Anya sbuffo' spazientita, osservò per qualche attimo la matita che teneva nella mano e poi si mise a rosicchiarne il fondo, il professore continuava a parlare imperterrito ignaro della noia che stava spargendo nella classe , la ragazza lo fissò per qualche minuto provando a seguire la lezione, tutto inutile: sentì una live pressione sulla sua spalla, evidentemente il suo compagno di banco voleva cominciare una lunga e interminabile discussione su qualche argomento futile che probabilmente non interessava nemmeno a lui ma era "per fare conversazione in quelle ore lunghe e interminabili" usando le sue stesse parole che aveva pronunciato dopo che avevano iniziato a discutere animatamente su i migliori biscotti in commercio e lei aveva seriamente iniziato a porsi dei dubbi sulla loro sanità mentale dopo che avevano quasi iniziato una rissa per i Pan di stelle .
Risenti' una seconda pressione sul braccio, questa volta più forte, sospirò e appoggiò la testa sul banco, non aveva voglia di iniziare un discorso futile, inoltre oltre al preferire il silenzio alle chiacchiere ,mancavano trenta minuti alla fine di quell'ora- tortura e voleva aspettare la sua fine in uno pseudo-silenzio visto che la voce del professore continuava a rimbombare per tutta la classe.
"Se non vuoi parlare basta dirlo sai?" Una voce a pochi millimetri dal suo orecchio rovino' la sua momentanea pace, aggrotto' le sopracciglia, anche se aveva la faccia premuta sul banco e lui non poteva vederla , quindi rispose con voce solenne" mi avvalgo della possibilità di non rispondere." La risposta non si fece attendere" mozione respinta" poi si misero a ridere entrambi, sembravano due idioti a ridere così, ma non importava a nessuno dei due; alzò la testa dal banco decidendo che la pausa era finita e guardò il suo migliore amico e compagno di banco che la fissava con un sorrisetto furbo che ricambio' ," allora di cosa vuoi parlare?" perché con lui si poteva sempre parlare di tutto, qualsiasi argomento , alzò una mano solenne come pensandoci poi la guardò come illuminato da un'idea" io parlerei di...."non finì la frase che tutti gli allarmi delle auto parcheggiate fuori dalla scuola presero a suonare contemporaneamente, la classe si riscosse improvvisamente dal torpore facendo partire un brusio sempre più forte, il professor Falchi si sentì in dovere di calmare la classe con un " per favore ragazzi, facciamo silenzio!" Dirigendosi poi lui stesso verso la finestra, tutti si affrettarono a raggiungerlo compresa la ragazza e Jacopo che si spinsero verso il vetro a gomitate, Anya arrivava appena al davanzale colpa del suo metro e mezzo scarso di altezza, ma il suo amico era alto almeno venti centimetri più di lei quindi dopo aver provato senza successo a sbirciare in strada alzò lo sguardo verso il suo amico, che intuendo la domanda ovvia del" che cosa vedi?" Le rispose senza che lei dovesse porla" stanno uscendo tutti per spegnere gli allarmi, non c'è nient'altro di strano" la ragazza non era per nulla soddisfatta e siccome non riusciva a vedere in basso guardò in alto, pessima scelta: c'era qualcosa nel cielo, che si muoveva, rifilo' un paio di gomitate ad alcuni suoi compagni compreso Jacopo indicando con la mano l'oggetto o di qualsiasi cosa si trattasse, alla fine l'attenzione generale era rivolta all'oggetto, una sua compagna suppose che fosse un aereo, altri un meteorite, ma alla fine una voce di cui la ragazza non capì la provenienza disse" però si sta avvicinando!".
Panico.
Con una frase si era diffuso il panico, tutti cercavano di uscire dalla classe mentre il professor Falchi cercava di far rispettare inutilmente le norme anti-incendio, si sentivano diverse urla provenienti anche dalle altre aule , Anya prese per il polso Jacopo,: dovevano uscire anche loro, perché un istinto primordiale stava muovendo tutti: la paura, provocata da una singola frase.
Erano sulla soglia dell'aula quando tutto iniziò a tremare, la ragazza si resse allo stupite della porta, altri non furono così fortunati da ritrovarsi sotto un muro portante , molti pannelli del soffitto stavano cadendo insieme a pesanti calcinacci, memore di una lezione sulla sicurezza Anya si buttò sotto un banco trascinando con sé il suo amico, un altra scossa, più potente della prima, Jacopo era sotto il banco vicino al suo e la sua espressione confusa e spaventata rifletteva quella della ragazza, lei guardò il suo migliore amico e l'unica cosa che riuscì a vedere chiaramente di lui fu il suo ciuffo ribelle di capelli, quello che gli andava sempre negli occhi, ricoperto da una sottile patina bianca, dovuta ai calcinacci, cercò di sorridere al suo amico, continuava a costringerli il polso, se ne accorse solo in quel momento, Jacopo vide il tentativo della ragazza e le sorrise, un sorriso tirato, totalmente diverso dal suo solito sorriso, ma pur sempre un sorriso.
Un altra enorme esplosione di calcinacci, improvvisa, e fu quella l'ultima cosa che vide del suo migliore amico: il suo sorriso e quel ciuffo di capelli, poi il banco sotto cui stava Jacopo si spezzò, e di lui non rimase più nulla, al suo posto solo un mucchio di macerie.