CAPITOLO 2

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Presi il pintone e il libro e andai da mia nonna.
Salii le scale e appena varcai il primo scalino sentii qualcosa dentro la cantina.
-ora sento anche dei rumori, bene- dissi fra me e me.
Entrai in casa.
-lo hai preso?-
-si nonna e ho trovato anche un libro, è bellissimo- dissi posando il pintone sul tavolo e tenendo in entrambe le mani il libro come un tessuto di inestimabile   valore.
-qual'è- chiese sbucando dalla cucina pulendosi le mani con uno strofinaccio.
-questo peró non so come mai non si apre-
Guardó il libro nelle mie mani e poi la mia faccia per poi rimettere gli occhi sul libro.
-come hai fatto ad avere quel libro, dove lo hai trovato?- chiese buttando lo strofinaccio sul tavolo rettangolare e venendo verso di me, c'era qualcosa di strano nella sua voce, è agitata lo si capisce perché parla velocemente e si gira i pollici passando nuovamente lo sguardo dal libro al mio volto.
-era su uno scaffale in cantina perchè-
-ma allora non riesci ad aprirlo- uffa.
-nonna quante volte te lo devo dire, no non si apre okay- dissi esasperata dandole il libro.
-hai provato a passarci la mano sopra?- chiese con un barlume nei occhi.
-no nonna non ho provato- dissi roteando gli occhi come al mio solito.
-allora prova-
Perché dovrei? Fu l'unica cosa che pensai mentre cautamente avvicinavo la mano al libro.
-dai- mi disse per farmi muovere.
La passai ma nulla.
-ecco visto. Nulla!- Ci avevo quasi creduto.
Nonna Anna bisbigliò qualcosa di incomprensibile.
-cosa?- chiesi prendendole il libro dalle mani.
-Emm, niente niente, prepara la tavola che fra poco si pranza-
Posso il libro su uno scaffale vuoto e misi la tovaglia.
Con poca voglia presi i piatti i bicchieri e l'occorrente per mangiare.
Scaldai il cibo che trovai nel frigo e poi lo posai sulla tavola, insalata e cotolette.
Dopo che tutto era pronto urlai a mia nonna di venire ma non ricevetti nessuna risposta.
Andai a cercarla e mentre mi avvicinavo alla sua camera da letto la sentivo parlare con qualcuno.
-si ti dico di sì, nessuno lo vede mentre lei si, per lo più non lo apre peró manca poco.
Va bene a dopo-
E dopo corsi via.
-ho parlato con tua madre-
-che vi siete dette-
-lo saprai domani è una cosa che deve dirti lei-
-okay capito nonna-
Mangiammo in silenzio nemmeno una mosca stava volando, si sentiva solamente il rumore della forchetta nel piatto.
Sapevo che non parlava con mia madre ma è strano che non me lo voglia dire.
E poi a che cosa manca poco?
Troppe domande e nessuna risposta.
Sparecchiai io mentre mia nonna stava guardando qualcosa in TV.
Mentre disegnava qualcosa, dovete sapere che lei da giovane era una pittrice infatti la casa è piena di suoi quadri, da lontano sembrava un nido con delle uova ma uova non bianche o rosa pelle erano blu, rosa, gialle e verdi perfettamente ovali e ben disposte, secondo uno schema logico.
Boh.
Tutto era normale, o forse. La serata l'ho passata a leggere anche se certe volte la mia mente prendeva il volo verso il libro sconosciuto e poi al discorso che mi devono fare la mamma e la nonna.
E così mi addormentai.
Se vi chiedete cosa ho sogno beh mi spiace deludervi ma da un po' di mesetti non sogno mai nulla, la trovo una cosa strana, tutti sognano e tutti raccontano i propri sogni e io invece sto muta lì ad ascoltarli ultimamente.
Verso le 2 di notte un rumore anzi un tonfo mi sveglió mi alzai un po' dal letto pensando che fosse mia nonna, mi alzai di fretta, misi le ciabatte super pelose e corsi dalla vecchietta ma lei era beata fra le coperte con una ridicolissima mascherina sui occhi.
Ritornai assonata e con tutta calma in camera ma per sbaglio inciampai su qualcosa...credo uno scalino anche se non mi sono mai accorta della sua esistenza in quel punto, accesi la luce nella stanza e davanti alla porta con grande sorpresa trovai il libro.

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