.- disse in tono solenne.
Minako sbuffò. Sua sorella Rika era così fissata per la moda e i colori, ma era davvero divertente.
-Ora, sei pronta?- chiese e la mora annuì. -Centro commerciale, stiamo arrivando!- urlò entusiasta.***
-Va molto meglio adesso!- disse soddisfatta non appena rientrarono in casa.
Minako si liberò finalmente di tutte quelle buste che aveva appese al braccio.
-Mi si stava per fermare la circolazione del sangue a causa delle buste...- mormorò passando la mano sui segni sul braccio.
-Hai detto qualcosa?- domandò Rika mettendo i vestiti a posto.
- No no...- rispose continuando a fissare la sorella alle prese con i vestiti.
-Facciamo così...io ora esco a cercare le altre della squadra mentre tu..- disse puntandole il dito contro -Proverai i vestiti e sceglierai con quale farti vedere oggi.- disse con tono da chi non ammetteva repliche.
-Okay va bene.- rispose alzando le braccia a modi ladro. Amava vedere la sorella così autoritaria, certo la maggior parte delle volte rompeva le scatole, ma era una parte del suo carattere che adorava.
-Ci vediamo tra quindici minuti.- disse uscendo dalla porta- Voglio trovarti pronta. Sento che sarà una giornata straordinaria!- finì chiudendosi la porta alle spalle.
Minako ridacchiò leggermente.
La mamma le avrebbe uccise se avesse scoperto tutti i soldi che avevano speso in vestiti.
Sospirò.
Tanto vale cominciare a provare quegli abiti.***
Quando le era stato detto che doveva essere pronta entro quindici minuti, Minako si aspettava di trovare la squadra nel ristorante che si complimentava con Rika per la scelta dei vestiti.
Di sicuro non si aspettava di trovare la sorella avvinghiata a un ragazzo che, da quanto continuava a ripetere l'acquamarina, doveva trattarsi del suo fidanzato. Anche se il ragazzo in questione non sembrava dello stesso parere.
-Rika che sta succedendo?- domandò non capendo il quadro della situazione.
-Semplice sorellina, ti presento il mio nuovo ragazzo.- disse contenta.
-Io non sono il suo ragazzo, la conosco da pochi minuti.- rispose il povero malcapitato.
-Certo che sei proprio un chiacchierone.- disse facendolo sedere ad un tavolo -Ora finisci la tua aragosta, tesorino.- finì con tono dolce.
- Ma io...-
-Ho detto che ti ho preparato l'aragosta e tu te la mangi!- l'obbligò facendolo mettere paura.
-Si...- disse tremante mentre prese il primo boccone.
-Ma è buonissima!- disse dopo aver ingoiato -È l'aragosta più buona che abbia mai mangiato!-
-Che ti avevo detto!- disse Rika soddisfatta.
Nel frattempo Minako guardava il teatrino con sguardo confuso. Che personaggio.
Rika si voltò e osservò per bene la sorella.
"Ah giusto...i vestiti" si ricordò la mora.
-Allora?- domandò.
-Non è affatto male!- esclamò entusiasta -Hai fatto un ottimo lavoro, anche se tutto è partito da me.- disse elogiandosi.
Minako non capiva che differenza ci fosse tra uno stile e l'altro. L'importante era che si vestiva, no? Evidentemente la sorella non la pensava allo stesso modo.
Al posto della solita maglietta nera larga e pantalone nero, aveva optato per un jeans a vita alta e una maglietta bianca messa dentro al jeans. E al piede i suoi immancabili anfibi.
-È davvero buonissimo!-
L'attenzione si rivolse di nuovo al ragazzo.
-Rika, ma la mamma lo sa?- domandò fissandolo.
-Si, l'ha conosciuto prima. Ora dovrebbe essere andata in un ristorante...a mangiare non ricordo cosa.- disse cercando di ricordare dove fosse andata.
-Tu come ti chiami?- domandò la ragazza. -Non sei di qui, vero?-
Il ragazzo annuì. -No io vengo da Tokyo e il mio nome è Ichinonse. Faccio parte della squadra di calcio della Raimon.- rispose.
-La squadra di calcio della Raimon?- dissero in coro le due sorelle -Quella che ha vinto il Football Frontier?- domandò Minako e il ragazzo annuì.
-Cosa porta la squadra più famosa del Giappone qui ad Osaka?- domandò sedendosi di fronte a lui.
-Beh ecco...- cominciò a spiegare sotto sguardo attento delle due sorelle.***
-Quelle ragazze hanno detto che dovrebbe essere qui..- mormorò l'albino dopo aver fatto l'ennesima strage di cuori.
-Perchè mai dovrebbe essere in un ristorante?- domandò Ichiruta.
-Non ci resta che scoprirlo.- disse Endou aprendo di scatto la porta vhe rivelava due ragazze e uno di spalle.
-Benvenuti!- disse la ragazza con i capelli acquamarina dopo averli visti.
Il ragazzo di spalle si voltò di scatto -Oh ciao ragazzi!- disse sorridente.
Dall'esterno arrivarono alcuni mormorii, probabilmente sul fatto che avesse mangiato a differenza degli altri.
Ichinonse si portò una mano dietro la nuca a modi scuse.
-Grazie mille per il pranzo, era tutto squisito. Ora però devo andare...- disse alzandosi ma fu subito fermato da Rika.
-Dove credi si andare tu!- esclamò bloccando.
-Eh? Rika che stai facendo?- domandò Minako cercando di fermarla.
-Hai mangiato la mia aragosta dell'amore quindi ora ci dobbiamo sposare!-
-Sposare?!- un coro si innalzò dalla squadra di calcio e dalla stessa Minako.
-Rika lascialo stare...- cercò di convincerla la sorella ma era testarda.
Si avvicinò alla porta e dopo aver urlato che erano chiusi sbattè la porta in faccia al capitano e al resto della squadra.
All'interno si sentirono varie urla, cone quelle di un povero ragazzo che cercava di scappare dalla ragazza psicopatica che scappava dalla sorella che voleva aiutare il ragazzo.
-In che situazione ci siamo cacciati...- sospirò il capitano.
La porta si riaprì di nuovo, mostrando la ragazza dai capelli corvini.
-Voglio aiutarvi...- sospirò chiudendosi la porta alle spalle -So che mia sorella può sembrare un po' pazza...-
-Tua sorella?- domandò il capitano confuso. Non si somigliavano molto...
Minako osservò la squadra, sembravano tutti molto confusi...eccetto uno.
Lo osservò a bocca aperta. Era davvero lui?
I ricordi cominciarono a riaffiorare.
Le sorrise come se le stesse leggendo nel pensiero.
-Kidou?-
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Say I Love You
FanfictionComunque la storia parla di questa bambina, Minako, che per difficoltà economiche viene mandata in un orfanotrofio. All'età di sei anni viene adottata e si trova costretta a trasferirsi ad Osaka e a lasciare il suo migliore amico. Lì farà parte di u...