Capitolo 4.

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"Va tutto bene?" mi domanda James, confuso dalla mia reazione.

"Hai bisogno di una mano con i vetri?" chiede il ragazzo avvicinandosi a me. Indietreggio istintivamente.

"Ehi, ho detto qualcosa di sbagliato? C'è qualcosa che non va?"

"Vattene" sbotto, guardandolo impaurita.

"Come?"

"Esci da casa mia!" gli urlo in faccia.

James mi guarda come se fossi impazzita. Mi rendo conto di sembrare una matta in questo momento, ma la cosa non mi importa: lui non sa niente di me.

"Ma...perché?"

"Perché ti ho detto di andartene. Tu non mi conosci e io non conosco te: ci siamo incontrati per la prima volta oggi, tu non sai niente di me, ti sei auto invitato a casa mia, e solo ora mi rendo conto di quanto sia assurda questa situazione. Io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, riesco benissimo a convivere con i miei problemi." Mentre pronuncio il mio monologo spingo James verso la porta d'ingresso della casa: lui cerca di controbattere, ma io lo scaravento letteralmente fuori da casa mia.

Chiudo la porta con grande stile e sbatto le mani l'una contro l'altra come per dire un'altra missione è stata portata a termine con successo.

Ora mi sento piuttosto sollevata.

Circa quindici minuti dopo qualcuno suona il campanello. Da quando è successo ciò che è successo ho paura di quel trillo: mi mette in corpo una terribile ansia.

Mi faccio coraggio e guardo dall'occhiello della porta.
Vedo due chiome rosse che sorreggono una ragazza dalla testa bionda.

Non può essere. Che diavolo ci fanno qui? Come osano presentarsi a casa mia?

Sono tentata di lasciarle lì fuori, se non fosse per una voce familiare che mi sveglia dai miei pensieri...

"Chloeeeeeee apriiiii???" Urla Skylynn con una voce impastata.

Non appena comprendo ciò che sta accadendo spalanco subito la porta: Emma ed Ellie entrano, sorreggendo Skylynn che è ubriaca persa.

"Dobbiamo farla sdraiare" afferma Emma.

"Potete anche andarvene ora" dico in modo duro.
So che sono state gentili a portare mia sorella a casa, ma non riesco nemmeno per un secondo a mettere da parte il rancore.

"Andarcene? Ma l'hai vista? Non si regge in piedi: non puoi gestire questa situazione da sola" interviene Ellie.

Rimango in silenzio, mentre facciamo sdraiare Skylynn sul divano.

"Siete troooppo gentili voi cinque, troppo, troppo, troppo!!" esclama l'ubriacona.

"Sky siamo in tre non in cinque" la corregge Emma.

"Ah sì? E dove sono finite le altre due?" Chiede ridendo a crepapelle mia sorella.

"Skylynn perché ti sei ubriacata di nuovo?" domando in modo severo alla biondina.

"Ufff... essere sempre la ragazza perfetta è stancanteee... E poi è così divertente perdere il contrrrrrollo" mi risponde ridendo di nuovo Skylynn, facendo vibrare la r dell'ultima parola.

"Beh, guardiamo il lato positivo: almeno non hai la sbornia triste ma quella allegra" esclama Ellie.

Le lancio un'occhiataccia. Ellie è sempre stata fatta cosí: quando si sente a disagio o in imbarazzo cerca di trovare il lato comico nelle cose o prova a fare qualche battuta per alleggerire la tensione.
Skylynn ride ancora. Quando è ubriaca è ancora più irritante del solito.

Impieghiamo mezz'ora per riuscire a farle salire le scale che portano alla sua camera da letto e un'altra buona mezz'ora per farla andare a dormire.
Non appena si addormenta, io, Emma ed Ellie scendiamo al piano di sotto. Stiamo per qualche secondo in silenzio: nessuna ha il coraggio di parlare.

"Finalmente è andata a dormire!" comincia Ellie per rompere il ghiaccio.

"Già... È piuttosto faticosa quando è ubriaca. Sentite io... io voglio ringraziarvi per averla riportata a casa e... per avermi aiutata. Ehm... beh, sí ecco grazie." dico in modo impacciato.

"Figurati nessun problema" rispondono le rosse.
Le gemelle si guardano per qualche secondo, poi Emma annuisce, come per dare a Ellie il consenso di parlare.

"Senti Chloe, noi ti abbiamo fatto un favore, ora tu per ricambiarlo devi solo ascoltarci senza interromperci" inizia Ellie.

"Ascoltarvi in merito a cosa?" domando, nonostante io conosca già la risposta.

"Sssh" interviene Emma.

"Bene" continua la prima "parlo io perché sono sempre stata più brava con le parole.
Senti, vogliamo raccontarti che cosa è accaduto veramente.
Due anni fa, dopo che tu ci raccontasti della violenza subita da parte di tuo zio, noi giurammo di non rivelare a nessuno questo segreto che, oltre a noi, conosceva solo Sky.
Qualche giorno dopo a scuola Isabelle volle parlare con noi: disse che ti aveva vista molto giù di morale, che in ogni posto in cui andavi risucchiavi energia, e che era preoccupata per te. A quel tempo voi passavate parecchio tempo insieme, lei era amica di Skylynn e, nonostante fosse sempre stata una ragazza falsa e bugiarda, quella volta sembrava veramente agitata per te. Ci supplicó di raccontarle ciò che era successo, poiché Sky non glielo voleva dire. Aveva le lacrime agli occhi e disse che desiderava solo esserti d'aiuto. Non l'avevamo mai vista cosí: in quel momento ci convinse a spiegarle tutto. Noi le raccontammo l'accaduto nello stesso modo in cui ce ne avevi parlato tu. Appena terminammo la narrazione lei scoppiò a piangere e disse che sarebbe subito venuta a parlarti.
Il giorno dopo a scuola, Sarah, la migliore amica di Isabelle, venne da noi, sventolando in mano una pagina del giornalino scolastico, chiedendoci se fossimo riuscite a scoprire qualcosa di più sul tuo segreto hot. Noi non capimmo a che cosa si riferisse e lei ci porse la pagina del giornalino: c'era scritto che tu avevi perso la verginità con tuo zio per tua spontanea volontà. Quella notizia incestuosa era sulla bocca di tutti e quel che è peggio è che quell'articolo era firmato da noi.
Eravamo sconvolte: anche tu avevi letto quella pagina, ti eri infuriata con noi e non volevi ascoltare la nostra versione.
Appena arrivammo a casa trovammo sul mio comodino un biglietto anonimo destinato a entrambe: vi era scritto che se noi ti avessimo rivelato la verità riguardo all'articolo su di te, i tuoi genitori avrebbero scoperto la versione falsa dei fatti. Perciò appena nostro padre ci comunicò che avremmo dovuto trasferirci per un po' di tempo a Washington, noi non esitammo a preparare le valige. Se noi due ce ne fossimo andate, anche quella minaccia sarebbe sparita.
Noi... l'abbiamo fatto per proteggerti. Spero tanto che tu capisca."

Rimango senza parole con le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi.
Per tutto questo tempo ho allontanato le uniche due persone che hanno sempre dimostrato di tenerci a me.
Certo, hanno fatto anche i loro sbagli, ma li hanno fatti in buona fede.

Mi avvicino a loro e le stringo in un abbraccio.

Le mie migliori amiche sono tornate.

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NOTA AUTRICI:

Scusateci per il mostruoso ritardo dell'aggiornamento, ma abbiamo avuto una sorta di "blocco dello scrittore".
Speriamo che il capitolo sia stato di vostro gradimento.
Bye people❤



Last teardrops of bloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora