Sin da piccola, anzi sin da piccole, io e mia sorella Cécile, ci siamo ripromesse che una volta avuti i soldi per permetterci casa e studi, ci saremmo trasferite nella nostra amata Londra. Per nostra fortuna quel giorno è arrivato molto rapidamente, quasi come uno schiocco di dita. Oggi, 20 agosto, a poche ore dalla partenza, ci troviamo ancora imbottigliate nel traffico con i nostri genitori.
Siamo così felici, euforiche, emozionate e curiose di visitare questa splendida città ma, allo stesso tempo, tristi e malinconiche di dover lasciare la nostra famiglia che sarà così lontana per molto tempo.
Una volta arrivate all'aeroporto "Charles de Gaulle" a Parigi, leggiamo sul tabellone l'orario del nostro imbarco e ci rendiamo conto di essere molto in ritardo. A questo punto dedichiamo gli ultimi minuti a salutare i nostri genitori. Mentre Cécile abbraccia nostro padre, io faccio lo stesso con nostra madre, che mi stringe calorosamente e mi sussurra:<<Amélie, prenditi cura di lei.>>
Sorrido e le rispondo:<<Non preoccuparti, andrà tutto bene.>>
Ci diamo un ultimo abbraccio e infine io e mia sorella gemella, perché si siamo gemelle, mano nella mano, corriamo verso il gate del nostro aereo.Arriviamo giusto in tempo ed esattamente 10 minuti dopo l'aereo decolla. Seguiamo ciò che dice la voce dell'hostess e ci allacciamo la cintura di sicurezza. Cécile ha voluto mettersi dalla parte del finestrino perché ama le nuvole e ama vedere il paesaggio che attraversiamo mentre a me infastidisce. Prendo le cuffie, le collego al mio iPhone, metto la playlist scaricata apposta per questo viaggio e in breve tempo mi addormento, seguita da mia sorella.
Ci svegliamo quando l'aereo è già atterrato a causa degli altoparlanti che annunciano l'arrivo in ottomila lingue diverse. Aspettiamo l'arrivo dei nostri bagagli e ci dirigiamo fuori dall'aeroporto. Prendiamo un taxi che ci porta davanti alla nostra nuova casa e nel frattempo vediamo la città di sfuggita.
Una volta arrivate ci rendiamo conto che nel nostro quartiere si trovano solo villette a schiera. È situato al centro di Londra e, da quel che abbiamo visto attraverso il finestrino del taxi, è ricco di ristoranti e locali molto popolati. La nostra casa si trova in fondo alla via, ha un giardino abbastanza grande, pieno di fiori, proprio come piace a noi. Sembra molto accogliente anche se dal suo aspetto esteriore non mi da l'idea di essere una casa moderna.
Scarichiamo i bagagli e li portiamo dentro casa, facendo attenzione a non rompere nulla. Quando entriamo restiamo sbalordite dall'arredamento, creato apposta per noi dai nostri genitori. Al contrario di ciò che pensavamo è molto moderno e nel nostro stile. Il salone è grande, con un enorme divano a "L" di pelle bianca, una televisione abbastanza grande e adatta a noi proprio davanti ad esso, ed un caminetto posto in un angolo.
Posiamo le valigie nel salone e facciamo un giro della casa per vedere le nostre stanze. Entrambe le stanze hanno un letto matrimoniale e un bagno, l'unica differenza è che la mia si affaccia su un bellissimo parco mentre quella di mia sorella sulla strada. Mi riprometto di dipingere la mia stanza dato che le pareti bianche sono tristi e non mi rappresentano molto. Per il resto la mia stanza è perfetta e sono sicura che passerò intere ore a leggere libri seduta sulla poltrona accanto alla finestra e a guardare sognante il parco e i bambini che giocano e si divertono.
Ci accorgiamo che è quasi ora di cena e decidiamo di andare a fare la spesa prima di sistemare i bagagli. È incredibile come sia volato il tempo da quando siamo atterrate. Per fortuna il supermercato non è molto lontano da casa nostra e lo raggiungiamo a piedi.
Prendiamo poche cose, giusto la cena e la colazione di domani ma, mentre stiamo raggiungendo la cassa, un ragazzo più o meno della nostra età mi viene addosso, travolgendomi. Ancora non lo conosco ma già non lo sopporto, è una persona arrogante, troppo impegnata a parlare al telefono da non avere nemmeno il tempo per chiedermi scusa e magari aiutarmi ad alzarmi e a raccogliere ciò che ha fatto cadere. Esce dal negozio con nonchalance senza girarsi indietro neanche una volta. Per fortuna Cécile mi aiuta a recuperare il cibo caduto e torniamo a casa.
Prepariamo una cena veloce e guardiamo il nostro film preferito: "Le pagine della nostra vita" .
Ogni volta che lo guardo mi piace sempre di più. Secondo me descrive l'amore da tutti i punti di vista, l'amore di una coppia giovane e felice e l'amore di un uomo ormai anziano che fa di tutto per aiutare sua moglie e per non farle dimenticare tutto ciò che hanno passato insieme. Quest'uomo, tutti i giorni, prende il suo diario e lo legge a sua moglie che sembra non ricordare nulla e, solo alla fine, capisce che quella storia che prima le sembrava soltanto un bel racconto, è proprio la sua storia, è proprio ciò che lei ha vissuto con suo marito. Spesso mi metto a fantasticare su come sarebbe bello se anch'io trovassi un uomo così, un uomo che nonostante tutto e tutti tenga davvero a me. Non sono una persona così romantica come sembra ma a volte esce il mio lato dolce per poi svanire pochi secondi dopo.Appena finito il film decidiamo di andare a dormire con l'intenzione di visitare la città l'indomani mattina e di comprarci una nuova auto per poterci spostare molto più facilmente e velocemente.
Una volta al letto, rimango a fissare il soffitto per lungo tempo, ripensando ai miei amici, alla mia famiglia e alla mia scuola a Parigi. Sono molto contenta di essere qua ma non posso nascondere che mi mancherà molto la mia vecchia città e soprattutto le mie vecchie abitudini.
So che ci metterò un po per abituarmi alla mia nuova vita ma so anche che in breve tempo tutta questa nostalgia sparirà,lasciando unicamente il posto alla felicità.
Tra un ricordo, una lacrima e un sorriso cado in un sonno profondo.
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Il nostro splendido casino.
RomanceUna vita molto tranquilla e semplice di due gemelle parigine che si complica una volta trasferite a Londra per continuare gli studi, tra amicizie e amori le gemelle ne passeranno tante.