capitolo~2

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Continue scosse muovevano la terra, calcinacci continuavano a cadere ovunque, a seconda dei movimenti della terra, ma Anya non sentiva più nessun rumore sensato, solo un lungo fischio che le torturava le orecchie, accompagnato dal forte pulsare del suo cuore che le stava distruggendo il cervello, sentiva, a volte, i rumori ovattati dei calcinacci che cadevano sul banco sotto cui si era rifugiata, ma lei continuava a fissare il cumulo di macerie di fianco a lei, sotto cui giaceva il suo amico, per sempre.                                                                       

Aveva urlato quando lui era rimasto schiacciato, aveva urlato talmente forte che ora si sentiva la gola bruciare, aveva cercato di tirarlo fuori, perché lei si conosceva, sapeva bene che in fondo al suo cuosapeva.ra ancora la speranza di trovarlo vivo, ma sapeva anche la cruda verità, semplicemente non voleva crederci, ora aveva le mani sporche di sangue sulle unghie, quelle per cui il suo migliore amico la derideva sempre quando la vedeva mangiarsele, era una routine.

Non aveva ancora pianto strano pensò dove sono finite le mie lacrime?
La ragazza non piangeva spesso, solo rare volte cedeva alle lacrime, ma ora, quando avrebbe voluto, avrebbe dovuto piangere non ci riusciva, si sentiva vuota, apatica mentre si fissava le mani sporche di sangue.
Spostò lo sguardo sul cumulo onnipresente nei suoi pensieri e nel suo campo visivo,visto da qui sembra una tomba si ritrovò a pensare il che è adatto alla situazione.

Uno sbuffo le uscì dalle labbra , era tutto così buffo, paradossale e improvviso che si mise a ridere, a ridere e a singhiozzare per tutto quello che era successo nell'ultima mezz'ora oppure ora?
Quanto tempo era passato non lo sapeva con certezza, sapeva solo una cosa: il suo amico, il suo migliore amico era morto e lei era bloccata lì con lui in quella tomba, chissà forse sarebbe morta anche lei.

Respira pensò respira lentamente ,chiuse gli occhi cercando di pensare a qualcosa di positivo, che non le ricordasse dove si trovava, provò a fare come le diceva sua madre quando era bambina è non riusciva a dormire"pensa a qualcosa di bello e chiudi gli occhi"
Iniziò a vedere macchie scure davanti agli occhi, non riusciva a riesumare nessun bel ricordo in quel momento: male.

Aprì gli occhi, la terra si muoveva ancora, ma con scosse lievi e i detriti cadevano solo più ogni tanto sembra che il peggio sia passato si ritrovò a pensare, le ricordava un po' un temporale, molto violento: ora che era finito non restava che rimettere in piedi le cose cadute a causa della sua furia, nello stesso modo lei aspettava i soccorsi.


Inspira, espira....inspira,espira.
La terra era immobile, quindi lei doveva solo aspettare i soccorsi, non ci sarebbe voluto molto, la sua scuola era molto grossa i soccorsi sarebbero arrivati, ma lei non sentiva nulla lì sotto, intrappolata , nessun rumore che poteva preannunciare la sua salvezza.

Voleva urlare, per farsi sentire, ma non aveva più voce, aveva solo tanta sete.
Il tempo era una cosa inesistente lì....... Poteva essere passato un secolo, un giorno o un ora...lei non lo sapeva.
Si ricordò improvvisamente che nell' edificio al momento del crollo c'erano anche i suoi due fratelli, uno al primo e l'altro al quinto ed ultimo anno, pregò che fossero scappati, ci sperò davvero tanto.

Poi vide qualcosa, tutto d'un tratto uno spiraglio di luce che illuminò l' anfratto di rocce dove mi trovavo, era un mucchio di macerie sorretto dal banco sotto cui mi ero nascosta, scavati con le mani verso la luce, cercò di urlare con voce roca"Ehi!Mi sentite!?"
Lo spiraglio diventava sempre più ampio, poi una voce "si...ti sentiamo piccola.... Stai bene?"
La ragazza era indecisa sulla risposta per cui disse "non lo so....credo di sì"
"Bene, adesso ti tiriamo fuori, non ti muovere,ok?"
"Ok" rispose lei con voce tremula.

Passò un mucchio di tempo in cui il suo salvatore cercò di farla parlare il più possibile, alla fine quando Anya riuscì a vederlo in faccia gli aveva ormai raccontato metà della sua vita.
L'uomo indossava una tuta gialla fosforescente ricoperta di polvere come il caschetto rosso che portava.
Appena la vide le sorrise, facendo apparire dei denti bianchissimi sulla sua faccia sporca di terra.
Le tese una mano con fare rassicurante "Ok Anya ora ti tiriamo fuori"
Detto questo tirò il braccio che la ragazza aveva allungato fino allo spasmo e la issò fuori dalla sua tomba che a quanto pareva era solo stata momentanea.
L'uomo la posò a terra tenendole le mani sulle spalle"tranquilla sei salva ora".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2016 ⏰

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