Prologo

4.7K 149 6
                                    

P.V Lauren

''Non capisco cosa c'entri io in tutto questo, ho già spiegato il mio punto, non ho intenzione di cambiare idea.
Per quanto io possa amare la squadra non ho intenzione di tornarci, sono venuta qui per studiare e diplomarmi, non per partecipare a dei tornei scolastici, per far vincere la scuola due anni fa ho dovuto mettere completamente da parte lo studio e così facendo stavo rischiando d'essere bocciata.
Mi dispiace ma non ho voglia di correre nuovamente questo rischio solo perché lei, il preside di uno dei più prestigiosi college di Miami, non accetta una seconda sconfitta.
La vita é fatta di alti e bassi, tiri su la testa, non cerchi di affrontarla ma la assecondi.
Puó darsi che questanno a vincere sarà dinuovo lei e la sua squadra."

Finì il mio discorso tutto d'un fiato, cercando di non far trapelare alcuna emozione dal mio viso, non volevo che il preside vedesse il mio punto debole, sapeva bene che la pallavolo per me era molto importante, ma lo studio lo era di più e non potevo lasciare che un piccolo Hobby portasse via gran parte della mia futura vita.
Per realizzare il mio sogno avrei dovuto sgobbare parecchio e dedicare gran pare del mio tempo allo studio, la mia maggior aspirazione era diventare un avvocato di grande successo.

"Sa signorina Jauregui, l'ammiro molto, davvero, non é facile al giorno d'oggi trovare dei ragazzi con delle idee ben precise in testa e per di più disposti a mettere da parte i propri capricci per assicurarsi un radioso futuro.
Ma il punto qui é che non si tratta di un capriccio ma di un favore che sono io stesso a chiederle.
Inoltre, grazie alla mia carica all'interno di queste mura, il suo favore non sarà per niente sminimizzato, so quanto ci tiene al suo futuro e allo studio ed é per questo che voglio fare un accordo con lei signorina Jauregui."

Guardai l'uomo davanti a me, c'era una cosa che dovevo riconoscere in lui, era un uomo determinato, uno di quelli che ottengono sempre ciò che vogliono, ma d'altra parte anch'io ero così, due taglie e due misure, carte pari.

"a dire il vero non capisco perché lei si abbassi a così tanto, in questo istituto ci saranno almeno più di mille studenti pronti ad accettare quest'incarico al mio posto, e senza il bisogno d'arrivare ad un compromesso, quindi vorrei farle una domanda..."

continuó a guardarmi alzando un sopracciglio, segno evidente che stava aspettando la mia domanda, quindi lo accontentai perché anch'io avevo bisogno di sapere la risposta

"perché proprio io?"

sorrise restando a gardarmi, e dopo quel che sembravano interminabili minuti si alzò dalla sedia dall'altra parte della scrivani e con una camminata lenta e decisa si appoggiò alla scrivani difronte me, sistemandosi le maniche della camicia.

"Signorina Jauregui non sia così ingenua, devo ricordarle che é solo grazie a lei se il nostro college vinse per tre anni di fila il primo posto ai tornei?"

Mi contenni con tutte le mie forze dal non urlargli in faccia quanto si sbagliava, non era solo per me se avevamo vinto i tornei, eravamo una squadra e ognuno di noi dava il meglio di sé, io ero una giocatrice come tutte le altre, solo che incentivavo la squadra a dare il meglio di se.

"Devo ricordarle che il ruolo di un capitano è quello d'incentivare i propri compagni, di conseguenza in campo si è una squadra quindi se abbiamo vinto non è solo per merito mio, eravamo un ottima squadra e questo ci ha portato alla vittoria.''

continuai a sostenere il suo sguardo man mano che inizió a girovagare per il suo studio

"forse ha ragione, ma se è così allora devo dedurre che il capitano di questi ultimi anni non sia molto bravo in quel che fa... ma bando alle cance Jaregui, io ho bisogno di lei e se fosse disposta a farmi questo piccolo favore io stesso sarei disposto a fare tutto ciò che è in mio potere per permetterle di seguire una buona andatura in quest'anno scolastico, devo dire però che non mi piace barare perciò non le farò alcun tipo di raccomandazione, al contrario le permetterò di seguire gli studi al meglio permettendole di seguire corsi con orari standards per seguire le lezioni e avrà qualche giorno in più di tempo per consegnare i propri test e sostenere gli esami che dovrà affrontare nel corso dell'anno.
Inoltre, dato che siamo all'inizio dell'anno scolastico e per lei questo sarebbe il suo ultimo anno, risarcirei tutte le spese alla sua famiglia permettendole la permanenza qui nel nostro college senza alcun tipo di spesa, come una spece di borsa di studio.
Se accetta adesso, io stesso farò in modo che domani sia restituto ogni singolo centesimo alla sua famiglia."

Deglutì a fatica per l'offerta che mi aveva appena fatto, avrei preferito stare lontano da tutta quella merda ma un offerta del genere non era mica da sottovalutare, e di certo non potevo farlo, mi avrebbe aggevolato in tutto, sopratutto nello studio e inoltre avrei potuto praticare uno dei miei sport preferiti.
Restai un momento a fissarlo per ragionare sull'offerta che mi stava facendo, solo in quel momento mi resi conto dell'aspetto dell'uomo che avevo davanti, prima ero troppo impegnata a respingere la sua offerta per notarlo, era un uomo sulla quarantina e a dire il vero se li portava bene, aveva un corpo ben definito e non come qualsiasi altro uomo della sua età, forse faceva palestra, e forse era per questo che voleva me per assicurarsi la vittoria, non tutti gli atleti riescono ad accettare le regole del fairplay e di conseguenza non è facile accettare una sconfitta.
Ma ne valeva la pena affrontare nuovamente tutto solo per un suo 'capriccio'?

"Non saprei... ho bisogno di qualche giorno per pensare"

dissi quelle parole esausta, sperando che mi avrebbe concesso almeno quello

"mi dispiace signorina Jauregui prima comincerà e meglio sarà per tutti quanti.
E se l'offerta che le ho fatto non è abbastanza aggiungo anche un extra, la pagherò. La pagherò come coach, daltronde è quello che farà quindi perché no? Il coach Everdeen riceve una busta paga di due mila cinquecento dollari al mese, ma lui è un professore di tutto punto laureato in quel che fa, lei è solo una studentessa, quindi di certo non posso pagarla così tanto, che ne dice di mille dollari? Mi pare un offerta generosa"

Alla sua ennesima offerta i miei occhi rischiarono d'uscire fuori dalle orbite, era davvero un offerta generosa, e con questa mi aveva convinto, non potevo non accettare.

"Okay, va bene accetto.
Potrebbe rispiegarmi quello in cui consiste il mio lavoro?"

Sorrise e cominciò a spiegarmi tutto quello che dovevo fare.
Come prima cosa avrei preso il posto del coach Everdeen, insegnado tutto quello che sapevo alla mia nuova squadra, poi una settimana prima dell'inizio dei tornei sarei diventata io stessa il capitano della squadra per cercare di portarla alla vittoria.
Sembrava tutto al quanto facile, dovevo solo far quello che mi piaceva e che avevo fatto in precedenza, vincere.
C'era solo un piccolo problema a mio sfavore, io ero lesbica e le divise della nostra squadra coprivano solo il necessario per non essere denunciati per oscenità in luoghi pubblici.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
The team Harmonizer Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora