Only stars can see us

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Ginny camminava per i corridoi della scuola. Camminava svelta, come se qualcosa - o, più probabilmente qualcuno - la stesse inseguendo e lei volesse scappare. Non che avesse paura, no. Dean Thomas non era affatto pericoloso. Solo... insomma, negli ultimi tempi era diventato fin troppo ossessivo e Ginny aveva bisogno dei suoi spazi: le serviva un ragazzo che le desse attenzioni, ma che non si appiccicasse a lei come una cozza ogni volta che la vedeva. E, a quanto pareva, era quasi impossibile trovare un ragazzo del genere.
All'improvviso la ragazza, assorta nei suoi pensieri, andò a sbattere contro qualcuno. Ah, so cosa state pensando... ma no, non era l'amore della sua vita, bensì la sua migliore amica Hermione Granger, la ragazza dai capelli scompigliati e gli occhi nocciola.
"Ginny!" esclamò, non appena vide la rossa a terra, con tutti i suoi libri sparsi lì intorno.
"Oh, Herm..." fece la piccola Weasley, leggermente imbarazzata per quello che era appena successo. "Ciao"
"Dove vai, così di fretta?" le chiese.
Ginny non sapeva se dirle la verità o meno, ma alla fine optò solo per una scrollata di spalle, riprendendo a camminare al fianco dell'amica, che, stranamente, non si trovava né con Harry né con Ron.
"Che è successo?" domandò curiosa la ragazza.
"Cosa?"
"Fra te e gli altri... Perché sei da sola?"
"Oh, ehm... non so... Io ero venuta a cercare te" Hemione la guardò e fece spallucce.
"Ah. E perché?" Ginny giocherellò con una ciocca ramata dei suoi capelli.
"Draco Malfoy" Le parole fredde dell'amica la colpirono.
"Malfoy?" Non credeva di aver sentito bene.
"Sì, lui. Ha... picchiato Dean" ammise la riccia con un sospiro.
La rossa restò un attimo in silenzio, non sapendo più cosa pensare. "Oh mio Dio!" esclamò poi. "E dove...?"
"Sala Grande"
Ginny non se lo fece ripetere due volte e corse lì, dove trovò la maggior parte dei presenti in piedi che fissavano tutti un punto comune. La ragazza riuscì a scorgere Ron ed Harry parlare animatamente fra di loro: li raggiunse.
"Ma è mia sorella! È ovvio che mi preoccupi per..." sentì dire al fratello maggiore prima di arrivare al suo cospetto e a quello del Prescelto. Quando ciò accade, subito Ron si azzittì e fissò la sorella con il suo solito sguardo perso.
"Che c'è?" Ginevra gli lanciò un'occhiataccia.
Lui borbottò: "Oh, be', non so... Il tuo ragazzo è appena stato picchiato da Malfoy davanti a tutti e tu non batti ciglio"
"Ma certo che lo faccio, Ronald!" Così detto, la ragazza si avvicinò al centro della stanza e cercò con gli occhi Dean, o Malfoy, o chiunque potesse essere implicato in quella faccenda.
Ed eccolo lì, Draco Malfoy, fiero e con la testa alta, che si sistemava la cravatta osservando dall'alto in basso la sua vittima, che aveva sangue fuoriuscente dal naso e piccoli graffi sul viso.
Ginny si avvicinò prima al suo ragazzo: gli chiese come stava e gli indicò Harry, dicendogli che il moro l'avrebbe accompagnato in infermeria. Si diresse poi verso il Serpeverde.
"Perché lo hai fatto?!" urlò, puntandogli un dito al petto.
"Ah, scusa... era il tuo fidanzatino, no?"
"Era?" chiese Ginny.
"Be'... a giudicare da come lo eviti... Non credo che durerà ancora a lungo, rossa" disse lui, facendo ridere anche le altre Serpi.
"Bastardo!" esplose allora la piccola Weasley, prendendo a pugni il ragazzo, che cercò di liberarsi, ma senza successo. "Io ti ammazzo!" continuava ad urlare.
In quel momento, entrarono i professori e il Preside, che prima erano fuori a discutere di chissà cosa. "Signorina Weasley, signor Malfoy!" tuonò la professoressa McGranit. "Cosa è successo?!"
"Non vede, professoressa?" fece Malfoy con tono ironico. "Mi stava picchiando"
Ginny s'immobilizzò, impaurita da ciò che la sua direttrice di Casa potesse dire.
Infatti... "In punizione, signorina Weasley"
"Ma..." ribattè la ragazza. "lui ha cominciato! Ha picchiato Dean Thomas!"
"È vero" proruppe il coro degli altri studenti.
"Allora sarete puniti entrambi" Che avevano in testa, tutti i professori? "Ogni sera, per una settimana, nel mio studio" e se ne andò.

***

"Una settimana, capisci? Una settimana!" sbraitò Ginny, mentre camminava su e giù nella Sala Comune dei Grifondoro di fronte all'amica riccia che, intanto, stava sfogliando interessata le pagine di un libro che teneva sulle gambe.
"Sì, Ginny, ho capito" sbuffò.
"Una settimana con Malfoy"
"Ho capito" ripeté Hermione, voltando pagina.
"In punizione" La rossa era esasperata.
L'amica sollevò lo sguardo dal libro e guardò la piccola Weasley. "Senti," le disse. "dopotutto non può essere così male: hai detto tu, no?, che Draco Malfoy è uno dei ragazzi più belli della scuola"
"Sì, lo so, ma..." Diede uno sguardo all'orologio. "Oh, no!" esclamò. "Devo andare. A dopo!" e corse via.

Arrivò all'ufficio della McGranitt in perfetto orario, anche se per farlo aveva corso moltissimo ed ora non riusciva più a riprendere fiato.
"Buonasera" disse la professoressa, squadrando i due ragazzi davanti a lei. "Oggi metterete in ordine questi documenti," e indicò una pila senza fine di fogli poggiata sulla scrivania. "in ordine alfabetico. Ovviamente non potrete usare la magia: forza, consegnatemi le bacchette. Buon lavoro" disse, non appena Draco e Ginny le ebbero dato le loro bacchette, e uscì.
I due passarono gran parte della serata senza parlare, finché il giovane Serpeverde non disse: "È tutta colpa tua, Weasley"
"Cosa?!" fece Ginny.
"Hai capito benissimo. Se non mi avessi picchiato..."
"Ah, e ora sarebbe mia la colpa?!" gli gridò contro lei. "Sei tu che hai iniziato! Perché te la sei presa con Dean, eh?"
"Be', mi andava" La calma perenne nella sua voce faceva rabbia.
La ragazza sbuffò, pensando a quanto sarebbe stata dura sopportarlo tutte le sere per una settimana. E, in effetti, tutte le altre volte furono così.
Ginny giunse stressatissima all'ultimo giorno di punizione. Era ancora pomeriggio, e la rossa si trovava sulle sponde del Lago Nero insieme alla sua amica Luna Lovegood.
"Sai," le disse. "è stata così dura!"
"Dura?" fece Luna, stendendosi accanto all'amica sull'erba e raccogliendo un fiore blu cielo. "Credevo ti piacesse"
Ginny si sentì avvampare. "N-no, n-non è vero" balbettò.
"E invece sì" insisté la biondina. "Solo che non l'hai ancora capito"

***

"Rieccoci qui, Weasley: la nostra ultima sera" disse Draco mentre finiva di spolverare un libro della biblioteca e lo riponeva nello scaffale.
"Già. Finalmente!"
Lui contorse il viso in un'espressione strana, poi: "Ah, non ti mancherò, Ginevra?" Negli ultimi giorni aveva cominciato a chiamarla così: all'inizio solo per prenderla in giro, ma poi ci aveva preso gusto.
"Non saprei, Draco" Lei rispose con la stessa moneta.
Solo che non l'hai ancora capito.
Ginny scosse la testa e continuò a spolverare la sua pila di libroni.
"Ti va di festeggiare?"
"Mh?"
"Di festeggiare. Dai, siamo riusciti a non ucciderci in una settimana" rise.
"Okay. Che vuoi fare?"
Si trovava stranamente a proprio agio, quella notte, con il ragazzo.
"Vedere le stelle" propose Draco. "E poi ti dirò un segreto" Le fece l'occhiolino.
La rossa ridacchiò.

Hai detto tu, no?, che Draco Malfoy è uno dei ragazzi più belli della scuola. Le parole di Hermione e Luna non riuscivano proprio a lasciare la mente di Ginevra.

Basta!, si disse.

A fine serata, i due ragazzi si diressero insieme dalla professoressa e si fecero ridare le loro bacchette, dopodiché si incamminarono per raggiungere l'uscita del castello. Entrambi sapevano che non era permesso agli studenti uscire dopo il coprifuoco, ma Draco era Prefetto e Ginny era con lui, perciò...
Si sedettero sotto una quercia e osservarono il cielo in silenzio per un bel po'. Era bellissimo, quella sera: la luna piena splendeva sopra di loro e le stelle, più chiare e brillanti che mai, illuminavano il cielo. La Via Lattea era ben visibile, così come Venere, il pianeta luminoso che proprio in quel periodo si era allineato con la Terra.
"È... bellissimo" sussurrò Ginny, non staccando lo sguardo dalla volta celeste.
"Già" concordò Draco, mentre la guardava. "Ho scelto bene, no?" Le si avvicinò e le posò una mano sulla sua. La ragazza non si mosse e continuò a guardare in alto.
"Chissà se in un altro universo" Si schiarì la voce. "magari noi due siamo amici"
Draco rise e le strinse la mano. "Vuoi che ti dica il mio segreto?" chiese.
Ginny si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi, di solito così freddi e impenetrabili... Oggi erano aperti: ci si potevano leggere dentro tutti i sentimenti del giovane. Annuì.
"È stata davvero colpa tua, se siamo finiti in punizione" le sussurrò all'orecchio, ma prima che lei potesse ribattere, continuò: "Dean Thomas mi dà sui nervi perché... perché sta con te" ammise. "Tu mi piaci, e molto, Ginevra"
Ginny non sapeva che dire: i suoi pensieri erano così confusi...
"È uno scherzo?"
"No... no" Draco abbassò lo sguardo.
Credevo ti piacesse.
Già, forse Luna aveva ragione.
"Anche tu mi piaci"
Draco, allora, la strinse a sé e la baciò, in quel luogo magico e perfetto, dove solo le stelle potevano vederli.


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