Belle, una giovane sognatrice amante dei libri vive in un piccolo paese con il padre inventore (e la mamma dov'è sparita?), il quale è considerato da tutti un vecchio pazzo.
La ragazza, subisce le indesiderate avances di un giovane da lei definito "tutto muscoli e niente cervello", che fa girare la testa a donne che si prostituirebbero per lui, e non escludo anche a qualche uomo. Ma lui ha occhi solo per Belle. La piccola è veramente seccata, e non ne può più di averlo sempre alle calcagna. Un bel giorno tornando a casa, trova il babbo in una nuvola di fumo che sta lavorando attorno a uno strano marchingegno dalla dubbia utilità e decide di andare alla fiera per mostrare al mondo la sua genialità.
Ma l'inventore è talmente furbo che ha la bell'idea di partire di tardo pomeriggio (evidentemente anche la genialità ha le sue pecche), si perde e si ritrova inseguito dai lupi che, guarda caso, lo spingono proprio dinnanzi il cancello di un palazzo assai sinistro...
Maurice l'inventore, si introduce nel castello, accolto da una candela parlante e un orologio animato, rispettivamente Lumière e Tockins, il paranoico che non manca mai. Lumière è molto galante, un maggiordomo coi fiocchi oserei dire, innamorato di un'attraente scopa, invita il nuovo ospite con cordialità, offrendogli un te ristoratore.
Tutt'ad un tratto si spegne il camino ed entra la Bestia, una creatura dall'aspetto strano. Egli si infuria, perché giustamente non vuole che in casa sua entrino sconosciuti, men che meno nel cuore della notte e rinchiude l'intruso nelle segrete del castello. Convinto di essersi liberato dalle seccature, sta per ritirarsi, quando si ode una disperata voce femminile. E chi potrà mai essere, se non la figlia del prigioniero?
Ella gli si butta ai piedi, lo supplica, piange, vuole essere imprigionata in cambio della libertà del padre. La Bestia si fa intenerire e sbatte fuori l'anziano signore, in cambio dell'attraente giovane, molto amata dagli abitanti della credenza, che le preparano cibi raffinati e le fanno compagnia (sono fermamente convinta che queste donzelle abbiano seri problemi sociali).
Tutti i sevizi da tavola e persino l'armadio, provano a convincere Belle che "il padrone" non è poi così male, se si evita di guardare tutto quel pelo, e dicono al padrone che questa potrebbe essere la sua occasione e di provare a essere gentile.
Egli si fa persuadere e la invita a cena, con modi molto gentili. Vi faccio un esempio:
Bestia (urlando): credevo di avervi detto di venire a cena!
Belle: non ho fame.
Bestia: Non può rimanere lì in eterno
Belle: sì che posso
Bestia: se non mangerà con me, allora non mangerà affatto!
Verso tarda notte i morsi della fame si fanno insopportabili e scende per lo spuntino di mezzanotte, dove il candelabro e l'orologio la rimpinzano come un maialin0.
Durante una breve conversazione con Il Padrone, le viene dato libero accesso a tutto il castello, tranne all'ala ovest, dove non può assolutamente recarsi. Detto questo, lei non va ad ammirare gli splendidi arazzi del salone o il lampadari di diamanti, nemmeno il pianoforte a coda rivestito in oro, non va neanche in sartoria a farsi fare abiti su misura con splendidi tessuti, no. Lei va proprio nell'ala ovest. Apre la porta cigolante, mette dentro un piede e rimane intrappolata in una ragnatela, la polvere la fa starnutire, l'odore di muffa le impregna i vestiti, tutto lì dentro le suggerisce di darsela a gambe, tutto tranne la sua coscienza. Quindi continua, e va verso una rosa morta che fluttua sotto una campana di vetro. La signorina salta a un metro da terra, quando viene colta in flagrante dalla Bestia che, almeno lui, riesce a farla fuggire. Belle è offesa per quella reazione così impulsiva, come se non fosse stata tutta colpa sua e scappa, ma i lupi ancora affamati la stavano aspettando, e nonostante non ci fosse molta carne da mangiare attorno alle sue cosce, l'attaccano comunque. La Bestia la rincorre e la salva, rimanendo però ferito. Belle si prende cura della sua lesione, come una brava signorina servizievole che si rispetti.
Il Padrone pensa perciò che la può anche perdonare e si divertono come poppanti a lanciarsi le palle di neve, e ridendo e scherzando, si innamorano. Quel giorno lui le mostra la sua personale biblioteca, che è grande come casa mia e ha un camino e una poltrona. Pranzano anche insieme, dove lei è Miss Perfezione e lui beve il brodo un po' come me, direttamente dal piatto.
Ma lei si sente così protettiva e protetta con quel bestione e nulla più potrà rallentare i battiti del suo cuore quando pensa a lui. Il che è un po' come innamorarsi di un orso o un gatto e volerlo sposare, non credete?
Passano anche una dolce serata a ballare corpo a corpo, con le tazzine che si asciugano le lacrimucce e la candela che amoreggia con la scopa, che prende fuoco, perché Lumière è andato un po' troppo... in escandescenza. La Bestia pone a Belle una domanda molto bella (perdonate il gioco di parole): sei felice? Lei ci riflette un po' e risponde che sì, è felice, ma le manca suo padre. Lui glielo mostra col suo specchio magico (anche lui?) e si vede che sta soffrendo. E allora fa la cosa più dolce del mondo: la lascia andare, rinunciando alla rottura dell'incantesimo.
Prima che se ne vada però, le fa dono del suo specchio, per poter guardare sempre indietro.
Quando si ricongiunge al padre, scopre che Chicco la tazzina l'ha seguita, ma proprio in quel momento fa irruzione Gaston, che vuole rinchiudere Maurice in manicomio (che ci vadano in due, dico io), Belle ormai ha perso ogni razionalità e gli dimostra che suo padre non è pazzo, e ordina allo specchio di mostrargli la Bestia, che soffre le pene d'amore. Belle si intenerisce, ma Gaston che tanto stupido non è (be insomma, non esageriamo) se ne accorge e accecato dalla gelosia, ordina a tutti di andare a uccidere la Bestia.
Maurice, Chicco e Belle però riescono a raggiungere il castello e ad avvisare il Padrone, che però è caduto in depressione e invita i suoi aspiranti assassini ad accomodarsi, perché non offrirgli anche un caffè?
Gaston, che per qualche ragione a me ignota crede che uccidendo colui che la sua amata ama, lei lo amerà a sua volta, colpisce "il mostro", il quale nemmeno si ribella, perché la morte è meno dolorosa di un cuore infranto. Poi un ciuffo castano compare dal nulla, e sotto di esso c'è Belle! Allora la forza dell'amore prevale sul male e Gaston viene sopraffatto dalla creatura. E, proprio quando il peggio sembra passato, e lui e la sua cara, dolce, piccola amata, stanno per ricongiungersi in un affettuoso abbraccio, Gaston gli ficca un coltello nel peloso fianco, per poi sbilanciarsi e cadere in un burrone (sempre furbo).
La Bestia è in punto di morte, sta per esalare l'ultimo respiro senza aver nemmeno poggiato le sue spesse labbra contro quelle rosee di Belle, quando lei gli toglie almeno questo sfizio, in un bacio bagnato di lacrime amare. Contemporaneamente, la rosa nell'ala ovest sta per spiumarsi completamente e irrimediabilmente, ma Belle la batte sul tempo e quando apre gli occhi, si stupisce nel vedere che tra le sue braccia non c'è più un peloso animale, ma un bel fustacchione biondo e dal viso d'angelo. Per non parlare dei pettorali...
Ma chi è codesto giovane? Il principe, naturalmente! Insomma, immaginate il trauma della poverina! Lei era intenta ad abbracciare disperata il suo amore peloso e umido di pioggia che stava dicendo addio al mondo, apre gli occhi e si ritrova... un essere umano! Pensate che fosse dispiaciuta? Assolutamente no! (Ad essere sincera è stata una bella sorpresina). Insomma, tutto è bene ciò che finisce bene. Mi piace questa favola. Lui era brutto e cattivo, lei per qualche strana ragione lo amava così com'era e non ha cercato di cambiarlo ad ogni costo, lui si è innamorato e si è addolcito. Poi lei lo bacia e si trasforma in un bel ragazzone alto e virile! E, cosa rilevante, non dovrà più farsi servire la cena da una candela, ma da un maggiordomo vero e proprio! L'unica pecca forse è che il poggiapiedi è diventato un cane.
Ciao a tutti! Ho scritto questo "libro" un anno fa, non l'ha mai letto nessuno, fatemi sapere che cosa ne pensate!
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LE PRINCIPESSE DISNEY CI HANNO ROVINATE
HumorNoi bambine, ragazze, donne, sempre etichettate come sognatrici, illuse, isteriche, lunatiche... capite? E' colpa nostra, come sempre.. Peccato che nessuno pensi al fatto che siamo cresciute guardando i cartoni Disney.