Hanna

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Suona per l'ennesima volta la sveglia, sono le 6:40 e io mi devo iniziare a preparare perchè è lunedì.
Il lunedì, quello che si dovrebbe chiamare "traumedì", chiunque abbia inventato questo giorno spero si sia reso conto della cazzata che ha fatto.
È già ottobre, la scuola è iniziata da più di un mese e io ancora rimpiango l'estate spettacolare che ho passato con la squad, quella che ho speso a cercare un ragazzo che non ho mai trovato.

Fuori fa freddo cosí metto una felpa e un paio di leggings, vado in bagno a truccarmi e vado a fare colazione, il mio solito caffè è li ad aspettarmi e la mamma ha preso le brioches, quella donna è un genio, era risaputo.
Prima di uscire mi infilo gli anfibi bordeaux e scendo in giardino ad aspettare mio padre.
Il mio bravo papino mi porta tutte le mattine in stazione dei treni.
Senza che me ne accorga siamo arrivati, ero concentrata sulle battute idiote che sentivo in radio. Saluto papá con un bacio sulla guancia e gli auguro buona giornata dopo di che scendo dalla macchina e raggiungo le mie amiche che mi stanno aspettando nel nostro solito angolino.
"Buondì" le saluto con un sorriso e loro ricambiano, una di loro mi da un bacio sulla guancia come è solita fare, è dolcissima quella ragazza. Non faccio in tempo a tirare fuori un'altro conflitto con le mie compagne di classe che suona la campana, sta arrivano il treno. Saliamo sulla passerella svogliate e il treno si ferma, le porte si aprono davanti a noi e io saluto le ragazze per raggiungere Luca, Hilary e un gruppetto di ragazze che si è unito a noi: ci sono le due Giulia, Frabo, Sara e Alice, non Alice che conoscete giá, un'altra Alice.
Saluto tutte con un bacio sulla guancia e un'abbraccio e batto il cinque al mio migliore amico che sbuffa lamentandosi per la versione di latino della prima ora.
Butto lo zaino sul sedile accanto a quello che mi hanno tenuto i miei amici e mi siedo nel posto libero, tengo solo una cuffia con la mia playlist per poter parlare con loro, o per lo meno, sentire cosa dicono.

10 minuti dopo il treno si ferma e noi iniziamo il lungo cammino verso scuola, istintivamente controllo il telefono ma niente, nessuna notifica da lui, cosí lo metto aereo.
Saluto le mie compagne di classe con un sorriso falso ed entro in classe, pronta a sorbirmi 5 noiosissime ore di lezione.

Alle 12.55 suona la campanella, si alza un coro di "arrivederci prof" mentre usciamo, ho lo zaino già fatto e sono la prima ad uscire. Faccio sempre la corsa per andare a prendere i posti sull'autobus, il trafficato non che pieno di gente che puzza, 671.
Hilary mi raggiunge sulla strada e mi racconta qualcosa ma io do più retta al testo della canzone che alle sue parole, quindi mi limito ad annuire.
Per tutto il viaggio sono assente e noto appena la mia fermata, arrivo a casa, mangio e mi butto sul letto con le cuffie.

Mi alzo verso le 18:30 solo per preparare la cena e non scatenare il tornado di mia mamma.
Finita la cena mi rilasso con una doccia e mi infilo sotto alle coperte, sono le 21 appena ma mi addormento ugualmente.
Sogno un ragazzo, che non si fa vedere, ma so che mi sta guardando, mi accarezza una guancia e mi invita a ballare, mi bacia e..

E poi suona la sveglia e io sono buttata sulla realtà come fossi una bistecca sul barbecue..

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 14, 2016 ⏰

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