Capitolo 5

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Siamo entrati in discoteca da cinque minuti e credo di essere diventata sorda. Per tutta la cena Luca ha evitato il mio sguardo... se non è permaloso che problemi ha?
Io ed Emma stiamo ballando come due che dovrebbero essere visitate dallo psicologo, ignare della gente attorno che ci guarda preoccupata.
-Mi sembra che Damiano con "ho sete" intendesse dire "Vado a provarci con delle ragazze che non ho mai visto in vita mia ma sono carine"- urla Emma nel mio orecchio. -Credo anch'io, ma a proposito: dov'è finito?- dico girando la testa a destra e sinistra. -Credo sia... ah, eccolo laggiù. Lo vedi?-
-No.- dico non schiodando lo sguardo dalla scena -Laggiù!-
Evito il dito di Emma e le indico con il mio un angolino a destra della discoteca.
-A quanto pare Dami non è l'unico a provarci con nuove ragazze.-
Vedo gli occhi di Emma uscire fuori dalle orbite e spalancare la bocca dallo stupore.
-Ma solo a me sembra di aver già visto quella ragazza?- dico io osservando meglio i capelli che vengono accarezzati delicatamente dalle mani di Luca. Poco dopo staccano le loro labbra e si salutano. -Ma che diavolo... Andreaa??-
-Mi sembrava di averla già vista... andiamola a salutare.-
Mi avvicino e prima che la saluti, mi salta addosso, forse un po' troppo a peso morto.
-Andri!!- la stringo forte -da quanto tempo non ci vedevamo!!-
-Dindiii!!- fa Emma accoccolandosi.
-Ragaaaaa ho baciato un bonoooooo-
Fa lei con sguardo sognante.
-Veramente quel "bono" è un nuovo arrivato nella nostra classe.- faccio io con un sorrisetto divertito. -Come si chiama??- urla con gli occhioni verdi puntati sui miei.
-Luca.- dico io con la massima calma.
-E ora dov'è?? Andiamo fuori a cercarlo!!- dice prendendoci per le braccia e tirandoci con forza. Per sbaglio inciampo su un piede di un tizio e mi ritrovo distesa a terra. Tutti quanti ridono.
No. Non può essere. L'incubo. Si sta avverando. Puntuale come la morte vedo un ragazzo che ballando tira calci ovunque.
Si avvicina.
Ancora un po'.
Un po' di più.
Chiudo gli occhi sperando che non mi colpisca e ritrovarmi sul mio letto.
Ma purtroppo è la realtà. Il calcio arriva dritto al mio stomaco e mi mozza il fiato. La gente si pietrifica e nessuno mi aiuta. Cerco di alzarmi ma un altro calcio mi costringe a tornare a terra. Solo ora il ballerino si accorge di me.
-Oh cavolo... ti sei fatta male?- dice lui con sguardo terrorizzato. -Quei calci bene non mi hanno fatto...-
-Maria! Che è successo?-
Mi volto e vedo Luca.
Un Luca con il fiato che sa di alcol.
-Niente.- faccio io staccando le sue mani dalle mie spalle.
-Hai visto Emma?-
-Credo sia andata di fuori.-
-Okay, grazie dell'aiuto.-
-Di niente.-
Esco fuori ancora dolorante e trovo Andrea in un cespuglio con Emma che le sorregge la testa.
-Andri... cavolo, come stai?- chiedo poggiandole la mano sulla spalla
-N-non così bene...- sussurra debolmente.
-Ora dimmi la verità Andri, hai bevuto?-
-Ma che... no... cioè, un po' si...-
-Un po' quanto?- faccio io avvicinandomi di più e massaggiandogli la schiena.
-Beh... forse un po' tanto...-
-Ora ti senti meglio?-
-Sì... oh forse n-
-Emma la testa!-
Vedo il suo corpo tremare come una foglia che si sta per staccare dal suo albero. Le metto il mio giubbetto per farla scaldare un po' e le offro la mia acqua. -Grazie Mary...-
-Non c'è problema Andri, ma stai più attenta la prossima volta. Prometti, okay?-
-Sì, lo prometto... ora devo andare, altrimenti a mia madre prende un infarto.-
La abbracciamo un'ultima volta prima che si avvii ad una macchina. Ritorniamo alla grande stanza stracolma di gente che balla senza sosta.

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