Settembre.
Suona la sveglia. Controllo l'orologio e vedo che sono ancora le 6.45. All'inizio non capisco il perché è suonata così presto ma poco dopo realizzo che siamo già a settembre e che dobbiamo andare a scuola.
Mi alzo e mi faccio una rapida doccia. Sono quasi pronta quando mi accorgo che mia sorella sta ancora dormendo, non ho dubbi che faremo tardi anche se è il primo giorno di scuola.
La chiamo più volte e le dico che se non si sbriga a prepararsi entro 15 minuti, la lascerò a casa. Nel frattempo io faccio colazione e, quando mia sorella è pronta, ci affrettiamo ad uscire.
Arriviamo in tempo in tempo, al suono della campanella. L'istituto è molto molto più grande di quanto immaginavamo, infatti appena entrate ci perdiamo.
Grazie all'aiuto di alcuni studenti, riusciamo a raggiungere la presidenza. Una volta entrate, la preside ci spiega che una ragazza è stata incaricata di mostrarci i nostri armadietti e la scuola in generale.
La ragazza ci viene a prendere davanti l'ufficio e si presenta: << piacere Brooke Evans, senza tanti giri di parole seguitemi che vi mostro la scuola>> conclude facendo un sorriso.
Io e mia sorella ci guardiamo e poi annuiamo seguendola. Ci mostra gli armadietti e ci dice di mettere una combinazione e in seguito ci mostra la palestra, i laboratori e le aule più importanti della scuola.
Nell'ora successiva seguiamo la lezione di letteratura inglese, che è l unico corso che io e mia sorella abbiamo in comune. La lezione è molto interessante e passa molto velocemente, subito dopo esco dall'aula per andare a prendere qualcosa al bar. Prendo un caffè bollente ma mentre torno in classe mi scontro con un ragazzo versandogli addosso tutto il contenuto del bicchiere. Divento rossa dalla rabbia a vedere chi è, cioè lo stesso ragazzo che mi è venuto addosso e che abita davanti casa nostra. Lo guardo arrabbiata e lui ha uno sguardo menefreghista, penso sempre di più che quel ragazzo non abbia sentimenti. Prima di andarsene come la scorsa volta mi guarda male mentre io vorrei solo urlargli contro che è un maleducato.La giornata passa velocemente e, io e mia sorella, ci siamo date appuntamento davanti la nostra macchina stamattina. Quando esco vengo affiancata da Brooke che mi chiede: <<ei, vai con il bus?>> mi giro sorpresa e le rispondo <<no, ho la macchina, vuoi un passaggio?>> fa un sorriso e annuisce dicendo <<volentieri , dovrei mostrare più spesso la scuola ai nuovi arrivati!>> e scoppiamo entrambe a ridere.
Aspetto Cécile in macchina e mi faccio dire la via di casa da Brooke. Quando mi risponde mi rendo conto che è la stessa via nostra. Rimango sconvolta e le dico che noi abitiamo alla casa davanti. Per ringraziarmi del passaggio invita me e mia sorella ad una festa che terrà stasera a casa sua e noi accettiamo, cioè in realtà lei perché io sono un po tentennante dato che domani c'è scuola, ma alla fine accetto anch'io. Ci diamo appuntamento alle 9.30 davanti alla stessa casa della confraternita della nostra scuola dell'altra volta. Appena entriamo perdo di vista Cécile, quindi inizio a camminare velocemente per trovarla. Nel correre mi scontro con una persona.
<<scusami, non ti avevo visto!>> dico velocemente senza guardarla nemmeno in faccia.
<<Tranquilla!>> risponde. Appena alzo la faccia la riconosco..
<<Brooke, scusami davvero!>> le dico.
<<Non preoccuparti, Amélie Blanchard giusto?>>
<<Si, come fai a saperlo?>>
<<Tuo padre è molto conosciuto qua a Londra, è il proprietario di diversi hotel importanti, no?>>
<<Uhm si, non sapevo che la notizia si fosse sparsa fino a qua, lavora in quel campo da pochissimi anni.>>
<<L'ho conosciuto quando sono venuta a Parigi con la mia famiglia, è una persona stupenda!>>
<<oh, ti ringrazio, hai per caso visto mia sorella?>> le dico cercando di cambiare discorso, non amo che si parli di mio padre.
<<Si, è laggiù con Alec, non pensavo si conoscessero!>>
<<Sono amici da tantissimo tempo, lui abitava a Parigi fino a poco tempo fa.>>
<<Sisi, lo sapevo>> mi risponde <<Vieni, ti faccio conoscere una persona.>>
Mi trascina via e in poco tempo mi ritrovo davanti all'ultima persona che avrei voluto vedere in questo momento.
<<Lo conosci?>> le chiedo
<<Più di quanto credi.>> mi risponde.
<<Lo odio, non sai quanto, ci siamo scontrati due volte e non si è mai preoccupato di aiutarmi o di chiedermi scusa, come fai ad uscire con una persona del genere?>>
Scoppia in una risata che sembra non finire più e mi infastidisco notevolmente. Faccio per andarmene ma mi blocca il polso.
<<So che può sembrare una cattiva persona ma non è così, fidati di me.>>
Lo chiama e appena lui la vede gli si illuminano gli occhi.
<<Sorellina, non pensavo saresti venuta!>> la abbraccia e io divento rossa per l'imbarazzo, non pensavo fossero fratelli diamine!
<<Aaron, lei è Amélie!>>
Ah quindi è questo il suo nome, si volta verso di me e mi fissa, sapevo che era bello ma non così tanto. Mi fa un cenno con la testa e sposta di nuovo la sua attenzione verso la biondina accanto a lui. Prendo Brooke e la trascino via.
<<Tu sei sicura che non sia così stronzo come sembra eh?>> scoppia a ridere.
<<Non ho detto che non è stronzo, dico solo che è una bellissima persona se lo conosci davvero.>> Sarà, dico tra me e me.Decido di lasciar perdere e di andare a cercare mia sorella. La trovo intenta a baciarsi con Alec e devo far finta di tossire almeno cinque volte per farli staccare.
<<Sapevo che vi conosceste da tanto ma non pensavo foste così legati!>> esclamo felice per mia sorella.
<<Amélie cosa vuoi?>>
<<Cécile non conosco nessuno, cosa dovrei fare?>>
<<Va bene, andiamo a conoscere qualcuno!>> dice esasperata.
Alec decide di presentarci la sua amica Caroline e devo dire che Cécile sembra molto gelosa. Sembra una bella ragazza, non parla molto ma non si rivolge in modo scontroso. Decide poi di presentarci il suo migliore amico e rimango sbalordita dal vedere nuovamente lui.
Bene, non solo è il fratello della prima amica che mi sono fatta in questa città, ma è anche il migliore amico del "ragazzo" di mia sorella, non è possibile!
<<Piacere, Cécile.>> si presenta lei. Al suono del suo nome cambia faccia, forse capendo chi è dato che Alec gliene avrà parlato.
<<Piacere mio, sono Aaron, Alec mi ha parlato molte volte di te.>>
Alec arrossisce visibilmente e gli tira un cazzotto sul braccio, intimandolo a stare zitto, ma lui continua strappandomi un sorriso.
<<Allora, mi hanno detto che ti sei trasferita qua da poco, ti trovi bene?>>
Cécile non sembra innervosita e gli risponde subito: <<Sisi molto, grazie.>>
Mia sorella sposta lo sguardo su di me e mi presenta di nuovo ad Aaron.
<<Lei è mia sorella Amélie.>>
<<Ci siamo già conosciuti.>> rispondo acida. Cécile è spaesata ma non fa domande, so che a casa inizierà l'interrogatorio ma decido di non pensarci ora. Mi avvicino a Jarvis e inizio a parlare con lui, che ho trovato socievole dalla prima volta che l'ho visto. Come previsto mi sorride e iniziamo a discutere del più e del meno senza essere scortesi l'uno con l'altro. È una persona molto diversa da Aaron, l'ho capito subito. Passano un paio d'ore e mi rendo conto che è davvero tardi, quindi prendo mia sorella, salutiamo tutti e ci dirigiamo a casa.Suona la sveglia e, come al solito, devo buttare giù dal letto Cécile per trasportarla a scuola. Oggi ho la lezione di francese ma, sapendo già tutto, non do molto ascolto alla spiegazione. Passano dieci minuti ed una ragazza entra in classe, si scusa con il professore per il ritardo e si siete accanto a me.
<<Buongiorno Amélie.>>
<<hei Brooke come stai?>>
<<Bene, a parte il fatto che io non capisca nulla di francese, queste lezioni mi faranno uscire pazza prima o poi!>>
Mi strappa una risata e vedo che mette subito il broncio. Appena si riprende si gira verso di me e mi guarda furba.
<<Tu vieni da Parigi no? A Parigi si parla francese. So che ci conosciamo da poco ma non è che potresti darmi delle ripetizioni?>>
Non mi aspettavo una domanda del genere ma dopo un secondo di esitazione annuisco e lei gioisce felice.
<<Grazie mille, davvero, non saprei come fare se tu non mi aiutassi!>>
La lezione finisce ed io mi reco in un'altra classe per seguire la lezione di matematica. Passano diverse ore e mi reco alla mensa per mangiare. Prendo il mio cibo e mi guardo un po' in giro dato che non so dove sedermi. Ad un certo punto vedo Brooke che alza il braccio e mi fa cenno di sedermi accanto a lei, dato che Cécile è già con loro. Sono arrivata da cinque minuti e già sto litigando con Aaron dato che mi stuzzica chiedendomi di mio padre e lanciandomi occhiate di sfuggita. Nessun ragazzo mi ha mai provocata tanto, dato che dopo che rispondo male la prima volta, mi lasciano in pace ma lui no, sembra che si diverta a vedermi nervosa. Per fortuna anche l'ora di pranzo finisce ed io, dato che non ho più lezioni vado a casa, felice di sdraiarmi di nuovo nel mio letto. Ripenso a tutto ciò che è successo oggi e ieri sera e penso che, nonostante tutto, quelle persone sono state davvero gentili con noi, sopratutto Brooke. Mi riprometto di chiamarla domani mattina per ringraziarla di tutto. Mentre aspetto Cécile mi faccio una doccia veloce e chiamo mio padre per raccontargli un po' di cose. Dopo aver constatato che ne io ne Cécile sappiamo cucinare, abbiamo deciso di chiamare una domestica per aiutarci. È arrivata oggi, si chiama Rebekah, è molto giovane, più di quanto pensassimo, avrà due o tre anni in più di noi al massimo. Vivrà qui con noi ma non dispiace né a me né a mia sorella. L'unica cosa che ci irrita è che ci chiama per cognome e ci dà del "lei" ma, secondo noi non dovrebbe, quindi insisteremo finché non si deciderà di chiamarci per nome. Finalmente Cécile torna a casa e mi racconta che, alla fine delle sue lezioni, è andata a fare un giro in centro con Alec e che non sa se tra loro ci sia davvero qualcosa o no, dato che in pubblico si comporta diversamente. Non so perché stia raccontando tutto ciò a me dato che sa che non ho molta esperienza quindi decido di abbracciarla e farla calmare, senza dire nulla. Ceniamo insieme a Rebekah e decidiamo di andare a dormire dato che la stanchezza di ieri sera si sta facendo sentire. Già so che domani sarà una giornata molto movimentata dato che la scuola ha organizzato una giornata per la raccolta dei fondi che andranno in beneficienza ed in più ho seriamente paura di dover rivedere Aaron, sarà il mio tormento, ne sono sicura.
STAI LEGGENDO
Il nostro splendido casino.
RomanceUna vita molto tranquilla e semplice di due gemelle parigine che si complica una volta trasferite a Londra per continuare gli studi, tra amicizie e amori le gemelle ne passeranno tante.