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Pian piano mi stavo macchiando la coscienza...
... di un rosso sangue, che nn potrà mai svanire.

La mia scuola si trova all'inizio del bosco della cittadina ai piedi della montagna. Nuova scuola, nuovi amici, nuovi amori... si come no!
Il corridoio principale è pieno di armadietti rossi e affollati, quasi impossibile passarci, anche se è talmente largo che due camion possono transitare tranquillamente uno affianco all'altro.
Arrivo finalmente al mio armadietto, deposito i libri delle prossime ore, tenendo in mano solo ciò che mi servirà. Mi dirigo alla mia classe e mi accomodo all'ultimo banco affianco alla finestra.
   -Hope, che ne dici se oggi usciamo a divertirci?- dice il biondino dagli occhi azzurro-grigi, che indossando la maglietta bianca attillata dimostra che ha iniziato da poco palestra.
Un piccolo flashback mi tornò in mente, tre tagli simmetrici da cui fuoriusciva parecchio sangue.
-ehm... mi dispiace Liam... oggi ho da fare delle commissioni- dico sparando la prima bugia che mi è passata nell'anticamera del cervello. Odio mentirgli, infondo Liam è il mio amico d'infanzia.
-ahn ok... volevo solo farti svariare un po... sai dopo la morte dei tuoi genitori sei cambiata come il sole e la luna- la sua espressione trasmetteva un vero dispiacere. Lui è sempre stato molto sensibile, e si preoccupa sempre a non offendere involontariamente qualcuno, per questo è ancora più difficile mentirgli sapendo che buon cuore ha.
Ammareggiato si siede diffronte a me, mentre il prof urla di zittirci e sederci.
-bene ora faremo le presentazioni, d'ora in poi avrete un nuovo compagno di classe, Dereck O'Connel, accomodati- il prof mentre dice ciò indica la porta, e un ragazzo alto circa 190cm, entra con una camminata da presuntuoso. Dereck è muscoloso, con capelli neri sbarazzini corti un po ai lati, e lunghi al centro formando un ciuffo riccio, che fa risaltare i suoi occhi azzurri tendenti verso liride di un blu.
Si sentono le ragazze bisbigliare cose indecenti su di lui, io le guardo stranita, come si può dire ciò dopo averlo soltanto guardato per due secondi? Torno ad osservarlo e mi sono pietrificata, lui mi sta fissando intensamente con un sorrisino, che non promette nulla di buono.
-ora si può pure accomodare nell'ultimo banco affianco a Hope Wolf- dice il prof indicandomi.
Lui continua ad osservarmi insieme a quel sorrisino, il mio sguardo infine si spostò incidentalmente su Liam che quando è passato Dereck lo guarda schifato. Perché questa ostilità verso un nuovo compagno?
Finalmente Dereck si è seduto affianco a me e io non lo sto nemmeno osservando.
-Hope... la ragazza dai occhi verdi...- io intanto continuo ad osservare il professore, anche se la sua voce mi riencheggia nella testa, la sua voce profonda ma sensuale sovrasta la voce strillante del prof, mi piace la sua voce.
-la ragazza ibrida- aggiunse, io in uno scatto felino lo ho preso x la gola e gli ho sussurrato con una voce che non sembra neanche mia -tu stai zitto alfa, faccio presto a spezzarti la colonna vertebrale e farti bruciare con il solo pensiero- la mia voce era cosi cattiva che mi sono spaventata anchio di me stessa ma senza farlo notare.
Dopo averlo avvisato lo mollai e son tornata alla mia lezione, ma lo sentivo sorridere.
Dopo quell'ora lo avevo avuto anche in tutte le mie altre ore scolastiche. Finito presi la mia kawasaki ninja nera e me ne tornai a casa mia, o per meglio dire la villa che ho ereditato senza volerlo.
Una gigantesca casa per una persona sola.
Entro e sento un odore strano, già sentito. Corro per le scale e raggiungo la stanza, di cui si sente questo odore particolare, la porta era chiusa ma sento una presenza di qualcuno dietro la porta.
Per essere una ibrida ho molta paura di entrare, qualcosa in me è irrequeta, mi faccio coraggio e la apro.
... Dereck?
Che ci fa a casa mia? E come ha fatto ad entrare? Ahn giusto lui è un licantropo.
-nn ti vedo particolarmente sorpresa. Bene quindi sai cosa voglio-
-si... sei venuto a rompermi i coglioni a casa MIA, NELLA MIA STANZA, MA SOPRATUTTO NEL MIO LETTO-
-mi sono solo accomodato, sai hai una casa veramente grande per abitare da sola- disse lui giocherellando con qualcosa in mano, poi focalizo bene che aveva in mano la mia biancheria intima.
-uno non sono affari tuoi se sono sola in una grande casa, due non toccare le cose che non sono tue- avvicinadomi a lui e togliendo le mie mutandine dalle sue mani.
-sai... sei bellissima, e quando ti arrabbi mi fai eccitare- con un sorrisino
-bene non mi interessa é a far tuo ora alza le chiappe e vattene- seria con le braccia incrociate
-ok ok ora me ne vado ma prima mi prometti che da domani mi parlerai a scuola-
-tu vattene e poi ci penserò- incrociando le braccia
Vedo il ragazzo dai occhi azzurri alzarsi sbuffando, e dire una cosa sussurrando guardandomi di lato mentre esce dalla finestra. Ha detto tipo ^sarai mia^.
Sarai mia? SARAI MIA? comincio ad odiarlo. È presuntuoso, un so tutto io, un playboy sicuto di sé, un donnaiolo.
Il solo descriverlo mi fa odiarlo di più.
Ma soprattutto perché con me? Perché non va a rimochiarsi qualcunaltra? Capisco che è il suo primo giorno di scuola ma comunque perché venire persino in casa mia a rompermi le scatole?
Ci deve essere qualcosa sotto, e lo scoprirò.

Mi dispiace, ma la mia grammatica fa pena ma se la storia vi piace chiudete un occhio.
E commentate in tanti. Grazie un bacione a tutti ;*

Non Far Arrabbiare l'ibrida Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora