Che posto è questo? Dove sono? E che fine hanno fatto gli altri? Queste sono le domande che mi tormentavano appena arrivata, seguite da un voglio tornare a casa mia! Ma cosa ci si poteva aspettare da una bambina di 10 anni? Senza una spiegazione, senza un chiaro motivo mi sono ritrovata in questo luogo che non avevo mai visto prima. Edifici tutti uguali, grigi e rovinati, le strade bucate, piene di spazzatura... Mi sono svegliata in un posto che aveva l' aria di essere un porto incompleto,davanti ad un ponte di legno senza fine, nel vero senso della parola... Ho camminato per ore senza meta, per finire poi in quello che ha tutta l' aria di essere un vicolo cieco. Un alto muro continuava a fissarmi silenzioso. Il vento soffiava, ero affamata, stanca infreddolita ...volevo tornare a casa ma non sapevo da che parte andare. Sarei scoppiata a piangere se non avessi sentito dei passi venire verso di me...
<Visto! Avevo detto che c'era una bambina da sola!>
Voltandomi vidi correre verso di me quattro ragazzini, non molto più grande di me. Il primo,quello che stava gridando, era il più basso dai capelli arancioni, subito seguito dal più alto del gruppo,biondo e poi un ragazzo dai capelli grigio-bianchi. L'ultimo dai capelli scuri lentamente mi si avvicina:<Ehi, che ci fai qui?>mi chiese con tono gentile:<Dove sono i tuoi genitori? Non dovresti andare in giro così...>.
Non sapevo come risponde...erano le prime persone che incontravo, ero spaventata e indietreggiai...
<Non mi dirai che sei venuta qui da sola?>chiese il ragazzo dai capelli arancioni preoccupato.
Feci solo un cenno di si con la testa, senza mai alzare lo sguardo.
<Ma...è pericoloso!>
<Adesso calmati Crow, così la spaventi!>intervenne il ragazzo dai capelli bianchi.
<Non volevo spaventarla! Stavo solo...>
<Io...io non ho paura!>
<A quanto pare abbiamo una bambina coraggiosa davanti a noi!>esclamò il ragazzo dai capelli scuri, sorridendomi dolcemente. In quel momento incrociai il suo sguardo, i suoi occhi erano di un blu intenso come non avevo mai visti prima...
<Anche se non hai paura e meglio che non resti sola... Io mi chiamo Yusei, e loro sono i miei amici, Crow, Kalin e Jack. Tu invece come ti chiami?>proseguì il ragazzo dagli occhi profondi. Ma prima che avessi il tempo di rispondere due uomini iniziarono a correre nella nostra direzione.
<Eccola! Sono sicuro che per quella bambina ci daranno un mucchio di soldi!>
<Hai ragione, visto com'è vestita! Sono sicuro che i suoi genitori sono ricchissimi!>
In realtà la mia è una famiglia normalissima ma visto com'erano vestiti loro era prevedibile che un paio di pantaloni senza buchi fossero da ricchi...
<Credo sia meglio per voi girare i tacchi e andarvene!>affermò di colpo Jack vedendo che si stavano avvicinando.
<Chiudi il becco moccioso ! Non lo sai che si porta rispetto hai più grandi?>rispose con tono arrogante uno dei due.
<Ha chi hai dato del moccioso nonnetto!>
Quando adesso ripenso alla risposta di Jack non posso trattenermi dal ridere, anche perché non ho più visto un espressione simile sul suo viso per anni! In quel momento però ero troppo spaventata per ridere...
<Adesso ti faccio vedere io moscerino!> subito ribatte l' uomo. A quel punto Kalin si mise in mezzo:<Spero che vi ricordiate come si risolvono le questioni qui! Yusei! Crow! Portatela al sicuro! Qui ci pensiamo noi!>
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Lettere dal Satellite
FanfictionUna nuova vita iniziata senza un valido motivo, almeno in apparenza. Nuovi amici, nuove speranza, nuove avventure e una corrispondenza con la propria famiglia. La promessa che un giorno tornerà a casa. Ma la vita al Satellite è tutto fuorché facile...