Siamo atterrati alle 21:30 all'aeroporto di Canberra. Dopo aver preso tutti i bagagli ci dirigemmo verso l'uscita. Notai un uomo alto e piuttosto pelato con un cartello alle mani con scritto: FAMIGLIA BAKER.
Mio padre, quando lo riconobbe, lo salutò con una stretta di mano. Dopo una chiacchierata riguardo a roba burocratica, finalmente ce ne andammo da quell'inferno di aeroporto. Mentre ci stavamo dirigendo verso la macchina del signore, egli mi ha detto:
- Ciao! Come ti chiami?- -Charlotte-ho risposto.
-Quanti anni hai?- e io intanto nella mia testa pensavo: "Ma che cacchio mi stai facendo!? Un interrogatorio!?!?". Poi però ho risposto con tono freddo: -16-. Dopo un minuto che impiegò per fare lo stesso interrogatorio a Staisy, finalmente fece un esclamazione!
-State tranquille, Canberra non é noiosa come sembra!-
Ma io volevo dirgli: "Sai quanto cavolo me ne frega di Canberra! Io ora starei pensando alla mia scuola, ai miei amici, alla mia casa e a tutta la famiglia che ho lasciato lì". Ma non potevo dirglielo; 1 perché non sarebbe educato, e 2 perché non avrebbe cambiato nulla.
Era buio e io ero molto stanca a causa del jetleg, quando entrammo nella nuova casa non sono neanche stata a pensare com'era, perché appena ho visto un grande divano a "L", mi ci scaraventai sopra.
Il mattino dopo mi alzai e vidi che mamma stava preparando la colazione (uova fritte e bacon). Dato che non avevo nulla da fare, quello mi é sembrato un buon momento per visitare la casa.
Il salotto era molto grande! Forse perché c'erano 3 mobili contati; c'era il divano a "L" sul quale ero seduta io che era difronte ad una televisione grandissima (credo che saranno con minimo 55 pollici) poi sotto questa televisione c'era un piccolo scaffaletto nero con dentro tutti i nostri cd e DVD (probabilmente avranno già sistemato tutto prima che arrivassimo qui).
Mi sono alzata e ho aperto una porta scorrevole trasparente che conduceva alla cucina. Mi sedetti a tavola con mamma, papà e Staisy e iniziammo a mangiare (finalmente). Mamma chiese a me e a Staisy se ci piaceva la nuova casa, mia sorella ne era molto entusiasta ma io con tono freddo dissi tutto il contrario perché volevo che si sentissero in colpa per averci fatto trasferire in un mondo chissà quanto lontano dal mio paese. Cosi dissi: -io per ora ho visto solo il salotto e la cucina, e penso che siano piuttosto piccoli, poi a cosa serve mettere una porta scorrevole se é trasparente??- e la mamma disse: - per renderla più moderna, quando avrai finito sali al piano di sopra e vai in fondo al corridoio, lì c'è la tua stanza; a parer mio é bellissima!-.
E aveva ragione, dopo mangiato seguii le sue indicazioni, aprii la porta (questa volta una porta normale) ed era gigantesca! Avevo il letto a una piazza e mezza, un grandissimo armadio sul rossiccio e poi la zona che mi piace cd di più, il grande scaffale con dentro tutti gli album dei miei cantanti preferiti!!!
Dopo un po' la mamma entro in camera e mi chiese: -Allora? Com'è ?-
E io dissi: - É abbastanza carina-
Poi la mamma disse: -Charry, so che é difficile vivere in un posto completamente nuovo, ma almeno prova a fartelo piacere-
E io dissi scoppiando in lacrime: -mi mancano i miei amici, mi mana la mia scuola-
Poi dopo un grande abbraccio tra mamma e figlia (che mi mancava tanto) la mamma se ne andò e io ho utilizzato la mia giornata ad ascoltare tutti quegli album, il che non mi spiaceva!
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Beautiful Disaster
RomanceCharlotte Baker (comunemente chiamata Charry) é costretta a trasferirsi, dalla casa in cui é cresciuta tutta la vita (16 anni), in Australia. Charry fa molta fatica ad ambientarsi nella sua nuova scuola. Un giorno (durante la prima settimana) scopre...