Two.

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Come previsto, io e Cécile ci alziamo presto, con l'intenzione di visitare la città. Ovviamente litighiamo per chi deve occupare la doccia per prima ma, alla fine, vinco io. Entro in doccia ed apro il getto.

Amo questa sensazione, è come se le mie preoccupazioni scivolassero via insieme al flusso dell'acqua, è come se mi liberassi di tutti i miei problemi, almeno per un po'. Purtroppo questa mattina non sarà così, dato che devo fare in fretta, quindi abbandono i miei pensieri e in men che non si dica esco dalla doccia. Un altro enorme problema ora sono i vestiti, sono sempre così indecisa. Apro il mio armadio mentre mia sorella entra in bagno, e fisso tutti i miei abiti. Mi riprometto di comprarmi nuovi vestiti oggi, dato che il tempo è molto diverso a Parigi e qui fa molto più freddo. Alla fine opto per i miei jeans preferiti ed una magliettina a maniche corte con un motivo a tribale nero.

Finalmente mia sorella esce dal bagno e si ripresenta la stessa scena. La sua faccia disperata mi fa davvero ridere, penso sia una delle persone più buffe che io conosca.

Quando vedo cosa si mette rimango stupita da quanto siamo uguali e diverse allo stesso tempo. Apparentemente siamo identiche, a parte per il colore dei capelli, ma i nostri stili sono completamente diversi. Lei infatti indossa una gonna a fiori, una camicia bianca e le vans nere.
<<Cécile, so che siamo a giugno ma siamo pur sempre a Londra, sentirai freddo, portati almeno una giacchetta!>> le dico. Ovviamente non mi ascolta e sbuffa ma, dopo averglielo ripetuto più volte, decide di accontentarmi. Dopo poco tempo usciamo, portando con noi un pranzo veloce.

Cécile decide di chiamare un suo caro amico che abita qua a Londra per farci aiutare un po' dato che non abbiamo un grande senso dell'orientamento. Ci diamo appuntamento e nel giro di venti minuti arriviamo.

<<Cécile da quanto tempo!>> esclama abbracciandola. Non penso di averlo mai visto ma devo dire che è davvero un bel ragazzo. I suoi occhi color nocciola sono stupendi anche se potrebbero sembrare monotoni. I suoi capelli sono ricci e biondi ed indossa un cappellino di lana azzurro che gli dona molto. È alto, anche troppo e penso che dietro quella maglietta si nasconda un corpo davvero muscoloso.
<<Piacere, io sono Alec.>> si avvicina a me porgendomi la mano e risvegliandomi dai miei pensieri.
<<Amélie, il piacere è mio.>> sorrido imbarazzata, sono sicura di essere arrossita in questo momento.

Decidiamo di andare a vedere la nostra nuova auto prima di visitare la città. Alec ci accompagna e ci mostra quali macchine gli piacciono ma sembra guardare sognante sopratutto le moto, penso sia un vero appassionato.
<<Ti piacciono le moto?>> chiedo timidamente.
<<Molto.>> risponde freddo e credo di aver visto un velo di tristezza nei suoi occhi. Decido di lasciar perdere e mi concentro di nuovo sulle auto. Dopo una mezz'oretta decidiamo di comprare una Range Rover nera opaca, che piace ad entrambe.

Soddisfatte del nostro nuovo acquisto decidiamo di visitare innanzitutto il Big Ben e il palazzo di Westminster. Appena mi ci trovo davanti rimango sbalordita dalla sua grandezza e dalla sua bellezza, mi guardo attorno e rimango un po' a guardare questa grande torre. Rimarrei ore a guardarla, mi trasmette un senso di tranquillità e penso che ogni volta che starò male o mi sentirò triste verrò qui, magari con un libro in mano e un paio di cuffie nelle orecchie. Alec inizia a darci spiegazioni sul monumento e io preferirei starmene qui da sola, in silenzio ad osservarla.

Più di tutto mi ha colpito l orologio, è molto grande e bello, non so bene cos ha di così particolare ma è quel tipo di oggetto che sembra così semplice ma allo stesso tempo unico.
<< Amélie, è tutto ok?>> mi chiede mia sorella preoccupata, la guardo e le rispondo:<<sì certo, sono solo sbalordita.>> Prendo il telefono e inizio a fare foto da mandare ai miei amici e ai miei genitori. Subito dopo Alec ci fa notare le numerosissime cabine telefoniche, io e Cécile con un solo sguardo ci capiamo, e mentre lei passa il cellulare a Alec io mi metto in posa e dopo numerosissime foto, facciamo degli scatti buffi, sembriamo due pazze e ci stiamo divertendo come non mai!

Decidiamo di sederci su una panchina per mangiare ma, dopo il pranzo, abbiamo ancora fame così decidiamo di andare al mc che si trova proprio di fronte a London Eye, mangiamo qualcosa velocemente e poi ci rechiamo a fare la lunghissima fila per London Eyes. Dopo quasi un ora arriva il nostro turno e ci fanno salire, devo dire che ho un po' paura della altezza ma non posso rinunciare a vedere questo paradiso, così saliamo e ci sono molte persone, non pensavo potesse contenere così tanta gente! facciamo 3 giri e dico ad Alec e Cécile che, appena scesi di qui, dobbiamo andare a visitare: Tower bridge, Buckingham Palace e il museo Madame Tussauds. Stavo per elencare altri luoghi ma mia sorella mi blocca dicendo che per oggi può bastare così r che il resto lo visiteremo domani.

Ci facciamo una passeggiata sul ponte Tower bridge con il bicchiere di starbucks in mano. Mi rendo conto di essere davvero felice qui e non capisco come una città possa farmi provare così tante emozioni. Anche qui scattiamo molte foto, dopo prendiamo il bus che è enorme e a due piani, mentre a Parigi sono più piccoli e ad un piano solo, e ci dirigiamo a Buckingham Palace per vedere il cambio della guardia e devo dire che è molto bello, il palazzo è fatto per il 90% di oro e quando Alec ce lo fa notare inizia a fare battute e scoppiamo tutti in una sonora risata, al punto che mia sorella è piegata in due e con le lacrime agli occhi. Appena smettiamo di ridere ci fa vedere la statua che si trova alle nostre spalle "Victoria Memorial", è di marmo bianco sopra il quale ci sono diversi angeli e sulla punta una riproduzione della regina Vittoria in oro. Infine riprendiamo il bus e ci dirigiamo al museo delle cere, dove ci sono personaggi identici alla realtà e scattiamo molte foto anche con queste statue.

Finiamo di visitare il museo per le 5 e decidiamo di dedicarci allo shopping. io e mia sorella andiamo a fare spese da Harrods e nei negozietti tipici di Londra e per le sette torniamo a casa. Dal nostro giardino notiamo il ragazzo che ieri mi ha travolto che entra nella casa davanti la nostra con una ragazza che sembra tutto tranne che la sua fidanzata e come sempre non nota la nostra presenza. Sono abbastanza sconvolta dato che credevo di non vederlo più, anzi speravo con tutta me stessa di non vederlo più. Alla fine decido di non pensarci e, con le buste degli acquisti, decidiamo di entrare, sistemare le cose, mangiare e prepararci per la festa a cui siamo state invitate da Alec.

Ho comprato diversi vestiti nuovi e decido di mettere il mio preferito, un vestito nero abbastanza corto, che evidenzia le mie curve al punto giusto. Sulla vita aggiungo una cintura di brillanti color argento, uguali ai miei bracciali. Decido di mettere per la prima volta un tacco più o meno alto e noto che non sono molto brava a camminarci dato che dopo due passi cado, facendo ridere a crepapelle mia sorella. Dopo essere caduta altre due volte inizio a prenderci la mano, e non scivolo più.

Cécile indossa un vestito un po' troppo corto, aderente, di colore bianco. Ai piedi ha dei tacchi veramente alti, anch'essi bianchi. Siamo proprio il contrario come il giorno e la notte. Io sono timida, abbastanza riservata e preferirei stare a casa a leggere un libro piuttosto che andare a questa festa mentre lei non sa nemmeno cosa sia un libro. Ama le feste, ama ballare e ama uscire a fare casino tutta la notte. Ci trucchiamo e, con la nostra nuova macchina, raggiungiamo la via che ci ha detto Alec. Ci accorgiamo che non è un locale ma è un enorme villa dove vive una confraternita appartenente alla scuola dove andremo a settembre.

Cécile sembra molto euforica, io un po' meno ma alla fine la seguo entrando con lei. Alec ci fa conoscere la sua cerchia ristretta di amici, tra cui i suoi migliori amici Charles e Jarvis che sono davvero simpatici e mi hanno alleggerito un po' la serata. Devo dire che mi sono divertita molto anch'io alla festa, nonostante non mi piacciano.

Verso le due decidiamo di tornare a casa e appena mi appoggio sul letto mi addormendo, con mia sorella accanto a me.

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