CENERENTOLA

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Cenerentola, Cenerina, Cenerella... Che bei nomignoli. Questi dolci appellativi sottintendono una vita di stenti e fatica, dal momento che veniva "affettuosamente" chiamata così perché sempre sporca di cenere, polvere e fuliggine. Che poi mi sono sempre chiesta quale fosse il suo vero nome, ma dal momento che esistono parecchie versioni e che la più vecchia risale agli antichi egizi la chiameremo semplicemente Cenerentola.
La piccola ha un'infanzia sfigata, perché le muore la madre, lasciando il padre inesperto con una pargoletta in fasce. Allora cosa fa il pover'uomo? Si risposa. Ma con una donnaccia avida e cattiva, che se lo prende solo per sistemarsi, perché lui è ricco e lei è vedova con due figlie brutte e invidiose. Naturalmente la matrigna non si preoccupa minimamente di dire alla figliastra: "tesoro, non posso e non voglio sostituirmi alla tua mamma che adesso è in cielo e ti protegge da lassù, però sappi che sarò il tuo punto di riferimento ogni qualvolta tu avrai bisogno di me, e le mie figlie saranno tue sorelle e compagne di giochi", no. Assolutamente no.
Appena morto il padre di Cenerentola (non mi stupirei se l'avesse fatto fuori la nuova moglie), la poverina, come se non bastasse l'essere orfana, si ritrova a fare la serva in casa sua (come d'altronde facciamo noi con i nostri mariti, padri e fratelli, alla faccia della parità dei sessi). Che poi, non era ricca? Non poteva prendere la domestica? Ad ogni modo, nonostante la iella, cresce serena e spensierata in compagnia di due topi, un cane, un cavallo, due uccelli e un gatto cattivo, che mi ricorda tanto quello di mia nonna. E giustamente, tra un colpo di mocio e uno di scopa, canticchia immaginando l'uomo dei suoi sogni.
Un bel giorno si viene a sapere, che il re organizza il primo dei tre balli per trovare moglie a suo figlio il principe! E lei cosa fa, giovane e ingenua ragazzina? Chiede alla matrigna di poter andare al ballo. Quest'ultima, che non manca mai di perfidia, le ride in faccia. Tuttavia le dà il permesso, ma a una condizione. Non di certo: "sì, ma se prima dai un bacetto alla mamma" oppure: "sì, ma solo se non ti ubriachi e torni prima di mezzanotte". La condizione è: prima stiri tutti i vestiti miei, delle tue sorelle, tuoi, della tua bisnonna morta 30 anni fa, poi sbatti tutti e 150 i tappeti di questa casa, rifai i letti di tutto il palazzo, strigli il cavallo, lavi il cane, cucini i topi per il gatto, togli le ragnatele e pulisci i pavimenti.
Cenerentola non la manda neanche a cagare, no, ma la ringrazia pure! Inaspettatamente ce la fa! (Sì, molto realistico... io ci metto due ore e mezzo solo per pulire due camere da letto e il bagno). Un'ora prima del ballo deve "solo" trovare il vestito e prepararsi. Frugando negli armadi trova un vestito appartenuto a sua madre e con l'aiuto dei topi, delle topine e degli uccellini lo rende all'ultima moda; "e perché non abbinarci questo filo di perle della mamma?" pensa lei. Scende al piano di sotto e la matrigna si stupisce della capacità della ragazza di fare tutti quei mestieri ed essere così bella al tempo stesso (cosa che io mi sarei buttata sul divano con una tazza di cioccolata calda, e a fanculo il principe). In quel preciso istante, arrivano Anastasia e Genoveffa, brutte e invidiose, e la picchiano, le strappano il vestito e le danno della ladra (senti chi parla!) e soddisfatte si allontanano sculettando verso il castello.
La povera Cenerentola, dal carattere mite e ingenuo, esce e piange lacrime amare. Ma... aspetta. Cosa sono quelle stelline che luccicano nel vuoto? "Ma no Cenerentola" pensa tra sé e sé "sono lucciole. Non essere stupida, la magia non esiste e io morirò qui, tra la polvere e gli stracci per la polvere". E invece no. Se ne esce dal nulla la Fata Smemorina, che le fa una magia e le regala un vestito stupendo, trasforma una zucca dell'orto in una carrozza (chi di voi non si è mai sentita Cenerentola sulla giostrina coi cavalli e le carrozze alla fiera del paese?), i topi in cavalli, il cavallo in cocchiere e il cane in lacchè. Non possono mancare le scarpe, il desiderio e il cruccio di ogni donna. Le sue sono di cristallo (comode...) e tacco 12 (io la prima volta che ho indossato il tacco 12 per poco non mi ammazzo, per non parlare che le uso solo in pelle e con l'imbottitura, perché quelle in plastica sono troppo dure e di conseguenza atroci. Ma niente, lei le indossa di cristallo. Che poi solo un uomo poteva inventare delle scarpette in cristallo, che a parte la fragilità del tacco, ve le immaginate le dita tutte raggrinzite in bella vista?)
Insomma, arriva a palazzo e il principe è incredibilmente annoiato dalla sfilata di tutte quelle giovani agghindate solo per lui (come i nostri uomini, no? Che appena vedono una sottana vanno in brodo di giuggiole). Ma poi arriva lei, la contadinella al suo primo ballo e rimane letteralmente folgorato dalla sua bellezza e genuinità. Ballano tutta sera, perdendosi l'uno negli occhi dell'altro, poi lui si stanca, la porta fuori e la bacia... o almeno, ci prova. Perché lei si ricorda che a mezzanotte la magia scomparirà e lui la vedrà vestita di stracci, sgomenta di fronte a una zucca, due topi, un cane e un cavallo, a chiedersi come abbia potuto dimenticarsene. Un po' come noi quando il giorno dopo ci mostriamo struccate alla luce del sole. Nella fuga perde una scarpa (la perde, non la rompe, intendiamoci), ed è tutto ciò che al principe rimane per essere certo che quella serata passata insieme non sia stata solo un sogno (come il perizoma nascosto nel cassetto). E l'indomani incarica il Granduca Monocolao di trovare la fanciulla, unico indizio: chi riuscirà a indossare la minuscola scarpetta. Come se la maggior parte delle ragazze non calzasse un 36 o un 37. La matrigna però, chiude in soffitta Cenerentola, della serie: se non lo avranno le mie figlie non lo avrà nessun'altra. O meglio, una delle mie figlie.
Ad ogni modo, la poverina prova a scappare, ma anche il gatto ce l'ha con lei e fa di tutto per ostacolarla.. Nel frattempo le perfide sorellastre, provano a entrare nella scarpetta, ma hanno il piede troppo lungo (hanno più o meno due fette come le mie, un 40 circa. Lo trovo un particolare discriminante, voi no?), ma niente da fare... Il piede non entra. Il Granduca sta per levare le tende, quando un'angelica fanciulla scende le scale con una leggiadria tipica degli esseri soprannaturali e tutti rimangono senza parole. La matrigna fa inciampare il Granduca il quale rompe la scarpetta, ma la furbacchiona estrae da dietro la schiena la scarpetta (ma dov'era nascosta?), che le va alla perfezione. E così la portano a palazzo, si sposa col principe e vissero per sempre felici e contenti e le sorelle a casa a rodersi il fegato.
Più o meno come noi, no? Solo che la nostra storia è un po' ribaltata: noi non facciamo un cazzo fino al matrimonio perché ci pensa mammà, e dopo il matrimonio diventeremo come lei, e come Cenerentola prima di trovare marito, pulisci, spolvera, lava, dai da mangiare alla fattoria, al cane, al gatto, al cavallo, fai da mangiare e così via... Capite ragazzi? Ora capite perché un attimo prima siamo felici e quello dopo siamo incazzate? E voi vi difendete, esibendo un faccino innocente e dite: "ma cosa ti ho fatto? Non ho fatto niente" ... Appunto! Non fate mai niente! Comodo il divano che abbiamo appena pulito, vero?

LE PRINCIPESSE DISNEY CI HANNO ROVINATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora